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Fenomeni, Possessioni e Fantasmi della Mente

(L'identità dei protagonisti è coperta dalla privacy - I nomi citati sono puramente fittizi )


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walter torquati
FENOMENI PARANORMALI
Forze Occulte, Possessioni e Fantasmi della Mente
160 pagine - 53 illustrazioni a colori - Prezzo € 17,40

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Una Sfera di Fuoco nel Cielo

Nel 1973, verso la fine di Settembre, mentre ero intento a scrivere il mio terzo libro, accadde qualcosa che fece cambiare la mia esistenza terrena. Erano le 23,30 circa e stavo scrivendo, quando ad un tratto mi sembrò di dover morire. Una morsa gigantesca attanagliò il mio petto lasciandomi senza respiro. Mentre cadevo a terra per l'immenso dolore, la mia mente rivolse un pensiero allo Spirito Supremo: - Non ancora Signore - dissi - Non ho ancora fatto quello che devo fare - Fui ricoverato in ospedale con le gambe che tremavano e la mia mente che non era più in grado di controllarle. Mi fecero una iniezione di sedativo per calmare il mio sistema nervoso. Dopo 10 minuti mi tranquillizzai fisicamente, ma i miei pensieri andavano verso Dio per chiedere cosa mi stava accadendo e perché avevo detto “Non ho ancora fatto quello che devo fare”. Ma che cosa dovevo fare? Sulla destra della stanza dove fui portato vi era una finestra che dava verso Est, in direzione del mare Adriatico. Dal mio letto potevo vedere i1 cielo meravigliosamente stellato, in quella notte di Settembre che non dimenticherò mai. Mia madre era seduta al mio fianco sinistro del letto ed anche lei poteva vedere il cielo. Mio padre, pensieroso, si avvicino alla finestra dove rimase per alcuni minuti scrutando il cielo. Di colpo si voltò verso noi due e disse : - Guardate cosa c'è in cielo ! - Alzammo gli occhi e vedemmo una enorme sfera di fuoco scendere obliqua da Nord verso Sud. Pensai subito che fosse una meteora candente. Questa sfera infuocata era grande come appare la Luna ai nostri occhi e lasciava una scia di fiamme. All'improvviso si fermò in cielo a circa 200 metri da noi, roteando su sé stessa e diventando di color azzurro. Sembrava una sfera di cristallo azzurra circondata da un alone di Luce. Poi si mise in movimento orizzontale, da Ovest verso Est, ad una velocità sostenuta e scomparve all'orizzonte in direzione della Jugoslavia. A quel punto pensai che tutti noi avevamo avuto un contatto UFO. II giorno seguente mio padre mi confidò che, avvicinandosi alla finestra e guardando il cielo, aveva chiesto a Dio di aiutarmi; quella presenza nel cielo era stata la risposta alla sua preghiera? E' probabile che quella sfera di Luce provenisse dai piani spirituali per il mio risveglio interiore…



In cielo apparve una sfera di fuoco come un meteorite che scendeva da Nord verso Sud.
La sfera infuocata era simile a quella riportata nel breve filmato da me ricostruito.
All'improvviso si fermò in cielo roteando su sé stessa e diventando di color azzurro come
se fosse di cristallo trasparente. Poi si mise in movimento da Ovest verso Est ad una velocità sostenuta e scomparve in direzione della ex Jugoslavia.

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Seminario all'Arthur Findley College

L’Arthur Findley College si trova a Stansted Hall nell’Essex in Inghilterra, vicino all’aeroporto di Stansted. A Giugno del 1992 ero a Londra per lavoro. Come sempre, nel mio tempo libero frequentavo la S.A.GB (Spiritual Association of GB) di Belgrave Square. In una delle mie solite visite, trovai dei volantini dove si reclamizzavano diversi seminari che si sarebbero tenuti presso l’Arthur Findley College. Lessi che il presidente era Gordon Higginson, lo stesso medium veggente che nel 1978, durante una doppia dimostrazione presso la S.A.GB. aveva eseguito una lettura del mio ritratto psichico che riassumo brevemente qui sotto:



Il medium Gordon Higginson

- Ora passerò a questo gentiluomo, "very old" molto anziano, vecchissimo - Poi chiese alla disegnatrice quale fosse il signore descritto in quel ritratto. La medium disegnatrice si alzò dalla sedia e, indicando verso di me, disse:
- Quella persona seduta in ultima fila -
Rivolgendosi a me, Mr Higginson riprese a parlare:
- Ma, dall’aspetto, tu non sei molto anziano! Eppure sul tuo ritratto psichico risulti essere molto vecchio. Poi, mi dirai quanti anni hai ? - (avevo 34 anni).
- Vedo che hai la conoscenza spirituale. Vedo che conosci la verità e nessuno ti farà cambiare idea. Hai lo scettro del comando... probabilmente sei un vecchissimo spirito. Vedo che hai un compito spirituale, una specie di missione -
Ricordandomi ciò che mi disse all’epoca, presi il telefono e prenotai un posto per quel seminario che sarebbe durato 7 giorni. Durante la mia telefonata la segretaria del college mi disse che il seminario di “Advanced Mediumship” era riservato esclusivamente a medium, veggenti e sensitivi. Le dissi che ero anch’io sensitivo e che ero di nazionalità italiana. Il college accettò la mia iscrizione e dopo due giorni mi recai al seminario.



Arthur Findley College

Arrivai a Stansted Hall e vidi un magnifico palazzo di stile Vittoriano costruito in mezzo al verde della campagna inglese. L’accoglienza fu molto cortese da parte di tutti gli addetti che stavano organizzando quell’evento. Avevo con me i disegni di alcuni spiriti Guida che Coral Polge aveva disegnato per me dal 1986 al 1992. Tra questi spiccava il giornalista inglese amico dello scrittore Sir Arthur Conan Doyle. Quando presero in mano i disegni di quelle entità, rimasero abbastanza entusiasti nel vedere che un italiano si interessava di spiritualismo. Mi mostrarono il college e mi assegnarono una stanza da letto al secondo piano. Mi cambiai e tornai al piano terra, nella “reception” dove acquistai alcune cassette per il mio recorder a nastro, sempre pronto a registrare ogni avvenimento. Nello stesso tempo che visitavo le stanze di quell’antico palazzo, mi accorsi che stavano arrivando molti dei partecipanti iscritti a quel seminario. Erano tutti sensitivi che possedevano, chi più e chi meno, diverse qualità extra sensoriali. Si fece sera e andammo a cena nella sala ristorante. I tavoli rettangolari erano abbastanza lunghi da poter ospitare molte persone. Presi posto in uno dei tavoli e capitai di fronte alla sensitiva Ivy Northage.

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La sensitiva Ivy Northage e il suo spirito guida Chan disegnato da Coral Polge



Vedere Coral Polge


Non sapevo chi fosse. Mentre cenavo, ogni tanto la signora Ivy Northage mi guardava sorridendo. Poi, spinta da qualcosa che aveva potuto vedere grazie alle sue qualità psichiche mi disse:
- Tu non sei inglese -
- No, sono italiano - le risposi.
- L’Italia è una bellissima nazione - aggiunse.
- Si, ma anche l’Inghilterra è molto bella - le risposi.
Mi guardò in maniera più intensa e disse:
- Vedo che tu hai delle doti particolari che ti vengono dal mondo spirituale. Stai svolgendo un compito abbastanza impegnativo ed anche un po’ pericoloso. Il tuo è un lavoro di salvataggio per alcuni spiriti che non riescono a ritrovare il tunnel verso la Luce… io lo chiamo “Rescue Job” -
Le parlai di ciò che a volte capitava intorno a me e di certi fenomeni che emergevano e che dovevo affrontare. La signora Ivy Northage aggiunse:
- Tu sei come un pioniere. Nella tua nazione, la Chiesa ha sempre rifiutato di accettare certi fenomeni paranormali e, per te, non è facile essere capito dagli altri. Anche in Italia la gente vive certi fenomeni e non lo dice in giro solo per paura di essere considerati dei visionari. Il tuo è un compito non molto facile, però sei appoggiato dal mondo spirituale. Hai diversi spiriti che agiscono al tuo fianco -
Terminato il pasto, ringraziai la sensitiva per quello che mi aveva detto. In quello stesso momento la gente cominciava a defluire dalla sala ristorante per recarsi al bar.

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Nel programma serale vi era una dimostrazione psichica nella sala teatro. Mi sistemai in una delle ultime file insieme ad altre persone. Sul palco si susseguivano diversi sensitivi che rivolgendosi alle persone sedute in sala dovevano dare una dimostrazione delle loro capacità intuitive e di veggenza. Presiedeva la dimostrazione Gordon Higginson che era seduto sul palco, pronto ad intervenire nel caso il sensitivo di turno si potesse inceppare o non riuscisse a vedere oltre. Ricordo che vi era un sensitivo che cominciò a parlare di me e mi indicò con il braccio teso.
- Sento che vieni da molto lontano… in te c’è qualcosa di molto importante che devi fare. Da dove vieni? - mi chiese.
- Dall’Italia - risposi.
- Sento che hai una forza spirituale … aspetta un momento; devi fare alcune cose…. -
Ma il sensitivo si bloccò perché non poteva andare oltre. Allora intervenne Gordon Higginson e continuò lui a parlare di me:
- Vedo che devi realizzare come un tempio enorme di Luce… una specie di casa trasparente, una casa di cristallo azzurro… è come un rifugio dove gli altri trovano la serenità. Questo è un progetto astrale che si verificherà anche sul piano fisico. Sono molto sicuro che si realizzerà perché è appoggiato dal mondo spirituale… me lo stanno dicendo adesso -
Poi andò sul palco un giovane sensitivo di nome Peter che poteva avere circa 30 anni e cominciò a parlare rivolgendosi a qualcuno seduto in sala. Puntò il suo braccio in direzione di alcune persone sedute e col suo dito indicò una signora di mezza età :
- Questo messaggio è per te. Qui vicino a me c’è tua madre Anna che è venuta a trovarti. Il tuo nome è Louise e tu abiti al numero 32 di Holland Road a…. e hai questo numero di telefono ….. (ometto il nome della città e il telefono) è vero? - disse il sensitivo.
- Si, sono io Louise e tutto quello che hai detto è vero! - rispose la donna.
- Bene, allora tua madre ti manda a dire che devi togliere il ritratto di tuo padre dal corridoio di casa e rimetterlo al suo posto in sala. Hai capito? - le chiese il medium.
- Mi scuso con mia madre, il ritratto lo avevo spostato quando ho ridipinto la sala e poi mi sono dimenticata di metterlo al suo posto - rispose la donna.
Dalla dimostrazione di quel giovane sensitivo, capii che Peter aveva un maggiore grado di evoluzione spirituale e ciò gli consentiva di poter vedere e percepire le cose con maggiore esattezza. Il giorno seguente mi alzai abbastanza sereno, faceva caldo e scesi in camicia con maniche corte a far colazione insieme con gli altri sensitivi. Verso le ore 9 il college aprì le porte al pubblico esterno che veniva a Stansted Hall per consultare i sensitivi. Nel pubblico vi erano anche altri sensitivi che erano venuti in visita. Ricordo che un uomo e una donna mi fissarono intensamente rimanendo a bocca aperta per lo stupore. Udii l’uomo dire alla sua amica che la mia aura azzurra era avvolgente… e con la mano indicava il contorno di luce che mi sovrastava. Cose del genere ti mettono in imbarazzo, così mi allontanai. Tra la folla che entrava con irruenza per accaparrarsi i sensitivi migliori, come nei negozi che aprono le porte per le svendite, mi colpi il viso lentigginoso di una bellissima ragazza dai capelli rossicci.
- Vai da lei! - Mi disse una delle mie Guide.
- Neanche per sogno - risposi a quella richiesta della mia Guida.
Così mi avviai in camera a prendere la giacca. Nel tornare al piano terra, mentre scendevo la scalinata, vidi ancora quella ragazza seduta su di una poltrona. La folla si era dileguata andando nelle sale dove si tenevano le diverse dimostrazioni psichiche. Vidi la ragazza sola e molto triste. La mia guida tornò ad insistere:
- Vai da lei, vai da lei -
La ragazza mi guardò mentre scendevo le scale e allora percepii il suo dolore.
- Vai da lei e chiedile del suo compagno - mi disse la Guida.


Scala interna dell' Arthur Findley College.

Di solito queste cose invadenti dell’altrui privacy non ero abituato a farle. Presi coraggio e andai dalla ragazza:
- Hello -
- Hello - rispose.
- Cosa fai qui nel college? - chiesi.
- Vengo spesso qui sperando di trovare una risposta alle mie domande - mi disse.
Non sapevo cosa altro dire e così la mia Guida tornò a sussurrarmi in italiano: “Chiedile dove sta il suo compagno”. Avrei potuto usare diverse parole come your man, boy-friend, fiancee, partner, spouse ma preferii tradurre alla lettera ed usare la parola “companion”:
- Dov’è il tuo compagno? - le chiesi.
- Quale compagno? Vuoi dire i miei amici con i quali sono venuta qui? - mi rispose.
- No, il compagno della tua vita, il tuo fidanzato, il tuo uomo… - le dissi.
- Io sono vedova, mio marito è morto - rispose.
- Hai dei figli? - le chiesi.
- Due ragazzi bellissimi - mi rispose.
All’improvviso compresi cosa dovevo fare e il perché della mia presenza. Sentii dentro di me un amore intenso per quella ragazza. Udii la voce della mia Guida che mi sussurrava di dirle che suo marito era lì al mio fianco.
- Tuo marito è qui con me e ti manda questo… dammi la mano - le dissi.
La ragazza afferrò la mia mano e cominciò a tremare. Un immenso calore d’amore cominciò a fluire verso di lei e le squarciò il dolore che si portava dentro.
- Tuo marito ti ama tantissimo - le dissi ancora.
Sembrava che le mancasse il respiro per quanto amore stesse ricevendo dal mondo spirituale.
- Sei contenta? - le chiesi.
- Si, moltissimo, è quello che stavo cercando - rispose.
- Allora adesso dedicati ai tuoi figli. Tuo marito ti sarà vicino per aiutarti e tu lo sentirai nel modo in cui io ti ho trasmesso il suo amore. Adesso va a raggiungere i tuoi amici e sorridi - le dissi ancora.
Sembrava che la ragazza fosse rinata. Andò via a cercare i suoi amici con i quali era venuta lì a Stansted Hall.

Il lungo corridoio vicino alle scale.

Nel pomeriggio le porte del college vennero chiuse al pubblico e rimasero soltanto i partecipanti che dovevano portare avanti il seminario. Avrei avuto piacere di incontrare Gordon Higginson per un colloquio in privato, ma egli mi sembrava troppo indaffarato a mantenere il suo ruolo prestigioso di presidente e quando mi incontrava faceva solo un saluto con la mano e si allontanava tutto preso da chissà quali impegni. Lasciai che le cose potessero farsi strada senza una mia specifica richiesta. Del resto era lui il sensitivo che mi disse, a suo tempo, che io ero un vecchissimo spirito. Durante la notte accusai, per circa 5 minuti, una fitta nella zona del plesso sacrale dove risiede il 1° chakra di colore rosso. Il giorno seguente vennero aperte nuovamente le porte al pubblico e la gente affluiva per partecipare alle dimostrazioni o per consultare i sensitivi. Decisi di ascoltare una sensitiva in privato per vedere cosa poteva dirmi del dolore che avevo accusato durante la notte. Andò in veggenza e quando cominciò a parlarmi accesi il registratore. Nella stanza eravamo solo noi due. La sensitiva era una praticante e mi accorsi che non riusciva a vedere più di tanto. Tra le varie figure che diceva di vedere, vi fu la presenza di mio padre terreno. Tra me e la sensitiva vi era anche una sorta di dialogo che registravo su nastro. Quando le chiesi di vedere cosa le dicevano di quella mia disavventura notturna, la sensitiva mi chiese:
- Cosa ti è successo? -
- Ho provato un forte dolore nella zona del mio chakra, sul plesso sacrale - risposi.
- Sono andati via tutti, non vedo più nessuno e non posso rispondere alla tua domanda - mi disse.
Terminai la seduta dimostrativa e andai a sedermi vicino al bar. Mentre riascoltavo il nastro registrato, mi accorsi che, alla mia domanda sul mio 1° chakra, si erano infiltrate delle voci maschili e femminili che dicevano: “il dolore che aveva al retto, ahahahah“ “è meglio che chieda a Gordon Higginson” “lui sa cosa è successo…ahahahah” (risatina). Ascoltai più volte quelle voci di entità che avevo registrato e più andavo avanti più si capivano meglio. Dopo cena andai a sedermi nella sala che si trova davanti alla scalinata interna ed iniziai a prendere alcuni appunti.

Una delle sale d'aspetto del college

Vennero a sedersi anche due signore anziane e videro i disegni delle mie guide. Così parlammo di determinati avvenimenti che loro stesse avevano vissuto come esperienze paranormali. Poi decisi di andare a dormire e salutai entrambe le signore dicendo che ci saremmo rivisti il giorno successivo. Una di loro andò alla toilette e l’altra mi venne incontro per salutarmi con una stretta di mano, in quanto il giorno dopo sarebbe partita perché disse che non stava bene. Le strinsi la mano dicendole:
- Piacere di averti conosciuto -
- Il piacere è tutto mio… - rispose e mi guardò sul viso esclamando ad alta voce:
- Mi hai guarita, mi hai guarita ( you healed me ) -
Per circa 2 minuti rimase tremendamente scioccata. Non immaginavo neppure che dandole la mano sarebbe accaduto un fatto del genere. La signora cominciò ad essere molto felice e mi ripeteva che l’avevo guarita.
- Tu sei un guaritore ( you are a healer) - mi disse.
- Come fai a dire questo? - le chiesi.
- Perché sono una veggente e toccandomi ho riacquistato i miei poteri. Prima stavo male e non riuscivo più a vedere. Quando mi hai stretto la mano ho sentito un calore che mi ha guarito all’istante - mi rispose.
Poi presa dalla gioia di non dover più partire perché era tornata in forma, mi chiese di aspettarla perché sarebbe andata a fare una telefonata a suo marito per dirle cosa le era successo. Tornò tutta raggiante e mi guardò come se stesse cercando di leggermi dentro.
- Adesso vedo chiaramente chi sei… ora lo so! Nelle altre vite hai incontrato diversi Maestri. Lo devi dire agli altri - disse.
- Io non dico niente… se vuoi dirlo tu, vai pure a riferire cosa ti è capitato e niente altro - le risposi.
- Devo dirlo a tutti che mi hai guarito - mi disse correndo via per raggiungere gli altri partecipanti.

Lasciai la sala per andare a dormire.

Lasciai la sala e andai a dormire. La mattina seguente, nello scendere le scale mi accorsi che tutti erano silenziosi e cercavano di evitarmi. Qualcuno mi impedì di acquistare un biglietto per consultarmi con un sensitivo. “Tutto esaurito” mi rispondevano coprendo con le braccia i blocchetti dei biglietti messi sui diversi tavolini. Nel pomeriggio cominciai a scrutare tutti i componenti di quel seminario. La voce di una mia Guida mi raggiunse e mi disse: “Guardali bene… sono tutti spiriti bambini”. Soltanto il veggente Peter era uno spirito anziano. Così mi accostai a lui per fargli sentire la registrazione delle voci che avevo catturato durante la consultazione con una veggente alle prime armi. Peter mi disse che poteva dedicarmi solo 5 minuti del suo tempo. Quando ascoltò le voci che si erano infiltrate, mi disse:
- Ma questi che parlano sono voci di entità! -
- Allora guarda tutte le persone sedute in sala e cerca di vedere bene i loro spiriti - gli chiesi.
Guardò attentamente e poi rivolgendosi a me esclamò:
- Ma questi sono tutti spiriti bambini! -
- Tu sei più anziano di loro, quindi non farti portare in giro dai bambini - gli dissi e lo salutai.
Il giorno seguente, quando mi svegliai, provai a chiedere alle mie Guide cosa volevano che facessi. Mi arrivò una delle loro voci che mi disse: ”Vai via… torna a Londra.” Preparai subito la valigia e mi recai alla “reception” dicendo alla segretaria di prepararmi il conto perché stavo per lasciare il college. La signora rimase un po’ perplessa e mi chiese:
- Come mai vai via? Non finisci il seminario? -
- No, devo tornare a Londra. Però vorrei lasciare questa cassetta registrata per Gordon Higginson dove potrà ascoltare le voci registrate di alcuni spiriti che parlano di lui - le dissi.
- Vado a cercarlo così puoi dargliela di persona - mi rispose.
La signora tornò con un altro signore membro della direzione. Aveva la cassetta in mano e mi disse:
- Purtroppo Gordon Higginson è molto occupato e ha mandato me. Volevo sapere se la registrazione è stata fatta su una cassetta vergine oppure era già stata utilizzata? -
- La cassetta era vergine e l’ ho comprata nel vostro shop - risposi.
- Posso farne una copia e ti restituisco l’originale, così anche tu puoi tenerti una esperienza del genere - mi disse.
- Non fa niente, a me non serve. Di queste esperienze ne ho avute moltissime e ho una vasta documentazione - risposi.
- Veramente, tu hai questi fenomeni? - chiese.
- Si! E non solo questi fenomeni ma anche altri… ero venuto qui da voi con spirito di fratellanza cosmica, ma vedo che non siete pronti a recepire l’amore universale - risposi.
- Posso fare ancora qualcosa per te ? - mi chiese.
- Riferisci a Gordon Higginson che avete perso una grande occasione. Molto presto verranno i Maestri a farvi visita - dissi così… perché così mi veniva suggerito di dire dalla mia Guida.
Uscii dal college perché era arrivato il mio taxi. Sulle scalinate incontrai un veggente che conoscevo da tempo e che frequentava la S.A.GB. di Londra. Lo salutai sorridendo:
- Hello, come stai? - dissi.
- Hello, io bene e tu? - rispose.
Poi si mise pensieroso a cercare di ricordare chi fossi.
- Io ti conosco ma non ricordo bene chi sei - mi disse.
Sollevai il braccio destro e gli mostrai il palmo della mano.
- Ora ricordo! Tu sei quello che ha i poteri sulle mani. Tu sei l’italiano conosciuto a Londra - rispose.
Poi mi chiese come mai stavo lasciando il college quando ancora il seminario non era terminato.
- Qui ci sono troppi spiriti bambini che vogliono apparire grandi e vogliono fare i sensitivi. L’evoluzione si raggiunge per gradi e certi poteri vengono elargiti in base alla propria crescita evolutiva. I bambini non possono prendersi gioco di chi ha lo spirito più anziano di loro. Ho ricevuto ordini dalle mie Guide di lasciare il college e tornare a Londra - risposi e lo salutai calorosamente.
Nel 1993 molti dei sensitivi che incontrai nel college, tra i quali anche Gordon Higginson, lasciarono la vita terrena ritornando nel mondo spirituale. Spero tanto che riescano a vedere più chiaramente. A volte, ciò che si crede falso non è altro che la verità vista alla rovescia.

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L'uomo che diceva di vedere il diavolo

Un giorno di Maggio del 1980, la ragazza con la quale vivevo a Londra mi fece sapere che il marito di una sua compagna di lavoro si interessava di cose paranormali e così lo invitò a cena. Mister Adam era un uomo di mezza età, con aspetto non proprio signorile, ma di colui che proveniva da una tipica zona di Londra definita East-end. Durante la cena, iniziai molto amichevolmente il colloquio con Mr Adam, chiedendogli:
- Da quanto tempo ti interessi di fenomeni paranormali? -
La sua risposta fu breve:
- Il paranormale non mi interessa affatto. - disse.
-Allora di cosa ti interessi? - chiesi.
Non mi rispose e continuò a mangiare. Domandai nuovamente:
- Ho saputo che sei uno studioso di fenomeni paranormali e… -
Mi interruppe di colpo e disse:
-Non mi interessano queste cose, io faccio le messe nere! -
Per qualche secondo rimasi a guardarlo negli occhi e poi, come se fossi guidato da una mia Guida spirituale, mi barricai in difesa facendo finta di non sapere nulla di quelle cose e gli chiesi:
-E che cosa fai con le messe nere? -
Si meravigliò della mia domanda e credendomi un novellino tirò fuori tutta la sua presunzione per impressionarmi:
-Io chiamo il diavolo! - mi disse.
-Ma il diavolo non esiste! - risposi.
-Cosa dici? Il diavolo c'è e tutte le volte che lo chiamo egli mi appare. E' il più forte dio che esiste sulla Terra. Guarda come va il Mondo. E' più potente del tuo Dio. - mi rispose.
-Visto che non ho paura, fammelo vedere! Vorrei fargli qualche domanda. - chiesi.
Naturalmente, Mr Adam pensò che volessi approfittarne per ottenere chissà quali favori.
-Che cosa vuoi chiedergli? - domandò.
-Vorrei che mi parlasse di Dio! Chi altri potrebbe parlarmi di Dio, se non l'angelo che fu al Suo fianco! - risposi.
-Non scherzare con il diavolo! Egli mi appare tutte le volte che lo chiamo. - mi disse.
-Come ti appare? - domandai.
-Si presenta con l'aspetto di un essere con le zampe di capra e le corna in testa. Assomiglia molto al mitico dio Pan. - mi rispose.
-Il diavolo non esiste. Ciò che esiste è soltanto una forza bassa e quello che tu vedi è un'entità che ti porta in giro. -gli dissi.
-Non mi porta in giro, anzi mi porta tanti regali in oro e li fa apparire sul mio tavolo. Il tuo Dio cosa ti dà? - mi disse .
-Dio mi ha dato la Luce e l'Amore! - risposi .
Mentalmente un Maestro mi suggerì di fargli vedere la pietra che avevo al collo e che mi fu donata in apporto quale dono astrale da un'entità femminile collegata al raggio della Madre Celeste. La seconda pietra che si vede nella foto è quella che personalmente ho prelevato dai ruderi di un antico monastero del VIII° secolo.
-Dimenticavo di dirti che Dio mi ha dato questa pietra che porto al collo! - aggiunsi mostrandogli l'oggetto.
Guardò sbigottito la pietra che pendeva sul mio petto.
-Ecco! - esclamò, mettendosi una mano sulla fronte, come se dovesse ricordare qualcosa.
- Ecco cosa mi aveva detto il diavolo tre giorni fa: Guardati da un uomo che porta una pietra al collo e da un' altro che non ci vede da un occhio! - continuò a dire.
Rimase sconvolto! Aveva davanti a sé la persona che portava la pietra al collo.

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LE PIETRE

A sinistra la pietra avuta in apporto - A destra quella presa nel monastero

Mi guardò con un senso di timore cercando di capire con chi aveva a che fare. Per l'altro, colui che non ci vedeva da un occhio, gli dissi che si trovava in Italia. Mi alzai dalla sedia e parlai a Mr. Adam con Amore e fermezza.
-Se questo ipotetico diavolo ti ha detto di guardarti da me, significa che non è più forte del mio Dio: il DIO di tutti. Quello che dice di essere il diavolo, con me è un perdente perché so che è soltanto un'entità (forma pensiero) di basso grado evolutivo. -
Non parlò più. Finì di ingoiare l'ultimo boccone e si alzò dal tavolo impallidito come se fosse sofferente e mi disse che doveva andarsene. Lo accompagnai alla porta con molta cortesia e gli dissi:
-E' ora che guardi più in alto perché è tempo che ti svegli. Quando rivedrai quello che ti dice di essere il diavolo, puoi dirgli che: "l'uomo con la pietra al collo ti manda tanta Luce e tanto Amore."-
Per tutto il tempo che restai a Londra, non ebbi più modo di incontrare Mr. Adam; spero che sia riuscito a lasciare le basse vibrazioni per fare un salto di qualità verso la Luce.

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Fenomeni e visioni di fantasmi

Nel lontano 1986 (se non erro), proveniente da Londra, mi recai al congresso di Parapsicologia di Rimini. Era il primo congresso al quale partecipavo in Italia. Come in tutti i Congressi, vi sono anche alcuni partecipanti dotati di poteri paranormali (medium, veggenti, chiaroudienti, etc). Non mancano quelli che soffrono per la perdita di una persona cara, arrivati per cercare un po' di conforto con una prova tangibile della sopravvivenza nell'aldilà della persona cara scomparsa. Come al solito in tutti i Congressi vi sono sempre gli editori che espongono i loro libri pubblicati sull'argomento e così via. Il secondo giorno il Congresso si trasferì a Mondaino, un piccolo paese con una fortezza medievale vicino a Rimini, nel Montefeltro. Arrivammo tutti a bordo di un autobus messo a disposizione dal comune di Mondaino. Ci trasferimmo in un piccolo teatro e qui il Sindaco, dopo il convenevole benvenuto dato a tutti i partecipanti si rivolse a noi in questo modo:
- Io sono un socialista ateo, non credo alle cose che voi praticate, però mi rivolgo a voi tutti chiedendovi se potete risolvere un problema che abbiamo all'interno del municipio. Questi fenomeni sono successi più di una volta con diverse persone che erano sedute di fronte a me. Mentre discutevo con l'assessore all'urbanistica seduto davanti alla mia scrivania, la sua poltrona si è sollevata con l'assessore ed è andata svolazzando all'interno della sala con grande spavento per entrambi. Inoltre abbiamo dovuto chiudere altre stanze dove si sentono forti rumori. -



Il Municipio di Mondaino è posto all'interno della fortezza medievale

Terminata la prima sessione di discussione in teatro, ci recammo a visitare il municipio dove avvenivano questi fenomeni. Faccio notare che il municipio è posto all'interno della fortezza medievale. Un luogo dove si sono svolte battaglie tra gli eserciti dei Malatesta e degli Sforza. Lo stesso sindaco ci raccontò che erano stati ritrovati molti scheletri di uomini buttati nel pozzo che si trova al centro della piazza. Ebbene, entrammo nello studio del sindaco, una grande stanza con una enorme scrivania e vicino vi erano alcune poltrone. Sulla scrivania vi era un telefono di bachelite nera con il suo lungo cavo attorcigliato. Mentre il sindaco raccontava gli avvenimenti che capitavano in quella stanza, di colpo il telefono si sollevò e venne scaraventato verso il gruppo di persone presenti.



Il telefono si sollevò e venne scaraventato verso le persone presenti in sala, cadendo sul pavimento

Il telefono arrivò a pochi metri dalla gente poiché venne trattenuto dal cavo a cui era collegato. Quasi tutti si spaventarono ed alcune donne urlarono. Conoscendo il mondo spirituale, fui l'unico a reagire velocemente e con un balzo uscii dal gruppo e recandomi vicino al telefono dissi:
-Abbiamo capito che sei qui. Adesso ti aiuteremo a rientrare nel tunnel verso la Luce. -
Poi venne vicino a me una signora che andava in veggenza ed a voce alta disse che stava vedendo questa entità vicino al muro dove era dipinto un antico affresco della Madonna col bambino. La sensitiva disse:
-Egli ha bisogno di aiuto e tu (riferendosi a me) puoi darglielo. -
Su suggerimento della sensitiva, mi accostai al dipinto dove era stata localizzata l'entità ed iniziai ad usare l'imposizione delle mie mani, trasferendogli col pensiero tanto Amore. La veggente vide che questa entità veniva riassorbita da una scia di Luce che si era manifestata all'interno della sala. Ora tra larve e gusci è meglio specificare che le eventuali manifestazioni sul piano fisico possono anche essere di entità che non riescono a trovare l'accesso a quella porta di quel famoso tunnel. Personalmente non ho ancora il dono della veggenza, quindi mi devo fidare del mio intuito. Un giorno venni chiamato dalla vice direttrice di un museo di Roma, la quale ha il dono della veggenza. Mi disse che doveva parlarmi e che sarebbe stato meglio non farlo nel suo studio, ma di andare direttamente nei giardini del museo stesso. Scendendo la breve scalinata dell'ingresso che porta ai giardini con dei magnifici cespugli e panchine, la signora mi disse:
- Ho voluto portati qui perché ...
La interruppi dicendole che lì c'era un'entità.
- La vedi anche tu? - mi disse.
Risposi che avevo visto per 3 secondi come una nebbia bianca passarmi davanti. Invece la sensitiva riusciva a vederla perfettamente e mi descrisse che era una damigella in abiti sfarzosi del settecento e che si era seduta sulla panchina e sorrideva. Anche se non riuscivo a vederla, rivolto verso la panchina dove era seduta la damigella, dissi che era venuto il tempo di rientrare nella Luce. Che non doveva più stare lì in quel posto. Di là, la stavano aspettando da tempo..... Visto che il tempo non esiste... per lei era come fosse passato 1 solo minuto.



Mondaino: Attacco alla Rocca medievale - Antico dipinto del 1517

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Telefonate di 2 spiriti aggressivi

Durante l'estate i negozi possono restare aperti sino alle ore 24,00. Anche il negozio di famiglia rimaneva aperto sino a tardi e così potevo permettermi di seguire l'attività dei miei. Quasi ogni sera, verso le 22,30 avevo notato che si fermavano madre e figlia a curiosare sulla vetrina dei gioielli antichi. A volte entravano a chiedere i prezzi di alcuni anelli. Due donne molto legate alla vanità delle cose materiali. La figlia aveva un aspetto di una donna che si stava consumando da tanta sofferenza. Il suo volto, segnato dal dolore, appariva senza Luce e scavato. Un volto infossato e molto brutto. Sembrava una anoressica. Risposi alle loro richieste fornendo i prezzi di alcuni oggetti. La figlia era interessata ad un anello con diamante, però il costo era troppo elevato per le sue possibilità.
- Se avessi un uomo me lo farei comprare. - mi disse.
Poi la madre mi raccontò che sua figlia era stata lasciata dal fidanzato e che era entrata in sofferenza da più di 4 anni. Guardai la ragazza e le dissi che doveva cambiare atteggiamento. La figlia era piena di rancore nei riguardi del suo ex uomo. Capii subito che erano anche tutti i suoi pensieri malvagi a riflettersi negativamente sul suo spirito e di conseguenza sul suo aspetto esteriore. Lei stava odiando ancora il suo ex ragazzo. Allora le parlai così:
- Se abbandoni l'odio e cominci a pensare con Amore, tornerai ad essere più bella e troverai un nuovo compagno. - le suggerii.
- Nessuno mi ama. - mi disse.
- Io ti amo e Dio ti ama! - le risposi.
Nel sentire quelle parole, le si spalancarono gli occhi. Poi le presi la mano e sentii che stavo producendo un forte amore per questa donna bastonata dal destino. Appena la toccai cominciò a squillare il telefono. Lasciai la mano della ragazza per rispondere. Al telefono mi arrivò come uno strano rumore; sembrava simile al soffio emesso da un serpente cobra che ti vuole mordere. Cadde subito la comunicazione. Percepii che c'erano delle basse entità che stavano addosso alla ragazza. Forse richiamate dai suoi stessi pensieri di odio o fantasmi creati dalla sua mente. Le presi nuovamente la mano ed il telefono squillò incessantemente. Una voce di uomo mi parlò dicendo di lasciare stare la ragazza e poi la comunicazione si interruppe. Avendo il registratore a portata di mano, lo collegai al telefono per catturare altre chiamate. Quando arrivò la telefonata, dissi alla ragazza di rispondere poiché la comunicazione riguardava senz'altro lei. Una voce le fece il soffio del serpente. Squillò nuovamente il telefono. Alla ragazza dissi di rispondere e di dire queste parole: "walter ti ama tanto."
- Pronto, pronto! Chi sei? Walter ti ama tanto! - disse la ragazza.
- Distruggete il registratore! - rispose una voce femminile con tonalità quasi metallica.
Poi la comunicazione si interruppe e tornò subito dopo con tonalità intimidatoria:
- Ubbidite, ubbidite! - disse una voce con tonalità maschile.
Naturalmente non mi passava neanche per la mente di distruggere il registratore. Alla ragazza spiegai che se continuava su quella strada, sarebbe diventata una facile preda per entità basse che le avrebbero portato via tutta la sua energia vitale. Non seppi più nulla di questa donna. Spero abbia seguito il mio consiglio. Mi è rimasta solo la comunicazione registrata di quelle due entità o gusci astrali.

Breve audio telefonata 2 spiriti
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Una casa piena di spiriti

Tra gioie e dolori sembrava che la mia vita avesse preso un altra direzione. Per diversi mesi rimasi chiuso in casa a leggere i libri che i Maestri Spirituali mi avevano suggerito di comprare. Mi sembrava di condurre una vita da monaco. Qualche volta, dopo cena andavo al bar vicino casa di una signora chiamata Ida e qui. incontravo Pino e Giovanni, due ragazzi che avevano la facoltà di veggenza. La signora Ida approfittava della mia presenza per parlare di cose spirituale ad alcune sue amiche in preda alla sofferenza. Fu lì che conobbi Franca una ragazza di 26 anni separata dal marito e che era tornata vivere in casa dei suoi genitori. Il papà e la mamma non andavano molto d'accordo e sua sorella faceva uso di eroina. Franca aveva pure un problema sentimentale con un ragazzo. Le parlai dell'Amore Cosmico e le dissi di vedere bene dentro se stessa quello che avrebbe voluto fare nella vita. Passò circa un mese prima di incontrarci nuovamente. Una sera verso le ore 20,00 ricevetti una sua telefonata:
- Pronto, sono Franca. Sto soffrendo moltissimo e mi trovo sola in casa. I mie genitori sono andati al cinema e mi sento molto male, aiutami! Ho una morsa che mi prende allo stomaco. Vieni ad aiutarmi, ti prego! -
Mentre mi parlava piangendo, la rassicurai dicendole che sarei andato da lei immediatamente dopo aver reperito uno dei ragazzi veggenti che conoscevo. Mi recai al bar di Ida e trovai Pino in compagnia di Giovanni. Mentre raccontavo ai due sensitivi la telefonata di Franca. Pino mi interruppe perché stava visualizzando la Luce dello Spirito Solare che gli inviò questo messaggio:
“Andate da Franca ma state bene in guardia poiché in quella casa vi sono molte entità basse che vi dimorano, attratte dai pensieri malvagi emessi da alcuni componenti della sua famiglia. Non sarete soli, con voi ci sarà un'entità di Luce. non temete! Tu (rivolgendosi a me) sai quello che bisogna fare.”
I due sensitivi mi seguirono in questa impresa. Quando arrivammo in prossimità della casa di Franca. un'entità di Luce apparve a Pino e a Giovanni con la sua armatura sfolgorante e con in mano la spada di Luce. Pino mi riferì:
- Prima di entrare in casa lasciamo che sia lo Spirito di Luce a fare una ricognizione -
Quando Pino mi fece sapere che la via era libera suonammo il campanello e Franca ci aprì la porta.
- Ti sei calmata? - le chiesi.
- Con voi qui, adesso sono più serena, ma ho sempre un forte dolore allo stomaco - rispose.
Le diedi una mano e le misi l'altra vicino al plesso solare nella zona dove lei diceva di avere male. Franca tremò per alcuni secondi e poi disse:
- Quando mi hai toccata è entrato un forte calore che mi ha lasciata senza respiro. Adesso sto benissimo! -
Mentre visitavamo le diverse stanze chiesi a Pino di ascoltare la voce di quello spirito luminoso:
- Egli mi dice che tutte le entità basse che erano qui sono fuggite ed ora si trovano fuori sulla strada -
Rivolgendomi a quell'essere luminoso chiesi:
- Puoi portare qui il capo di questi spiriti? -
In un attimo Pino e Giovanni videro tornare l'essere di Luce che teneva per un braccio una entità che si dimenava ed urlava dicendo:
- Perché siete venuti? Noi stavamo così bene in questa casa! Adesso dove andremo? -
Mi concentrai verso questa entità proiettandomi con il comando concessomi dal mondo spirituale e dissi:
- Non potete rubare energia alle persone viventi. Tornate nel posto dove eravate prima di venire qui. Questo è un ordine! -
La nostra presenza aveva purificato l'ambiente dove Franca viveva. All'improvviso, l'entità luminosa comunicò a Pino questo messaggio:
“Tra qualche minuto la mamma di Franca tornerà a casa perché le sta accadendo qualcosa. Nel suo cuore nasconde un segreto.”
Non disse di quale segreto si trattava. Uno spirito di Luce non arriverebbe mai ad una simile bassezza. Quando Franca udì quello che Pino stava dicendo, rimase un po' perplessa. Non poteva credere ad un improvviso rientro in casa della madre, perché la fine del film era prevista per le ore 22,00 ed in quel preciso momento erano le ore 21,00 circa. Mentre si rispondeva alle domande della ragazza, qualcuno infilò la chiave nella serratura della porta e la aprì: erano i genitori di Franca. La mamma rimase meravigliata di trovare la figlia in compagnia di noi tre. Restammo pochi minuti e poi togliemmo il disturbo. Il giorno seguente, Franca mi telefonò:
- C'è mia madre che ti deve parlare. Vuole incontrarti oggi stesso -
Franca mi disse che aveva raccontato alla madre il perché noi eravamo andati lì a casa sua e tutto quello che era accaduto. Disse pure che la nostra Guida aveva parlato di un segreto che lei nascondeva. Poi ci spiegò che sua madre fu costretta a lasciare il film a metà perché sentiva che a casa sua stava succedendo qualcosa. C'era una forza che le imponeva di rientrare subito a casa. Come stabilito, incontrai la mamma di Franca.
- Tu conosci il mio segreto? - mi domandò con voce tremante.
- Conosco soltanto che nascondi un segreto… anche se fossi una Maddalena, ricordati che Dio ti ama - le risposi.
- Devo dirtelo! All'età di 14 anni, mio padre mi portò a letto e mi violentò - mi disse.
- Non disperare! A Dio interessa il tuo spirito e non la tua materia. Continua ad amare tuo padre e perdonalo per ciò che ha fatto - le risposi.
All'improvviso intervenne una delle mie Guide e mi suggerì di dirle:
- Mi dicono che ti sei sposata per uscire di casa? -
- Si! Non riuscivo più a sopportare quella situazione - mi rispose con gli occhi pieni di lacrime.
La voce della mia Guida mi suggerì ancora di dirle:
- Non ami tuo marito e molte volte vorresti la sua morte. Questi pensieri attraggono spiriti bassi nella tua stessa casa. Sono queste entità che provocano certi fenomeni e fanno star male le persone che frequentano la tua abitazione. La mia Guida mi dice che hai avuto anche una relazione extra coniugale con un altro uomo… ma stai ancora ricercando l'Amore -
La madre di Franca mi guardò abbassando lo sguardo.
- Quello che hai detto è vero! Non amo più mio marito e non riesco a sopportarlo. Che devo fare? - mi chiese.
In quel momento le misi due dita sulla fronte e le dissi:
- Chiudi gli occhi e dimmi cosa vedi! -
Dopo qualche istante la madre di Franca esclamò:
- Vedo un castello! Io conosco quel posto... ma quello era il mio castello -
- Dove si trova? - le domandai.
- E' in Francia, vicino Parigi. Vedo me stessa coi miei servi. Siamo nell'ottocento ed io sono la padrona di quel castello - mi disse.
Riaprì gli occhi e mi fissò a lungo, poi mi domandò:
- Sento di conoscerti da tanto tempo! Ma tu mi ami? -
Dentro di me sentivo l'amore fluire verso quella signora che cominciava a percepire un forte calore che le portò molta serenità.
- Certo che ti amo! Tutti noi ci conosciamo perché facciamo capo all'unico architetto dell'Universo. Ama tuo marito e lo spirito di Dio che è in ogni cosa! - le dissi.
Il giorno seguente Franca mi telefono:
- Mia madre ora sta bene, ma non sa spiegarsi l'Amore che ha provato quando l' hai toccata con la mano e continua a chiedermi: Perché lui mi ama? Perché? -

La sessualità di Anna

Dopo una settimana Franca mi chiamò perché c'era una signora sensitiva di Roma, Anna, che voleva conoscermi. La sensitiva era già stata a casa di Franca prima del mio intervento con Pino e Giovanni. Quando Anna tornò in quell'abitazione, disse a Franca che non sentiva più disturbi di entità basse perché non c'era più alcuna presenza negativa. Allora Franca raccontò del mio intervento e così Anna si incuriosì e volle conoscermi. Quando la incontrai, mi disse che riusciva a comunicare col mondo spirituale attraverso la scrittura automatica. Poi aggiunse:
- Pensi di poter dire qualcosa su di me? -
Fu lei a tendermi la mano destra. La presi con la mia mano sinistra e sentii arrivarmi addosso una scarica di dolore. Allo stesso tempo Anna provò una sensazione bellissima e molto intensa.
- Avevi molto dolore... sento che vorresti abbracciarmi - le dissi.
- Ho tanta voglia di farlo - mi rispose commossa.
In quel momento fu chiamata dalla figlia perché doveva ripartire e così ci salutammo. Il giorno seguente Anna mi telefonò dicendomi:
- Forse hai capito che non amo mio marito. Ho cercato l'amore passando da un letto all'altro con molti uomini e senza mai trovarlo. Ho sentito l'amore quando mi hai toccato con la mano e mi sono sentita pervadere da un fortissimo calore che ha rotto il mio dolore -
Le dissi che doveva cercare in suo marito quello che aveva trovato in me:
- Prova ad amare di più con lo spirito e vedrai che Dio ti aiuterà. Se ti rimane difficile amare l'essenza invisibile che è Dio, guarda il Sole che è la Sua diretta manifestazione e prova a dirgli ti amo -
Dopo circa una settimana, Anna mi chiamò nuovamente al telefono.
- Ero distesa a prendere l'abbronzatura in piscina con le mie amiche. Ricordando le parole che mi avevi detto, ho alzato lo sguardo verso il Sole e mi sono sentita trasportare all'interno della sua Luce. Ho provato un grandissimo amore e, in quel momento, ho avuto l'orgasmo. E' stata una esperienza indimenticabile. Sentivo il Sole che mi amava come mai ero stata amata - mi disse.
Rimasi un po' pensieroso su ciò che avrei dovuto rispondere, poi mi venne spontaneo parlarle così:
- Il Sole ti ha fatto provare il suo Amore nel modo in cui tu lo stavi cercando: attraverso il corpo fisico. La Luce del Sole si è trasformata in elettricità ed ha provocato un forte eccitamento del tuo corpo fisico sino a farti ottenere l'orgasmo -
Tutti gli individui hanno un diverso modo di percepire. Vi sono donne in grado di sentire solo attraverso l'amore sensuale quello stimolo psico-fisico che le porta ad uno o più orgasmi. Vi sono altri individui che vivono una esperienza mistica attraverso lo spirito. Si può dire che l'estasi mistica del Santo non ha nulla a che vedere con l'orgasmo sessuale. Però si può affermare che l'estasi mistica equivale a 100 orgasmi del piano fisico. Ognuno ha il suo proprio modo di sentire e ognuno ama in rapporto alla propria evoluzione. La prostituta e il Santo stanno facendo la loro esperienza in base al proprio grado di evoluzione raggiunto. Da un messaggio del Cerchio Firenze 77 sulla sessualità e amore, il maestro Dali si esprime così:
“…La natura ha messo a disposizione di ogni essere una fonte di stimoli atti a suscitare il germogliare dell'amore verso gli altri: tale fonte  è la sessualità. Il richiamo sessuale, fino dalle forme di vita animali in cui principalmente è fonte di sensazioni, cioè di stimoli atti a sviluppare il veicolo astrale degli esseri, costituisce quel supporto nei riguardi dell'amore all'altro analogo a quello costituito dalla madre che insegna a camminare al figlio.
Sotto l'impulso del richiamo sessuale gli esseri sono invitati a distogliere l'attenzione polarizzata su se stessi e a rivolgerla ad altri. Ciò si concretizza in attenzioni diverse da individuo a individuo che denunciano una diversa sensibilità ed una diversa capacità di affetto. Ognuno ama in rapporto alla propria evoluzione.      Sotto l'impulso sessuale, la capacità di amare si esprime al suo massimo, raggiunge l'acme; ma se tale capacità è esigua, quando l'impulso sessuale viene meno cessa anche l'amore all'altro; quando invece la capacità di amare ha raggiunto un certo valore, se anche cessa lo stimolo sessuale, l'affetto, pur diminuendo per mancanza di incentivazione, rimane, sopravvive.
Ho parlato dello stimolo sessuale nella sua forma più pura e rispondente alla sua naturale funzione, non di quello stimolo sessuale che è vizio perché è eccesso. Anche il vizioso fa una sua esperienza, a lui necessaria, anzi essenziale; tuttavia non è quella esperienza di cui parlavo, quella che insegna ad amare l'altro; sarà un'esperienza che gli insegnerà la temperanza; che lo condurrà per reazione a saper dirigere se stesso, a non lasciarsi trascinare dagli stimoli, ad avere una propria volontà, ma non specificatamente a suscitare l'amore verso gli altri.  L'istinto sessuale, nella sua naturale ragione che, mi preme ripeterlo, è spiritualmente quella di suscitare l'amore verso gli altri, non è niente di sporco e vergognoso, più di quanto non lo sia una madre che sorregge il proprio figlio per insegnargli a camminare. Non solo, ma chi ama per raggiunta capacità di amare al di là della evocazione operata dal richiamo del sesso, cioè ama di amore vero, può benissimo, per risonanza, avvertire anche un moto di natura sessuale verso le persone amate. Ciò non è affatto condannabile: è semplicemente la naturale reazione del corpo a un impulso di amore che sgorga dalla parte più vera dell'essere.
Naturalmente, facendo queste affermazioni non prendo in considerazione tutte quelle implicazioni sociali in forza delle quali la manifestazione di un amore non canonico potrebbe scandalizzare l'amato: intendo dire che chi veramente è evoluto ed amando altri sentisse per essi un impulso sessuale, condannabile dalle regole sociali, certamente per non scandalizzare gli amati serberebbe nel segreto del cuore il suo trasporto «d'amorosi sensi». In ogni altro caso, simili problemi debbono sempre essere risolti dalla coscienza individuale, tenendo presente che è la legge che è fatta per l'uomo, e non viceversa…
… Se il vostro amore non conosce condizioni, dubbi, tepidezze; se amate senza essere riamati; se quell'amore vi rende costantemente felici, paghi; se ininterrottamente vi dà la pienezza; se trovate la felicità solo nella felicità degli amati; se date prima ancora che vi sia richiesto; e se l'amare è il solo compenso che gioiosamente vi ripaga di ogni fatica, di ogni sacrificio per gli amati; voi siete fra quelli che possono lontanamente immaginare cosa sia l'Amore divino, quell'Amore che a ognuno così parla:
- Figlio mio, più che amare e suscitare l'amore, voglio che tu sia l'amore stesso. Così, se è l'amore materno che può avviare un tale miracolo, ti farò madre ed io sarò tuo figlio. Se è l'amore sensuale, allora non mi scandalizzerò ad esserti amante. Se sarà l'amicizia a potere tanto, io sarò il tuo fedele amico. Ma se sarà l'amore agli altri, anonimi, allora in ognuno di essi mi vedrai quale veramente io sono e comprenderai, essendolo tu stesso, l'essenza del vero Amore - ”
(Cerchio Firenze 77)

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Il caso di Elena e Franco

Nel 1989 venne a trovarmi Franco, un uomo che conoscevo da molto tempo. Mi disse che a casa sua stavano verificandosi strani fenomeni e che sua moglie era diventata molto scontrosa ed irritabile. Tra loro due si stava insinuando qualcosa che voleva portarli ad una rottura. Franco aveva provato con sua moglie ad avere comunicazioni col mondo spirituale tramite il tabellone alfabetico (planchette) e l'uso del bicchierino. In queste sedute si manifestava spesso uno zio di Franco che diceva di essere molto triste ed arrabbiato perché non riusciva a vedere la Luce. Andai subito con Franco a casa sua. Quando entrai, sua moglie era al telefono e mi guardò tutta sorpresa della mia presenza poi mi salutò a voce. Io e Franco ci accomodammo in salotto. Quando lei finì la telefonata ci raggiunse e venendo verso di me tese la sua mano in segno di saluto. Come al solito l'afferrai con la mia sinistra ed Elena cadde subito a terra come svenuta, in preda ad una entità (o forma pensiero) che si manifestò parlando con altra tonalità:
- Finalmente posso parlare. - disse Elena mentre era in uno stato di trance.
- Chi sei e cosa fai qui? - chiesi.
- Il mio nome è Amelia e sono stata mandata ad aiutarti, così mi guadagno un po' di Luce - mi rispose.
Intimamente provai una fortissima vibrazione di Amore; aprii la mano destra in direzione di Amelia, che mi stava parlando attraverso il corpo di Elena, e dissi:
- La Luce te la posso dare anche senza bisogno che tu venga ad aiutarmi -
In quel momento Amelia, che aveva sempre parlato normalmente con tonalità femminile, emise un urlo di dolore e cambiò tono di voce rendendola più rauca e mascolina.
- Ahhh! Mi hai scoperto... mi stai bruciando! - disse gridando e scappò via.
Elena tornò in sé senza riuscire a capacitarsi di quello che le stava succedendo. Dopo circa 2 minuti la donna cadde ancora in trance e cominciò nuovamente a parlare:
- Adesso hanno mandato me a rimpiazzare Amelia - disse la nuova voce che compenetrava Elena.
- Chi sei tu e perché Amelia ha urlato e cambiato voce? - chiesi.
- Io mi chiamo Ester. Prima c'erano Amelia e suo marito Pomì. Ecco perché hai sentito anche la voce di un uomo. E' stato il marito a gridare, lui non è abituato a quella Luce. Sono legati l'uno all'altra dal fatto che sono morti insieme. - mi rispose.
- Quando, dove e come sono morti? - chiesi.
- Sono morti per asfissia nel 1860 in una casa di campagna per la rottura di una bombola di gas liquido - disse.
- E la bombola di gas chi gliela forniva in quell'epoca, Giuseppe Garibaldi? - e continuai dicendo - Vi consiglio di lasciare il corpo di Elena e rientrate nella Luce. Questo è anche un ordine!
Certo che di entità grossolane, gusci e forme astrali che possono venire a dare fastidio ve ne sono di tanti i tipi. Dopo qualche giorno Franco mi invitò nuovamente ad assistere ad una trance di sua moglie perché la donna aveva iniziato ad essere più ricettiva. Ad Elena si era aperto il "terzo occhio" ed ora riusciva a vedere le entità che arrivavano vicino a lei. Quando andai a trovarla, mi descrisse che stava vedendo Ester. Era la figura di una donna in abiti ottocenteschi, molto elegante. Ester le comunicò che sarebbe diventata come una specie di suggeritrice spirituale per Elena. Consigliai alla ragazza di smettere di fare certe cose, poiché sentivo che Ester era quella che la voleva sfruttare per un suo fine egoistico. Infatti cercava di attrarre molte persone verso Elena così da assorbire altra energia per rivitalizzare il suo guscio astrale. Non ebbi più modo di seguire questo caso poiché ero tornato a Londra dove vivevo. Dopo alcuni anni venni a sapere che Franco aveva chiesto l'intervento di un monaco francescano per riportare Elena alla normalità. Il lavoro dell'esorcista servì a scacciare quelle entità, quelle forme pensiero che potevano essere anche i cosiddetti fantasmi creati dalla mente di Elena. Adesso sta bene e vive serenamente col marito Franco e sua figlia.

Breve audio durante un esorcismo di Milingo
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Questo è il video durante l'esorcismo di Milingo

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Le possessioni di Silvia e di Viviana

Nell'estate del 1990, durante un congresso di parapsicologia a Rimini, conobbi una ragazza di nome Silvia. Aveva tanti grilli per la testa e si comportava in maniera molto strana. Quando mi incontrò disse subito:
- Tu sei l'uomo della mia vita -
Pensai che il destino mi avesse inviato una compagna del mio stesso grado di livello evolutivo. Mi prese per mano e mi disse:
- Vieni con me che ti presento mio marito -
- Che fate, mi mandate una donna sposata? - dissi col pensiero rivolto al mondo spirituale.
- Non preoccuparti per mio marito, ci siamo già lasciati. Mi ha accompagnato qui a Rimini e tra poco ripartirà per Verona. Anzi adesso che ti ho incontrato lascerò anche il mio amante - continuò a dirmi.
- Hai dei figli? - le chiesi rimanendo molto distaccato.
- Si, ho una bambina di 4 anni - rispose.
- Bene, se vuoi essere la compagna della mia vita il Signore ti porterà via anche la figlia, così sarai veramente libera. - le dissi.
- No! la bambina no - replicò.
Poi mi resi conto che ero "l'uomo della sua vita" soltanto per farle fare un salto di qualità. Terminato il primo giorno di congresso bisognava decidere dove andare a cena. Lei mi suggerì di uscire dall'albergo ed andare in un ristorante. Finito di mangiare, le dissi che sarebbe stato meglio tornare in albergo poiché sicuramente avremmo assistito a certe riunioni private di qualche sensitivo. Quando partimmo, Silvia mi chiese di girare a sinistra, poi a destra poi di prendere una strada poco illuminata e di fermarmi in un vicolo sulla destra. Una volta spento il motore, Silvia allungò le mani su di me e cominciò a sbottonarmi gli abiti. Rimasi passivamente a guardare cosa voleva fare, restando sempre in guardia poiché percepivo qualcosa di strano. Mentre mi toglieva la camicia, Silvia ripeteva:
- Ma cosa sto facendo? Cosa mi ha preso? -
- Se desideri avere un rapporto sessuale, non pensi che sia meglio tornare in albergo e andare in camera? - le dissi.
- Non so cosa dirti, non ho mai preso l'iniziativa di spogliare un uomo. Non so cosa mi ha preso! - replicò.
Poi la ragazza si calmò ed io decisi di rivestirmi e di tornare in albergo. Silvia aveva mutato atteggiamento ed era andata nella sua stanza a dormire. Decisi anch'io di andare a letto. Verso le 3 del mattino sentii bussare alla mia porta.

Aprii e vidi Silvia in vestaglia. Entrò in camera, si spogliò e si infilò nel mio letto. Mentre io e lei eravamo intimamente accoppiati, mi accorsi che Silvia si era trasformata nel viso assumendo un atteggiamento dominante di chi vuole vedere il suo partner cadere in balia del suo richiamo sessuale. Lei rimase fredda e non raggiunse neppure l'orgasmo fisico. Si alzò dal letto e se ne andò senza dire una parola. Percepii che c'era una entità che la possedeva. Era stata lei che spingeva Silvia a spogliarmi quando eravamo in auto. Il giorno dopo dovevo ripartire e così Silvia mi diede il suo telefono, chiedendomi di chiamarla dopo qualche giorno. Silvia era una fanatica delle carte del Tarocco. In casa, al posto dei quadri, aveva messo delle gigantografie degli arcani maggiori. Siccome consultava sempre una donna cartomante, quando le telefonai mi disse che la sua amica le aveva parlato di me dicendole che ero troppo forte per lei.
- Tra 10 giorni andrò a Milano per lavoro. Forse passerò a trovarti a Verona - le dissi
- Ti aspetto. Vieni così ti presento la mia amica Rosi, quella che legge i Tarocchi. - replicò.
Quando arrivai a Verona, mi indirizzò in un paesino lì vicino. La sua casa era una villa costruita su di una collina, lungo i bordi di un precipizio di 200 metri da dove si dominava la vallata. Il marito e la figlia erano in vacanza e sarebbero tornati dopo due giorni. Una volta sistemato nella stanza degli ospiti, mi portò a cena in un ristorante. Più tardi mi presentò la sua amica Rosi che si interessava di cartomanzia. Rosi era del segno dello scorpione e percepii che era molto sensitiva. Quando le strinsi la mano, Rosi venne investita da un forte calore, così le dissi che avrei voluto rivederla per cercare insieme di aiutare la sua amica Silvia. Tornati in villa, decisi di andare a dormire. Nel frattempo Silvia si era messa al telefono e stava dicendo a molte sue amiche della mia presenza in casa sua. Il giorno seguente arrivò una ragazza con diversi problemi. Aveva avuto un figlio con un uomo col quale viveva. Un uomo che era stato abbandonato dalla moglie ed ora questa lo voleva indietro. In più alla ragazza le era morto il padre e stava passando un periodo di sofferenza atroce. Quando la toccai con la mano si sentì mancare e cadde quasi svenuta. Con l'aiuto di Silvia la adagiammo su un letto. Mentre si riprendeva, mi disse che nel toccarla aveva visto un monaco incappucciato arrivare al mio fianco. Le presi nuovamente la mano e vide ancora quella figura:
- Guarda se si toglie il cappuccio che gli copre la testa - le dissi.
- Si, adesso si scopre e lo vedo. Ma quello è mio padre! - esclamò.
- Tuo padre è qui per portarti Amore. Tu lo ami? - le dissi.
- Si, anch'io lo amo tantissimo - mi rispose piangendo.
La sofferenza che lei accusava proveniva però dai pensieri di odio che lei inviava alla ex moglie del suo compagno. E fra queste due donne si era instaurato un continuo boomerang di forme pensiero molto distruttrici.
- Adesso prova ad usare lo stesso Amore che hai per tuo padre e mandalo anche alla ex moglie dell'uomo col quale vivi. - le dissi.
Con l'aiuto della mia mano, che facevo scorrere dalla sua testa sino al suo plesso solare, la ragazza si concentrò e ad un tratto disse:
- Ho pensato tanto Amore per quella donna e il mio dolore è scomparso. Ho una gioia intensa che mi pervade come se il mio corpo fosse investito da una continua vibrazione elettrica -
La stessa Silvia si meravigliò e disse rivolgendosi a me:
- Voglio vederti sempre forte così, quando aiuti gli altri -
La sua amica rimase distesa sul letto come in estasi e poco dopo vide arrivare un monaco dalla lunga barba bianca. Questa entità emetteva una Luce di color azzurro e le portava tanto amore che lei avrebbe dovuto riversare sul figlio di 2 anni . Terminato questo intervento, la ragazza si alzò dal letto come se fosse rinata e disse che sarebbe tornata il giorno dopo per portarmi a far vedere il suo bimbo.

Più tardi giunse la sorella di Silvia perché anche lei voleva conoscermi e così iniziammo a discutere di tante cose. Il giorno seguente arrivò la sua amica Viviana, un' orafa di Vicenza, la quale stava vivendo una particolare situazione. Nel frattempo tornarono anche il marito di Silvia e la figlia di 4 anni. Incontrai la signora Viviana in salotto. Io ero seduto su una poltrona e lei su un divano a circa 1 metro di distanza l'uno dall'altro. Silvia, il marito e la bambina erano rimasti in piedi a 7 metri di distanza. Di fianco, sulla destra della mia poltrona, vi era una finestra lasciata aperta poiché nel mese di Giugno faceva abbastanza caldo. Dalla finestra si poteva vedere un bel panorama della valle e lì sotto vi era un precipizio di circa 200 metri. La signora Viviana, che somigliava come una goccia d'acqua alla cantante Anna Oxa, cominciò ad espormi il suo problema:
- Mi appare di continuo il volto di un uomo con barba e baffi, mentre mangio, mentre dormo; a volte in salone lo vedo tra le fiamme del caminetto - mi disse
- Ma tu lo conosci quest'uomo? - le chiesi.
- No, non l'ho mai visto. - mi rispose.
Molto probabilmente si trattava di una entità che riusciva a compenetrarla e che si manifestò poco dopo durante la nostra conversazione.
- Quello che mi succede credo sia opera di Dio che mi sta chiamando perché vuole che faccio qualcosa per gli altri. - mi disse.
- Sei sposata ed hai dei figli, questa è la tua missione ed è un compito molto importante. Se fossi stata libera ti avrei portato con me. - le risposi.
- Mio marito mi ha messo incinta per forza, io non volevo. Penso che Dio mi stia chiamando - mi disse
- Ma tu lo sai chi è Dio e cos'è l'Amore? - le chiesi.
Prese un cuscino del divano e se lo mise sul volto come per nascondersi. Ripetei nuovamente la stessa domanda e poi mi alzai per rimuovere il cuscino che teneva davanti al suo volto.
- Adesso basta! - urlò con voce possente e con tonalità mascolina.
Viviana era sotto il controllo di una entità o forma pensiero. Poi mi sferrò un pugno in faccia che riuscii parzialmente a schivare. Viviana si alzò molto lentamente e si avvicinò alla finestra tentando di gettarsi nel precipizio. Con uno scatto fulmineo le impedii di fare un simile gesto. L'entità che si era impadronita di Viviana aveva una forza immensa ed io chiesi aiuto a Silvia e a suo marito i quali erano rimasti come paralizzati e non davano alcun segno di reazione. Sentivo che le forze mi venivano meno. In quel momento mi giunse la voce di uno Spirito Guida che mi sussurrò di dire a Viviana di guardare il colore "azzurro" del cielo.
- Guarda il cielo, guarda il cielo. - le dissi ripetutamente.
Viviana guardò verso l'alto ed emise un urlo liberatorio cadendo a terra priva di forze. Chiusi subito la finestra e mi rivolsi a Silvia chiedendo come mai non era intervenuta ad aiutarmi.
- Ma tu devi avvisarmi in anticipo se succede qualcosa del genere. - mi disse Silvia
- Come faccio ad avvisarti se non so neppure io quello che accadrà. - le risposi.
Intanto Viviana si riprese e dopo mezz'ora ripartì per Vicenza più serena che mai. Personalmente ero stanchissimo. Andai a riposare e dormii per circa due ore. Mi risvegliai con Silvia che si era seduta accanto mentre mi guardava attentamente.
- Ma tu chi sei? - mi chiese.
- Sono un vecchio spirito al servizio della Luce - le risposi.
Il giorno seguente arrivò Rosi la cartomante amica di Silvia, la donna Scorpione che aveva qualità sensitive ma che ancora non riusciva a sfruttarle. Ci sedemmo intorno ad un tavolo: Silvia, il marito, Rosi ed io. Dissi alla ragazza di provare a fare le carte per Silvia. Quando iniziò la lettura dei Tarocchi venne fuori che Silvia aveva vicino lo spirito di una donna che riusciva a condizionarla. Allora dissi a Rosi di lasciare le carte e di provare a vedere col suo "terzo occhio" quell'entità che seguiva Silvia. Mi rispose che per un breve attimo aveva intravisto una donna bionda con dei boccoli sui capelli, la quale si trovava a fianco di Silvia. Ma più di tanto non riusciva a vedere. Così le presi la mano dicendole:
- Guarda se col mio aiuto riesci ad avere una visione più stabile. -
- Adesso si che riesco a vederla benissimo. - mi rispose.
Quando Rosi descrisse quella figura in tutti i suoi particolari somatici, Silvia esclamò:
- Ma quella è mia zia che è morta affogata nel lago. - e continuò - Dicono che si sia uccisa perché era stata lasciata dal suo fidanzato. -
All'improvviso Rosi mi disse che la zia stava entrando nel corpo di sua nipote. Infatti il volto di Silvia cambiò atteggiamento. Di colpo provai un forte sentimento di Amore per quella entità e le parlai:
- Lo senti quanto Amore ti sto mandando? - dissi.
- Si lo sento - mi rispose la zia che stava nel corpo di Silvia.
- Non puoi restare qui ed usare Silvia per i tuoi comodi. Devi rientrare nella Luce. -
- Non voglio andar via, sto bene qui. - mi rispose l'entità della zia.
- Allora questa stanza adesso è piena d'acqua. - esclamai.
All'istante Silvia entrò in affanno, come se stesse affogando e l'entità della zia fuggì lasciando il suo corpo. Silvia si riprese subito. Nel frattempo Rosi mi avvisò che l'entità era tornata rimanendo in piedi sulla destra di Silvia. Allora dissi a voce alta:
- L'Amore che ti è stato dato è niente in confronto a quello che troverai se rientrerai nella Luce -
- Dici sul serio? Davvero c'è tanto Amore di là? - mi chiese la zia attraverso la veggenza di Rosi.
- Ti sto dicendo la verità. Altrimenti come farei a darti l'Amore se stessi mentendo? Vuoi rientrare nel tunnel? - le chiesi.
- Adesso mi sta dicendo che ti crede e vuole tornare nella Luce. - rispose Rosi.
Alzai la mano destra creando un semicerchio e Rosi descrisse quello che vedeva. Si formò una porta ad arco che si apri e dalla Luce irradiata dall'interno uscì l'entità di un'ancella che le tese la mano. L'entità della zia di Silvia afferrò quella mano ed entrò. La porta si chiuse e poi scomparve. In quell'istante Silvia scivolò giù dalla sedia lentamente crollando sul pavimento e dicendo:
- Mi sento molto debole, cosa mi è successo? -
- Adesso sei soltanto tu con le tue sole forze. Tua zia non c'è più, è tornata nella Luce. - le dissi
Mi raccomandai di non farsi venire in mente pensieri negativi nei riguardi di suo marito e di provare a mantenere questa unione famigliare creando una nuova armonia intorno a lei. Le ricordai che l'Amore poteva rinascere più grande di prima. Così fu, perché dopo circa un mese mi comunicò che si era avverato quello che avevo detto. L'Amore era tornato più grande di prima tra lei e suo marito. Però l'esperienza vissuta non rimase stabile. Pochi anni dopo, mentre ero a Londra, mi venne di continuo in mente Silvia. Trovai il suo numero in agenda e la chiamai al telefono facendomi riconoscere. Rimase molto sorpresa della mia chiamata:
- Silvia cosa stai combinando? - le dissi
- Ieri ho lasciato mio marito e tu arrivi come il cacio sui maccheroni - rispose
- Ti ho contattato perché ho captato che stava succedendo qualcosa di spiacevole - le dissi.
Poi ricordai a Silvia di continuare ad amare suo marito e di stare molto attenta a non mettere in moto un Karma che le avrebbe portato una lezione con effetti molto restrittivi.... e la salutai. Il mio intervento su Silvia si era concluso con quella telefonata fatta da Londra.


Breve audio durante un esorcismo
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La trance di Domenica

Era il 1989 quando fui invitato a casa di una signora amica di mia madre. Sua figlia Luisa aveva frequentato un corso di magia e cartomanzia a Milano e, sapendo che mi interessavo di cose occulte, mi chiese se potevo darle un giudizio. Così quel giorno Luisa mi disse che per impratichirsi avrebbe voluto far le carte del Tarocco su di me, come cavia. Mentre Luisa stava procedendo alla lettura delle carte entrò in casa suo fratello Giacomo in compagnia di una ragazza di nome Domenica. Con l'occasione, Luisa chiese a Domenica se quello che stava vedendo su di me, tramite le carte, risultava veritiero anche per lei. Anche Domenica si interessava di cartomanzia. Infatti le due ragazze avevano frequentato lo stesso corso e si erano conosciute a Milano. Domenica fornì lo stesso giudizio di lettura e poi disse a Luisa:
- Vorrei che tu mi facessi le carte per vedere a che punto passa quel famoso incidente stradale che dovrei avere. -
Domenica prese le carte e, dopo averle mescolate, le diede a Luisa che iniziò la lettura. Dai Tarocchi venne fuori che Domenica doveva subìre un imminente incidente stradale. Mi sentii in dovere di intervenire:
- Come fai a dire che lei deve avere un incidente stradale?- chiesi a Luisa.
- Non è la prima volta che a Domenica escono queste carte. - mi rispose-
Poi le ragazze mi spiegarono che durante il corso di studi di cartomanzia con più di 20 persone, era abitudine mettersi in coppia e farsi le letture a vicenda, per far pratica, cambiando in continuazione il proprio partner.
- Con qualsiasi persona Domenica si accoppiava per sperimentare la lettura dei Tarocchi, quando le leggevano le carte, risultava sempre che la ragazza doveva subire un incidente stradale - mi riferì Luisa -
- Dall'ultima lettura dei Tarocchi avuta 2 settimane fa a Milano, risultava ancora che dovevo avere un incidente stradale e che soltanto uno della fratellanza cosmica bianca mi avrebbe potuto aiutare. - disse Domenica -
- Sono io quello della fratellanza cosmica bianca. - le risposi -
Domenica rimase meravigliata di avermi incontrato. Poi la sollecitai a darmi la sua mano e, quando l'afferrai, la ragazza ebbe uno svenimento e dovette mettersi seduta. Era diventata pallida in viso e Luisa le portò subito qualcosa da bere per tirarla su. Quando Domenica si riprese, le dissi che per aiutarla avrei voluto capire bene come agire. Così invitai tutti i presenti ad Ascoli Piceno dove c'era la mia amica Rita che aveva il dono della doppia vista (la veggenza). Il giorno dopo arrivarono tutti in casa di questa signora; erano presenti Rita e suo marito, Luisa col fratello, sua madre e suo marito, Domenica ed io. Quando tutti si sedettero nella sala, Rita entrò in veggenza:
- Vedo che sta venendo una donna molto anziana- disse Rita, descrivendola in tutti i suoi particolari.
- Quella è mia nonna che è morta l'anno scorso. - affermò Domenica-
- Adesso la nonna sta compenetrando il corpo di sua nipote. - continuò a dire Rita
Domenica cadde subito in trance e l'entità della nonna che si trovava nel suo corpo cercò di parlare, ma non ce la faceva. Dalla bocca di Domenica usciva soltanto uno strano rantolio misto a frasi indecifrabili. Compresi che dovevo intervenire. Passai la mia mano destra sulla gola di Domenica e l'entità della nonna iniziò a parlare:
- Finalmente! Sono tre mesi che ti sto seguendo. Quando ieri sei arrivato a casa di Luisa, ho fatto in modo che a Domenica venisse il desiderio di venire lì da voi. - disse l'entità rivolgendosi a me -
- Cosa posso fare per lei? - chiesi-
- Aiutala, tu la ami. - mi disse ancora l'entità della nonna -
Questa frase mi mise in imbarazzo, poiché Giacomo era il ragazzo di Domenica e, probabilmente, non riusciva a capire di quale Amore parlasse l'entità della nonna. Per evitare che si insinuasse qualsiasi forma di gelosia, ripresi subito il discorso.
- Tu lo sai bene che amo tutti. Cercherò di fare quello che posso. - risposi-
- Un ragazzo di nome Giuseppe che è morto in un incidente stradale e che si era innamorato di lei, la vuole trascinare con sé. Tu sai cosa fare per impedire tutto questo.- mi disse ancora -
Poi la ragazza uscì dalla trance e tornò ad essere normale. Rita intanto mi comunicò che la nonna era uscita dal corpo e che per il momento restava a fianco di sua nipote. Così chiesi a Domenica di parlarmi di Giuseppe, il ragazzo morto in un incidente stradale.
- Giuseppe era un caro amico che frequentavo. Fui io a dirgli con una lettura delle carte, di non prendere la moto quel giorno perché vedevo la sua morte attraverso un incidente stradale. - mi disse -
- Quando era in vita lui ti desiderava e adesso ti vorrebbe portare di là con sé. - le dissi -
- Cosa devo fare?. - mi chiese Domenica-
- Visualizza Giuseppe col pensiero e mandagli tanto amore. Digli che lo ami e che deve risalire nella Luce. Non c'è bisogno di andare di là, lo puoi amare anche restando di qua. - le dissi -
Poi Rita ebbe la visione di Giuseppe il quale si beava della Luce che Domenica gli stava inviando col suo pensiero d'Amore. L'entità di Giuseppe si era calmata assumendo un nuovo stato di coscienza.

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Il karma restrittivo per madre e figlia

Come ogni estate, ero tornato da Londra per trascorre le vacanze a casa dei miei e prendere un po' di Sole. In quel periodo avevo del tempo libero da passare anche nel negozio di antichità di famiglia. Una signora amica di mia madre aveva perso la figlia Luisa di 16 anni con un banale intervento chirurgico. La signora era sprofondata in un dolore atroce. In vita erano rimasti il marito e la figlia più grande di nome Sonia che aveva 20 anni. La signora era molto legata alla figlia più piccola e si disperava. Questo dolore, come sempre accade, spinge gli esseri umani a ricercare le ragioni di tanta sofferenza e a chiedersi il perché della vita. Ogni tanto, la signora passava a trovarmi per sentire parole che potessero alleviare il suo stato d'animo. Le sue domande si basavano sempre in correlazione alla perdita di sua figlia.
- Ma esiste l'aldilà? Mia figlia dove si trova adesso? - mi chiedeva.
Con un po' di imbarazzo, cercavo di darle tutte le risposte che potevano alleviare il suo dolore. Un bel giorno si presentò in negozio con sua figlia Sonia perché volevano dirmi qualcosa. Da qualche giorno, Sonia sognava sempre sua sorella Luisa.
- La sogno mentre giochiamo insieme e corriamo nei prati. Dopo un po' lei mi dice che deve andare via perché la stanno chiamando. Deve rientrare in un bel giardino dove tutti vestono di bianco - mi disse Sonia.
Allora intervenne la mamma che raccontò:
- Quando Luisa era in vita e doveva operarsi, mi diceva in continuazione queste parole: "Mamma io vado ad operarmi, però sento che morirò. Devo rientrare in un bel giardino dove mi stanno aspettando. Lì tutti vestono di bianco e c'è tanto Amore. Ci sono fiori grandissimi con tanti colori ed io mi sento molto felice di stare lì" - poi continuò - Non fare la stupida, le dicevo... come ti vengono in mente certe cose? Invece è accaduto tutto come Luisa mi ha sempre detto.
Ci fu un attimo di riflessione da parte mia; non sapevo cosa dirle e stavo cercando aiuto dal mondo spirituale con un'intervento da parte dei miei Spiriti Guida.
- Perché Dio me l'ha tolta? - urlò con molta rabbia la mamma .
Meditai sulla mamma: vedevo una donna alta con corporatura robusta, sposata ad un uomo piccolo di statura. Una donna che in casa aveva il comando tipico di quelle antiche famiglie a conduzione matriarcale.
- Tuo marito come ha reagito? - le chiesi.
- Cosa vuoi che capisca lui del dolore di una mamma? Gli uomini servono solo per fare i figli e basta - mi rispose.
Ebbi l'intuito di rivolgermi alla figlia Sonia e, prendendole una mano, le dissi :
- Guarda adesso se puoi vedere tua sorella Luisa - e le puntai sulla fronte due dita della mano destra.



- Si vedo che è arrivata Luisa e sta al tuo fianco. - mi rispose Sonia
- Allora chiedile perché è morta così giovane. - dissi a Sonia
Con la sinistra continuavo a tenere la sua mano destra e con la mia destra a puntare due dita sulla sua fronte. La mamma si dimostrava molto interessata ad ascoltare quello che Sonia stava per ricevere dalla visione di sua sorella Luisa.
- Mi sta dicendo che lei è morta giovane perché le mancava questo periodo per completare un ciclo - disse Sonia
- Guarda cos'altro ti racconta. - dissi alla ragazza che era in veggenza.
- Luisa, in un altra vita, era stata una donna francese sposata ad un uomo che lei amava. Lui si ubriacava spesso e quando rientrava in casa la picchiava. Un giorno, mentre lei stava stirando i vestiti, lui la bastonò molte volte, allora lei per difendersi prese le forbici e lo colpì uccidendolo. Poi lei venne processata e condannata a morte. - raccontò Sonia.
La mamma cominciò a brontolare, scartando ogni possibile spiegazione logica fornita dalla figlia Sonia la quale riceveva le informazioni dalla visione astrale che aveva con l'entità di sua sorella Luisa.
- Ma che cosa stai dicendo, questa è una fandonia ! - ripeteva la mamma a Sonia
- Non disturbare Sonia altrimenti perde la visione con sua sorella Luisa - dissi.
Vedevo che la mamma era piena di rabbia e di dolore per la perdita di sua figlia Luisa. In quel preciso momento mi rivolsi al mondo spirituale dicendo col pensiero:
- Ma che relazione c'è in tutto questo col dolore che sente la mamma? - chiesi mentalmente
All'improvviso mi arrivò la voce di un Maestro spirituale:
- Quella che oggi vedi come mamma, è stato in passato il marito che la picchiava e non l'amava. - disse la voce che mi arrivò.
Compresi che era una situazione karmica. Il dolore provocato e messo in moto dal marito di ieri, stava tornando indietro a lui stesso, rinato oggi come donna per avere una esperienza di mamma; una lezione per imparare ad amare quella moglie di ieri, come mai l'aveva amata prima, nelle vesti di sua figlia di oggi. Con la perdita della stessa figlia, il karma stava riequilibrando la bilancia tramite la legge di causa ed effetto per portare la comprensione dell'Amore. Un nuovo stato di coscienza per chi arriva ad apprendere questa lezione. Pochi giorni dopo Sonia e la mamma tornarono da me perché volevano dirmi qualcosa.
- Dopo che Sonia ha avuto qui da te la visione della sorella morta , siamo andate da una signora che ha il dono della doppia vista (veggenza). Le abbiamo raccontato quello che è successo quando tu hai toccato con le dita la fronte di Sonia e la signora ci ha detto: "Solo chi possiede la Luce può fare queste cose." - mi disse la mamma
- Pensa a tua figlia con tanto amore e vedrai che ritroverai la serenità - Le dissi.
Dopo pochi giorni rientrai in Inghilterra. A distanza di un anno, quando tornai in Italia, mia madre mi disse che Sonia si era sposata, però dopo due mesi suo marito era morto all'improvviso colpito da un ictus mentre stava guidando la sua automobile. Una vera tragedia famigliare. Un karma che ancora si abbatte su questa famiglia. Dopo pochi giorni, passarono a trovarmi Sonia con sua madre.
- So già quello che è successo. Era destinato ad essere così. - dissi mentre entrarono in negozio.
Così cercai di dare una infarinatura di ciò che è il Karma dicendo alla figlia di approfondire certi insegnamenti leggendo dei libri sull'argomento. Non è facile comprendere come agisce la legge di Causa ed Effetto. Cercai di consolare Sonia portandole la forza necessaria per l'accettazione del suo dolore e per ritornare in equilibrio con sé stessa.

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Una polacca di nome Mary

Mi chiamò una signora di nome Lella che aveva assunto da poco una ragazza polacca come baby-sitter per suo figlio di 2 anni. La ragazza si chiamava Mary e conosceva poco la lingua italiana, ma in compenso parlava bene l'inglese. Lella mi telefonò e mi chiese se potevo aiutarla poiché c'era qualcosa di strano in questa nuova baby-sitter. Quando Mary si avvicinava per accudire il bambino, questo si metteva a piangere in maniera spaventosa. Il giorno che andai a far visita a Lella, venne con me anche Rita la mia amica che aveva la doppia vista (la veggenza). Quando Rita vide Mary, ebbe un forte senso di disgusto con sensazione di vomito. Si rivolse a me dicendo:
- C'è una figura mostruosa intorno alla ragazza. Mi dà un forte senso di malessere.
- Chi vuole apparire grande in realtà è piccolo. Guarda bene e dimmi chi c'è dietro questa forma pensiero spaventosa. - dissi a Rita -
- Vedo una donna con un solo occhio. Al posto dell'altro ha una lunga cicatrice che va dalla fronte alla guancia. Ha perso l'occhio con un colpo di spada ricevuto da un suo nemico. Era una sacerdotessa di "Odino" e lei sacrificava i bambini prima di ogni battaglia. - mi rispose Rita -
Mary non capiva i discorsi che noi facevamo in italiano. Allora mi rivolsi alla ragazza in inglese per sapere qualcosa di più. Aveva concluso gli studi universitari e, nel frattempo, si guadagnava da vivere facendo la baby-sitter. Mi disse che lei vedeva bene solo da un occhio. Era un difetto di nascita e per l'altro occhio aveva bisogno di una speciale lente con molte diottrie che in Polonia non era riuscita a trovare, cosi i suoi occhiali montavano da un lato un semplice vetro. Compresi che il Karma le stava facendo vivere in questa sua esistenza l'esperienza di accudire con amore gli stessi bambini che nella sua passata incarnazione di sacerdotessa aveva sacrificato. A quel punto Lella ebbe paura e mi confidò in privato che avrebbe voluto mandarla via subito.
- Visto che oggi è Giovedì, prova a tenerla sino a Lunedì e vedrò come posso aiutarla. - dissi a Lella.
Così Sabato mattina presi la ragazza e la portai a fare una gita in Umbria, tra Assisi e Cascia. Mary era molto felice di visitare quei luoghi italiani che non aveva mai visto. Verso l'ora di pranzo ci fermammo in un albergo di campagna. Mentre eravamo a tavola e gustavamo le specialità della zona, provai interiormente una fortissima vibrazione d'amore per la ragazza. Mary mi guardò e captò qualcosa che le provocò una certa emozione:
- Grazie per tutto questo che fai. Ho un grande desiderio di stringerti e di baciarti.-
- Se vuoi, puoi farlo anche qui. - le dissi.
- Al ristorante c'è troppa gente e mi vergogno. - rispose.
- Se vuoi più intimità, posso prendere una stanza - le dissi.
Cosi decidemmo di prendere una camera e di andare a letto insieme. Mentre eravamo abbracciati in una fusione di amore fisico e spirituale, Mary scoppiò a ridere in modo sguaiato.
- Cosa fai, stai ridendo? - le dissi.
- Ma io non sto ridendo affatto - mi rispose.
Ripresi l'atto sessuale e Mary cominciò nuovamente a ridere in modo osceno.
- Vedi che stai ridendo! - le dissi.
- Non sto ridendo, perché mi dici questo? - mi rispose.
In quell'istante ebbi l'intuito che Mary era posseduta da qualcuno che si era infiltrato durante il nostro atto sessuale.
- Non fare caso a quello che ti dirò - le dissi a Mary in inglese mentre le stavo sopra.
Poi rivolto all'entità che era nel corpo della ragazza parlai in italiano:
- Sei venuta a disturbare anche qui? - dissi.
Mary cambiò fisionomia e iniziò a colpirmi col suo braccio destro.
- Ma cosa sto facendo? - mi disse continuando a colpirmi
- Non sei tu. Alzati dal letto. - dissi in inglese.
Entrambi scendemmo dal letto completamente nudi e lei si mise a tre metri davanti a me.
- Ma cosa sta succedendo?- mi chiese.
- Non preoccuparti per quello che dirò. Non è rivolto a te. - le dissi ancora in inglese.
Poi mi rivolsi a chi si trovava nel corpo di Mary e, parlando in italiano, alzai il braccio destro col dito indice puntato in quella direzione.
- Adesso ti sei imprigionata nel suo corpo e non puoi più uscire - dissi, usando il comando.
Mary, che era in piedi davanti a me, alzò le braccia di lato come se formasse una croce e rimase bloccata. L'entità che si trovava dentro, cercò di reagire ma non riusciva a muoversi più di tanto. Il corpo di Mary ondeggiava come un serpente e dalla sua bocca uscivano urla di rabbia e grugniti.
- Cosa fai, il serpente?- dissi mentre continuava a grugnire.
- Volevi l'amore? - aggiunsi.
La testa di Mary si muoveva in senso affermativo e compresi che si trattava di una entità in cerca di Luce. Mi rivolsi a quella forma che era entrata nel corpo di Mary dicendo di farsi avanti per venire ad abbracciarmi se voleva un po' di Amore. Mary si avvicino e mi strinse con le sue braccia.
- Mi brucia, mi brucia!- disse la voce che usciva dalla bocca di Mary.
- Era l'Amore che volevi? Ma l'Amore è un fuoco che brucia. Adesso quando uscirai da questo corpo, troverai uno con la spada fiammeggiante che ti condurrà dove è il tuo posto. - gli dissi mentre terminò di lamentarsi.
Mi staccai dal corpo di Mary la quale era rimasta scioccata.
- Ricordi la sensazione di amore che avevi al ristorante, quando dicevi che volevi abbracciarmi e baciarmi? Dov'è finito questo Amore? - le chiesi.
- Non c'è più, mi sento vuota - rispose.
- Certo che non c'è più, quell'entità ti ha portato via tutto - le dissi.
Poi le accostai la mano sul plesso solare e la ragazza ebbe una forte sensazione di calore.
- Ecco l'Amore per te. - le dissi.
- Sono tornata a sentirlo come prima, mi sento rinata. - mi rispose abbracciandomi.
Visto che iniziava a far freddo, le dissi di rivestirsi poiché saremmo ripartiti subito. Durante il viaggio di ritorno le spiegai ciò che era accaduto e la presenza di quella entità che rappresentava una figura di donna. La sacerdotessa di "Odino", molto probabilmente, si riferiva ad una sua passata incarnazione. Quando arrivammo a casa, la ragazza era molto felice e il bambino di Lella si lasciava accudire senza piangere e senza emettere più quelle urla di spavento. Dissi a Lella ciò che era successo, ma la signora ebbe timore di tenere in casa una baby-sitter che aveva avuto questo tipo di esperienza. Così fui costretto a parlare con Mary dicendole che Lella aveva cambiato opinione sul suo conto e che doveva lasciare quella casa. Lunedì sera la misi sull'autobus diretto a Roma, ricordandole bene cosa doveva fare una volta arrivata nella capitale. Le scrissi l'indirizzo di una chiesa dove avrebbe incontrato molti suoi connazionali. Infatti, lì trovò un valido aiuto da parte del Vaticano poiché c'era il Papa polacco Giovanni Paolo II. La ragazza venne assunta nella biblioteca pontificia come archivista. Ogni tanto mi telefonava per salutarmi. Quando andai a Roma per lavoro, ci incontrammo ed era molto felice di rivedermi. Non conosceva molto bene Roma, così la portai a visitare la città. Attualmente vive in Polonia.

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La possessione di Samuela da parte di Ellis

Una sera d'estate del 1990, dopo la mezzanotte, passai a trovare la signora Leo, un'amica proprietaria di un albergo sul lungomare della mia città. Una visita che facevo quasi tutte le sere, durante la mia passeggiata estiva. La signora Leo era seduta nella sala d'ingresso in compagnia di sua nipote che non avevo mai conosciuto. Fui invitato a sedermi con loro. Leo mi presentò subito sua nipote Samuela, una ragazza madre di 24 anni, molto prosperosa e con una folta capigliatura nera che mi ricordava quella della cantante Milva. La signora Leo mi chiese un parere su alcuni oggetti antichi che lei aveva acquistato recentemente. Poi toccò la mia vita privata:
- Frequenti ancora quella ragazza di nome Mara? - disse.
- E' andata via da me. I suoi genitori erano contrari. - risposi.
Intervenne sua nipote Samuela e rivolgendosi a me, disse:
- Si vede che tu sei un debole con le donne. -
Il giudizio che Samuela si era fatto su di me non mi toccò più di tanto e rimasi zitto. Poi, di colpo, Samuela si portò una mano sulla guancia mentre il suo volto esprimeva una lacerante sofferenza.
- Zia mi fa tanto male un dente… hai qualcosa da darmi per calmare il dolore? - disse
- No, non ho neppure un'aspirina. Poi a quest'ora di notte bisogna trovare la Farmacia di turno. - rispose.
Intervenni dicendo alla zia che potevo provare ad aiutare Samuela usando le mie mani. Così la signora Leo si rivolse a sua nipote:
- Se vuoi, lui può provare ad aiutarti con le sue mani. Sai, lui è uno di quelli che ha un certo potere… - disse
Sua nipote Samuela acconsentì, così le chiesi di indicarmi il punto esatto corrispondente al dente che le faceva male.
- E' qui! - mi disse, accostando il suo dito in direzione del dente.
Dopo aver tolto la sua mano, le puntai il dito indice sino a toccare la sua carne nella zona dolorante. Rimasi così per circa 20 secondi e poi tolsi la mano con un gesto fulmineo. Samuela si toccò la guancia e rimase molto scioccata perché non sentiva più il dolore.
- Non mi fa più male! Ma come hai fatto? - mi chiese
- Io sono quello che è debole con le donne. Ciao! - le risposi.
Non dissi altro. Si era fatto tardi, così salutai tutti ed andai via. Il giorno seguente, verso le 15,00, passai ancora a trovare la mia amica Leo nel suo albergo perché voleva mostrarmi alcune cose antiche. Mi offrì un caffè e portò gli oggetti antichi per avere una mia opinione a riguardo. Arrivò piangendo una ragazza di 18 anni. Era tornata dal mare tutta avvilita e grondando lacrime.
- Perché piangi? - le chiesi.
- Le mie amiche hanno tutte un ragazzo ed io non ho nessuno. Mi portano in giro e mi vergogno a mettermi in costume perché dicono che sono un po' grassa. - mi rispose piangendo.
- Non dare retta alle tue amiche. Adesso ti faccio un bel regalo…vieni qua e dammi la tua mano! - le dissi.
Si avvicinò e mi tese la sua mano aspettando il regalo che le avevo detto; afferrai la sua mano con la mia sinistra e la ragazza emise un lungo respiro diventando rossa in volto.
- Stai sentendo quello che ti sto dando? - le chiesi.
- Si, è un' immenso amore che mi pervade. - mi rispose.
- Questo è un dono che ti viene fatto dal mondo spirituale. - le dissi.
- Non mi sono mai sentita così felice. - mi rispose.
- Adesso torna al mare. Vedrai che i ragazzi saranno attratti dalla Luce che hai ricevuto e le tue amiche non ti porteranno più in giro… poi fammi sapere! - le dissi.
Mi abbracciò e scappò via di corsa, felice e piena di entusiasmo. Dopo due minuti vidi arrivare Samuela, la nipote di Leo. Si fermò all'ingresso della sala a pochi metri da me e mi disse:
- Non ho dormito tutta la notte. Ho sempre pensato a te. Ma cosa mi hai fatto? -
Alzai il braccio destro e, mostrandole il palmo della mia mano, le risposi:
- E' stata questa. -
Non feci in tempo neppure ad aprire la mano che Samuela cominciò ad avere sintomi di svenimento. Fortunatamente dietro di lei vi era un divano e Samuela vi cadde sopra senza rendersene conto. Non pensai minimamente che la ragazza si fosse accasciata a causa di una possessione. Mi era sembrata che si fosse seduta di colpo. Ma non era così, poiché iniziò a parlarmi in modo strano e con una diversa tonalità di voce:
- Prego, tu aiutare me! - ripeteva in continuazione.
Mi accorsi che Samuela era in uno stato di trance e che nel suo corpo c'era un'entità che si manifestava e mi stava chiedendo aiuto. Oppure era un fantasma della mente creato da Samuela? Mi rivolsi a questa entità dicendole che non poteva restare lì e che doveva rientrare nella Luce. Arrivò la zia di Samuela e, vedendo sua nipote in quello stato, mi sollecitò a riportare la ragazza alla normalità. Il giorno seguente tornai a trovare la signora Leo. Ci sedemmo sulla veranda in compagnia di un' altro amico che stava laureandosi in medicina. Come al solito, i discorsi erano quasi sempre impostati sugli oggetti d'arte antica, poiché la signora Leo era una appassionata collezionista. Poi arrivò Samuela e si sedette al nostro tavolo. Mise in bocca una sigaretta ed iniziò a fumare. Mentre stavo parlando col futuro dottore, Samuela disse:
- La tua voce, la tua voce… mi entra dentro come un tuono -
La ragazza cadde in trance e cominciò a parlare così:
- Prego. Tu aiutare me. - disse.
- Chi sei tu? - domandai.
- Il mio nome è Ellis. - rispose
- Io non vedere Luce. Tu può aiutare me, prego. - ripeteva
Provai una forte vibrazione di amore per Ellis e le promisi che avrei fatto il possibile per aiutarla. Il giorno seguente interpellai la mia amica veggente, Rita, che era in grado di visualizzare le mie guide spirituali. Venni a sapere che Ellis era una giamaicana che in vita aveva seguito la religione Vudun (Voodoo). Aveva praticato diversi riti magici voodoo a scopo egoistico e adesso la sua entità non riusciva a trovare pace e a vedere la Luce di Dio. Ero stato avvertito di agire con molta fermezza. Parlando con Samuela, la ragazza mi disse che per un certo periodo si era messa a frequentare un musicista giamaicano col quale aveva iniziato un rapporto sentimentale. Samuela mi raccontò che una notte si svegliò dal sonno e vide nella stanza sua nonna (morta) che lottava contro un uomo e un'altra donna di colore che si avvicinava al suo letto, sino a vedere il volto di lei di fronte al suo. Poi non si ricorda più niente di ciò che accadde. Mentre parlavo con Samuela, arrivò nel suo corpo l'entità di Ellis:
- Tu prova aiutare me solo tre volte. - disse.
Non capivo cosa poteva essere quella strana richiesta di tre volte. Mi alzai per andar via ma Samuela disse che voleva venire con me a fare una passeggiata. In quel periodo, vi era tra le tante bancarelle del mercatino estivo, una specie di lotteria tipo quella dei pacchi che in TV si fa chiamare "Affari tuoi". Ci fermammo per tentare la fortuna. A Samuela avrebbe fatto piacere poter vincere un televisore. Acquistammo alcuni biglietti e dopo l'estrazione due di loro risultarono prescelti per partecipare al gioco. Quando toccò il nostro turno, le offerte andavano dal prosciutto all'aspirapolvere, dal ventilatore alla macchina per il caffè. Quando l'organizzatore mi offrì il televisore, accettai sapendo di rendere felice Samuela. La stessa cosa accadde col secondo biglietto. Mi offrirono un altro televisore ed io accettai. Un televisore per Samuela ed uno per me. Percepii che l'entità di Ellis aveva fatto di tutto per farci vincere. Caricammo i due televisori in macchina e tornammo in albergo. La zia di Samuela rimase sorpresa di tanta fortuna. Lasciai quello per la ragazza e dissi che volevo depositare l'altro a casa ma che avrei avuto bisogno di aiuto per trasportarlo lungo le scale al 3° piano. Samuela si offrì di aiutarmi. Arrivati a casa, la ragazza vide i disegni delle mie Guide spirituali appesi sulle pareti. Samuela era molto felice di aver trascorso una serata così fortunata per entrambi. Quando tornammo in albergo dalla zia, si manifestò nuovamente Ellis.
- Prego, tu aiutare me ancora due volte. - mi disse.
Pensai subito che Ellis aveva preso energia da me, soprattutto durante il rapporto intimo che ebbi con Samuela.
- Non puoi stare qui… devi rientrare nella Luce. - le dissi.
- Io non vedere Luce. - rispose.
- La Luce è Dio. - le dissi.
- Dov'è Dio? Io non vedere. - mi disse.
- Tutto è Dio. Devi rientrare nella Luce. - le dissi.
Allora Ellis abbandonò il corpo di Samuela che tornò normale. La signora Leo disse alla nipote che era appena arrivato da Milano il ragazzo che lei frequentava. Mario aveva trovato alloggio in un altro albergo e così Samuela ci lasciò per andare da lui. Il giorno successivo, Samuela venne a trovarmi in negozio e mi disse:
- Sono andata a letto e qualcuno mi ha impedito di fare sesso con lui. Nella mia mente c'eri solo tu. -
- Io non c'entro, è stata Ellis a metterti i bastoni tra le ruote. - le risposi.
Infatti, l'entità di Ellis stava cercando quella Luce che Mario non poteva più darle. Venni a sapere da una delle mie Guide spirituali che Ellis prendeva da tempo l'energia di Mario rendendolo succube di Samuela. Spinto dal mondo spirituale, programmai di aiutare anche il ragazzo a togliersi da questa dipendenza. La mia Guida descrisse Mario come una bella entità scesa ad incarnarsi per compiere la sua missione evolutiva. Purtroppo le scelte materiali compiute nella sua vita terrena lo avevano distolto dal suo vero compito spirituale. Si era ritrovato a frequentare ambienti malsani, tra gente drogata e prostitute. Insomma un mondo dove è facile disperdere la Luce del proprio spirito con tutte le conseguenze karmiche che ne derivano. Parlando con Mario, egli stesso mi confidò che stando vicino a Samuela sentiva una forte repulsione per la ragazza. Quando Samuela si allontanava da lui, provava un senso di grande nostalgia che lo faceva star male. Il suo io egoistico veniva stimolato da forme pensiero che lo torturavano. In mattinata passai a trovare la mia amica veggente per investigare di più su Mario. Accadde un fatto molto curioso. Si allagò l'appartamento sopra a quello di Rita. I proprietari erano assenti da più di un mese. Non avendo la chiave del portone d'ingresso, fui costretto a salire sul balcone e cercare di entrare dalla finestra. L'acqua usciva dal rubinetto della vasca da bagno che qualcosa o qualcuno aveva aperto. Mentre mi arrampicavo con una scala improvvisata, Rita mi avvertì di stare molto attento perché vedeva che c'era l'entità di un uomo vestito di rosso che voleva farmi cadere. Mentre mi descriveva questa visione astrale, vide arrivare anche Ellis che si scagliò contro di lui per cercare di difendermi. Riuscii ad entrare e a chiudere il rubinetto del bagno. Quando tornai nell'appartamento di Rita, la veggente mi descrisse che Ellis era tutta bagnata perché aveva lottato con quell'uomo che indossava la tunica rossa. Ellis era stata scaraventata nella vasca piena d'acqua. Mentalmente chiesi che l'uomo in rosso fosse preso e portato al mio cospetto poiché quella tunica aveva qualcosa di famigliare e mi incuriosiva. Infatti era la veste di Luce che questa figura astrale era riuscita a togliere a Mario, lasciandolo in balia dei suoi desideri grossolani. L'uomo con la tunica rossa venne portato nella stanza e tenuto saldamente da un essere di Luce. Ellis appariva tutta bagnata. Allora dissi:
- Che l'acqua astrale tenuta addosso da Ellis vada verso l'uomo in rosso! -
E tutte le gocce si trasformarono in pungenti aculei e si conficcarono nel corpo astrale di quella figura provocando forti urla di dolore. Quell'entità cominciò a tremare dalla paura e ad implorare perdono. Gli imposi di restituire la veste rossa che aveva rubato a Mario.
- Si è tolto l'abito e te lo dà in mano! - mi disse Rita.
Poi quella figura venne portata via. Apparve una Guida spirituale dicendo che avevo fatto bene a recuperare la veste rossa e che avrei potuto tenerla come un abito di scorta in caso di necessità. Nel pomeriggio dello stesso giorno decisi di portare Samuela e Mario direttamente a casa della veggente Rita. Ci sedemmo in sala e Rita cominciò a descrivere quello che stava vedendo intorno a noi. Era arrivata anche l'entità di Ellis che stava entrando nel corpo di Samuela. Fui investito da una intensa vibrazione di amore che dovevo donare a Ellis.
- Senti quanto Amore ti sto mandando? - le dissi.
- Si, lo sento. - rispose Ellis.
- Devi rientrare nel tunnel verso la Luce. - le dissi.
- Non posso. Adesso vado via perché viene il mio padrone a prendermi. - rispose Ellis.
Allora Rita iniziò a descrivermi che vicino ad Ellis era arrivata una figura tetra che portava le corna.
- Però lui ha paura di vedere il tuo volto e ti gira le spalle - mi disse Rita.
- Il carnevale è finito da un bel pezzo ed è meglio che cambi abito - dissi a voce alta.
- Lei è mia, lei è mia! - disse questa strana figura a Rita.
- Tu sei solo il male. Io sono il bene e il male... e se unisco le due forze tu sai che sprigiono la Luce - dissi.
- Lei è mia! - continuava a ripetere quella strana figura.
- Visto che Dio ha voluto portarmi Ellis, significa che devo provare ad aiutarla. Se lei non seguirà i miei consigli allora puoi venire a riprenderla. - dissi ancora.
- Allora adesso lei è tua. - rispose quella figura, tramite la veggenza di Rita.
- Qui non c'è niente di mio e di tuo. Tutto appartiene al Padre. Ellis e Samuela appartengono a Dio e pure tu appartieni a Dio. - dissi.
Rita vide quella figura allontanarsi dalla stanza senza mai volgere lo sguardo verso di me. L'entità di Ellis entrò nel corpo di Samuela e cominciò a parlare.
- Grazie per l'aiuto che mi date. - disse Ellis.
Poi Rita vide apparire una porta; questa si aprì e venne fuori una figura luminosa che vestiva di bianco. Ellis lasciò il corpo di Samuela e si diresse all'interno del passaggio; infine entrò la figura vestita di bianco che chiuse l'ingresso e la porta scomparve. Allora dalla stessa Samuela presero forma alcuni fantasmi della sua mente e cominciò a parlare verso di me con tono aspro.
- Hai visto cosa hai fatto? L' hai resa più debole e lei diventerà facile preda di molte forze basse. - mi disse con molto risentimento.
Sentendo quelle parole, provai un senso di colpa con un certo dispiacere. Rita ebbe un sussulto e vide apparire alle mie spalle la figura di una Guida spirituale che emanava una immensa Luce azzurra. Era arrivata l'entità di Giosuè. Le sue mani si erano posate sulle mie spalle e col sorriso sulle labbra si rivolse a Rita dicendo:
- Lui è nel giusto ed è stato lo strumento del Karma. Ha fatto quello che doveva essere fatto! -
Una settimana dopo mentre eravamo riuniti in casa con Rita accadde qualcosa che ci rese molto felici. All'improvviso Rita vide aprirsi la porta del tunnel ed arrivare Ellis vestita completamente di bianco che emanava un profumo indescrivibile ed una Luce che la rendeva molto più bella. Tra le mani teneva due rose bianche come dono di ringraziamento. Ma il regalo più grande è stato l'intenso Amore portato da Ellis, che la stessa Rita non riusciva a sopportare per l'estasi avvolgente che suscitava. Dopo gli avvenimenti descritti, Samuela ha proseguito il suo cammino karmico incontrando molti corteggiatori. Ho saputo da sua zia Leo che Samuela ha cambiato parecchi uomini. Il 10 Febbraio del 2007 è venuta a mancare la signora Leo. Ho avuto modo di incontrare Samuela per i funerali della zia. Attualmente ha 42 anni ed è in compagnia di un nuovo uomo. Spero che questa volta abbia trovato il giusto compagno della sua vita.

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I fantasmi di Lorena

Nel 1991 ero appena tornato a casa in Italia, proveniente da Londra. Dopo 5 minuti arrivò una telefonata da Milano di una ragazza di nome Lorena. Aveva avuto il mio numero telefonico da una sua amica che avevo conosciuto tempo addietro. Lorena mi disse subito che stava passando un brutto momento e che le succedeva uno strano fenomeno. Quando andava a dormire o si riposava sul letto, arrivavano alcune entità che la bloccavano mani e piedi e poi qualcuno cominciava ad avere un rapporto sessuale con lei. Entità o fantasmi della mente, pensai? Ero appena arrivato da un lungo viaggio e volevo rilassarmi un po'. Così le dissi di darmi il tempo necessario di farmi una doccia e che poteva richiamarmi dopo circa un'ora. Così fece. Mi telefonò ed io rimasi ad ascoltarla. Aveva avuto una brutta esperienza con un ragazzo e si erano lasciati. Lei non dava molta rilevanza a questo episodio. Ma il fatto più strano era che le entità o forme pensiero che l'aggredivano a letto si manifestavano realmente sino a produrle evidenti sintomi sul corpo fisico. Si sa che le esperienze che ognuno di noi vive è un fatto soggettivo. Lorena aveva sempre la vagina infiammata con perdite anche giallastre. Cercai di sapere di più ma lei insisteva nel dirmi che si trattava di spiriti che l'aggredivano in continuazione. Le chiesi dove si trovava in quel momento
- Adesso sono in casa, nella mia camera da letto - mi rispose.
- Rimani lì e dimmi tutto quello che succede - le dissi.
Dopo 3 minuti circa Lorena mi accennò che stava cominciando a sentire quelle presenze che venivano a disturbarla.
- Sento che arrivano, incomincio a percepire il loro respiro affannoso intorno a me - mi rispose.
- Puoi parlare ad alta voce? - le dissi.
- Si, in casa non c'è nessuno - mi rispose.
- Allora parla forte e ripeti quello che ti dico - e continuai - E' venuto il tempo di rientrare, o con le buone o con le cattive. Questo è un ordine -
Lorena si mise a ripetere quello che le dicevo. Le dissi di farlo con molta più forza e di usare un timbro di voce più possente. Lorena si mise a parlare con molto più impeto.
- Dimmi cosa succede? - le dissi.
- Sento le voci che si stanno allontanando - mi rispose.
- Vedi venire qualcuno? - le chiesi.
- Vedo arrivare un vecchio monaco con la barba lunga che indossa un saio tutto logoro - mi rispose.
- Cosa fa il monaco? - le chiesi.
- Mi tende le mani e dice di prenderle. - mi rispose.
- Fai quello che ti dice il monaco. - le dissi.
- Le ho prese.... Oh mio Dio! Quanta serenità mi sta trasmettendo - mi rispose.
- Ti sta donando il suo Amore. - le dissi.
- Sto sentendo un immenso calore che mi entra dentro - mi rispose.
Lorena si mise a piangere e mi ringraziò. Non sapeva cosa altro dire. Era diventata una ragazza gioiosa.
- Non devi ringraziare me. Ringrazia il monaco, ringrazia Dio... - le dissi.
Poi conclusi dicendo che se avesse avuto ancora bisogno di aiuto non doveva far altro che pensare al monaco e lui sarebbe arrivato lì da lei. Non ho avuto più modo di sentirla, anche perché ero quasi sempre in viaggio per lavoro. Spero che stia bene e che i fantasmi creati dalla sua mente siano svaniti nella Luce che le è stata donata.

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I gusci astrali





La possessione bisessuale di Cosima

Nel 1992 mi telefonò Cosima la figlia di una signora che conoscevo da tempo. Non volle stare a spiegarmi al telefono di cosa si trattava. Voleva dirmelo a voce e così la incontrai direttamente. Cominciò col dire che lei era una ragazza normale e che le piacevano i ragazzi. Aveva avuto un legame d'amore con un uomo e poi si erano lasciati. Da un po' di tempo si sentiva attratta sessualmente anche dalle femmine. Aveva vissuto una esperienza con alcune donne e non riusciva a comprendere da dove le venisse tutta questa voglia di leccare la vagina delle altre femmine. La condussi in casa della mia amica Rita la veggente (quella con la doppia vista) e chiesi di aiutarmi a capire cosa stava succedendo a Cosima. Mentre eravamo tutti seduti su diverse poltrone, Rita disse:
- Vedo le figure di un uomo e una donna che stanno andando verso la ragazza. -
In quello stesso istante Cosima emise un urlo di spavento. Poi disse:
- Li vedo anch'io che stanno venendo verso di me. - e cadde in trance parlando con voce mascolina.
- Lei è mia. - disse la voce che usciva dalla bocca di Cosima. Poi, rivolgendosi a me con una tonalità femminile, la voce emessa da Cosima disse:
- Lo sai che tu potresti essere un buon padre per me?.-
Sino a quel momento ero rimasto calmo a guardare e poi cominciai a parlare guardando Cosima.
- Uscite subito dal corpo della ragazza. - dissi.
- Lei è mia, lei è mia. - ripeteva la voce di un uomo.
- Lei appartiene a Dio, tu pure appartieni a Dio. Quindi vai fuori, questo è un ordine! - dissi imponendo le mani sulla testa della ragazza. Cosima tornò in se tutta spaventata e disse:
- Chi sono quei due? Cosa vogliono da me? -
Riuscii a calmarla e poi le dissi che quelle figure potevano essere due entità o forme pensiero create dalla sua mente. Essendo Cosima una donna ricettiva, la ragguagliai sull'esperienza che stava vivendo. Ogni femmina, che deve partorire un figlio, porta nel suo grembo non solo il corpo fisico del bambino ma anche lo spirito di questo. Quindi, la femmina è un medium di madre natura. Proprio per questa ricettività, la femmina è anche una porta di accesso per molte forme pensiero e gusci di entità; è anche la porta di accesso per quelle entità che un giorno dovranno diventare suoi figli. Per quanto riguardava il caso vissuto da Cosima, dissi:
- Essendo tu una donna, per natura sei già attratta dai maschi. Se in te entra un'entità maschile, lui magari ha ancora il desiderio di accostare le femmine. Trovandosi nel tuo corpo, lo usa per fare i suoi comodi e spingendoti ad avere rapporti sessuali con altre donne. Però, lui dentro di te mantiene una personalità da maschio. -
Cosima mi disse che voleva vivere una vita normale e farsi anche una famiglia. In caso di bisogno si sarebbe fatta risentire. La ragazza frequentava l'università di un'altra città e nei giorni successivi, proprio in quella città si sarebbe tenuto un convegno sulla Teosofia. Incontrai Cosima fuori dell'Università e andammo al convegno che terminò verso le ore 20,00. Quando tutti si alzarono dalle sedie per salutarsi e stringersi la mano, mi ritrovai a parlare con un professore. Un vecchio Teosofo che volle darmi un particolare messaggio. Cosima era rimasta in piedi a 5 metri di distanza e mi guardava interessata. Di colpo sentii provenire verso di me uno stimolo a livello sessuale.
- Lui me lo vorrei fare - disse Cosima col suo pensiero rivolto verso di me.
La guardai e con la mano allontanai subito lo stimolo che mi proveniva da lei. Dopo aver salutato gli altri, decidemmo di andare a cena in un ristorante cinese. Mentre mangiavamo, le dissi:
- Prima, nel salone del congresso, mentre tu mi guardavi cosa hai pensato? -
Cosima non mi rispondeva e così continuai a dirle.
- Tu hai pensato di fare sesso con me! Però lo stimolo ti proveniva da quell'entità femminile che a volte ti compenetra perché vuole usare il tuo corpo. -
Diventò subito più fredda e cambiando tonalità di voce, mi disse:
- Vaffanculo, stronzo! -
Sembrava una che stava imitando le urla di Beppe Grillo durante lo spettalolo del VaffaDay. Sapevo che non era Cosima a parlarmi in quel modo, ma quell'entità che si era manifestata in casa di Rita. Guardai la ragazza e provai un amore intenso per l'entità che era entrata nel suo corpo. Afferrai la mano di Cosima e l'entità fuggì via.
- Come hai fatto a sentire quello che pensavo? - mi chiese Cosima.
- A volte le Guide Spirituali mi fanno sentire i pensieri che arrivano con la voce di chi li ha creati - risposi.
Prima della mia partenza da quella città, Cosima volle restare in auto e rimanere abbracciata a me, ma sentivo che in lei era tornata quell'entità per la quale provavo tanto amore. Rientrato nella mia città, Cosima si fece viva più di una volta. Dopo circa 5 mesi mi telefonò e mi disse che aveva passato un brutto momento col suo nuovo ragazzo. Era molto triste.
- Cosa è successo? - le chiesi.
- Dimmelo tu - mi rispose.
- Hai fatto un aborto! - le dissi, mentre sentivo arrivare le informazioni dalle mie Guide Spirituali.
- Si è vero, ma come hai fatto? - mi disse e aggiunse con voce angosciante - mi sento in colpa per la perdita di questo bimbo -
- Forse faceva parte del tuo Karma - le dissi.
- Lo credi davvero? Adesso il ragazzo vuole sposarmi! - mi disse.
- Il bimbo che hai perso potrebbe tornare ed essere il tuo prossimo figlio. - le dissi salutandola
Attualmente Cosima è felicemente sposata ed ha due figlie. Non mi ha più cercato e questo vuol dire che i suoi problemi di natura sessuale sono definitivamente scomparsi. Anche lei ha una missione da compiere: crescere le sue bambine.

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Veronica e le telefonate di uno spirito

Conobbi Veronica un pomeriggio d'estate. Entrò nel negozio di antichità col suo bambino e si mise a curiosare tra gli oggetti antichi. Come se fosse stato tutto programmato dall'Alto, mi disse:
- Non hai paura di vendere oggetti che sono appartenuti a persone defunte?
- No! Non c'è nulla da temere quando certe cose vengono fatte con amore. - le risposi.
Iniziammo così un bel dialogo sulle scienze occulte. Veronica mi disse che era nata in Argentina da famiglia italiana ed ora si era trasferita a vivere qui in Italia col marito Gino. Dopo aver detto che ero stato per molti anni a Londra mi rivelò di sentirsi molto attratta dalla Gran Bretagna pur non essendoci mai stata. Mi accorsi che stava soffrendo per qualcosa, così le presi la mano e Veronica sentì un' intenso calore pervaderla. Rimase alquanto scossa per ciò che aveva provato ma diventò molto più serena. Ogni pomeriggio durante la passeggiata con suo figlio passava a trovarmi e mi esponeva il suo desiderio di approfondire maggiormente la conoscenza spirituale. Un giorno dopo la sua solita visita nel negozio, ritornò da me in compagnia del marito per raccontarmi qualcosa di particolare che era accaduto.

Veronica aveva detto a Gino di avere conosciuto una persona che si interessava di fenomeni paranormali, ma non le aveva rivelato il mio nome. Gino si mostrava sempre indifferente a certe situazioni e, invece di uscire con sua moglie e suo figlio, preferiva farsi un sonnellino sulla poltrona. Dopo la solita visita al mio negozio, Veronica tornò a casa e trovò Gino che le disse:
- Ho fatto un sogno! Ho visto via Alessandro Volta tutta dipinta di bianco, ad eccezione di un negozio. E' venuto un uomo e mi ha detto: "Questo è il negozio dove tua moglie si reca mentre tu dormi."
Il marito disse che quella figura vestita di nero gli aveva detto anche dove abitavo e il numero di telefono. Pensai che si trattasse di un' entità che voleva far ingelosire il marito, così spiegai ogni cosa a Gino. Diventammo subito amici e mi riferì che in Sud America sua madre era una medium e che lui stesso aveva spesso sogni premonitori. Dissi a Gino che volevo indagare di più su quello che era accaduto ed il perché Veronica si sentiva fortemente attratta dalla Gran Bretagna, oltre ad accusare molta debolezza sempre alle ore 23,00 di tutti i giorni. Decidemmo di incontrarci la sera stessa nel negozio per effettuare un esperimento. Veronica e Gino arrivarono alle 22.50 e si sedettero. Mi accostai a Veronica e le chiesi di chiudere gli occhi, le puntai due dita sulla fronte dicendole di visualizzare la Gran Bretagna. All'improvviso squillò il telefono, andai a rispondere ma l'apparecchio dava il suono di libero. Misi la cornetta a posto e tornai su Veronica. Il telefono suonò ancora. Quando andai a prenderlo dava il segnale di occupato. Ritornai a mettere le dita sulla fionte della signora e ricominciarono gli squilli. Alzai il telefono ed una voce di uomo mi parlò in inglese:
- Questa è la voce dello spirito -
Pensai che un mio amico mi stesse facendo uno scherzo di cattivo gusto, così riagganciai il telefono senza rispondere. Proseguii ad agire su Veronica ma il telefono riprese a squillare con insistenza. Andai a rispondere, pensando si trattasse del solito scherzo. La stessa voce mi parlò ancora dicendomi:
- Sono lo spirito! Lascia andar via la ragazza. Hai cinque minuti di tempo per farlo. -
Questa volta la linea non si interruppe. Rimasi in silenzio con la cornetta telefonica all'orecchio, poi riagganciai. Gino e Veronica non immaginavano cosa stava succedendo. Di colpo accusai un intenso brivido di freddo seguito da un forte calore che mi stava avvolgendo. Ebbi un po' di timore e dissi agli altri di aver ricevuto una telefonata da uno che diceva di essere uno spirito e che voleva lasciassi andar via Veronica. Il telefono squillò ancora e questa volta la voce tornò a parlare con tonalità violenta, cercando di intimorirmi.
- Hai sentito cosa ti ho detto? Sono uno spirito! Lascia andare la ragazza, hai ancora pochi minuti di tempo. Dopo di che vedrai cosa ti combino!
Mi venne subito in mente che poteva far volare in aria tutta la merce antica e romperla. In quel momento giunse la voce rasserenante di una delle mie Guide:
- Non temere! Anche tu sei uno spirito. Prova ad usare la tua forza e mostragli quello che sei. -
Le parole dette dal Maestro mi fecero riflettere. Non mi ricordavo di essere anch'io uno spirito incarnato in un corpo fisico. A volte uno non ci pensa e si considera semplicemente una persona. Allora capii che dovevo muovermi ed agire attraverso il mio spirito, adoperando il pensiero. Rimasi in comunicazione telefonica con quella entità restando in silenzio e, concentrandomi col pensiero, cercai di creare una barriera. La voce dello spirito continuò a parlarmi:
- You are too big for me! Sei troppo grande per me, lasciami parlare con la ragazza. -
Sentivo che la mia forza gli era di ostacolo e così cercai di dialogare con lui per saperne di più.
- Non ti faccio parlare con la ragazza se prima non parli con me. Come ti chiami? - gli chiesi.
- Il mio nome è Alfred! Ora lasciami parlare con la ragazza. -
Parlò con Veronica e le disse di andarsene subito via e di tornare a casa. Ripresi in mano il telefono ma si interruppe la comunicazione come se Alfred sapesse, dalla mia energia, che stavo per intervenire. Richiamò ancora e mi disse:
- Hai ancora tre minuti di tempo, dopo di che vedrai cosa ti succede!-
Non riusciva più a spaventarmi. Intervenne nuovamente il Maestro che mi sussurrò all'orecchio:
- Fai sentire la tua forza, usa la Spada! -
Chiusi gli occhi e mi concentrai sulla figura di Alfred. proiettandomi con la Spada fiammeggiante in pugno. Quando ebbi la sua visione stavo per far partire un colpo che gli avrebbe mozzato la testa, ma il Maestro me lo impedì dicendomi:
- Non quella spada! Usa l'Amore! -
Rimasi bloccato dalle parole della mia Guida ed improvvisamente sentii come un forte calore riempire il mio plesso solare e provare un intenso Amore per Alfred. Quasi mi vergognavo di dirglielo, ma poi presi coraggio e gli parlai:
- Senti cosa provo per te? Qui noi tutti ti amiamo! -
- Grazie! Grazie! Ci sentiremo domani sera alla stessa ora. - rispose in inglese e andò via.
Il giorno seguente chiesi informazioni su Alfred ad una mia amica veggente. Ecco il messaggio ricevuto:
" Lo spirito Solare ti fa sapere che nella vita terrena di tutti c'è sempre qualcuno molto importante e che lui non può dimenticare tanto facilmente poiché si è comportato molto male in una sua vita passata. Sta espiando per quello che ha fatto con la sua assurda gelosia, rinchiudendo la donna che amava dentro il suo castello senza mai farle vedere la luce del Sole, per paura che altri potessero averla. Ora lui come vede la Luce (quale effetto karmico) si sente male ed emana dei lunghi sospiri. Lui sa la pena che dovrà affrontare e già si sta preparando. Alfred può essere aiutato attraverso la Luce che le persone buone emanano, ma quella trasmessa da te è troppo forte per il suo spirito che non è abituato alla visione della Luce astrale. Ci vuole pazienza. Inizialmente Alfred non comprenderà tutto, ma la Luce da te emanata, anche se lo acceca, gli infonderà piano piano tanto Amore e Alfred ti sarà eternamente grato. Veronica era la sua donna segregata e martorizzata dalla sua assurda gelosia. Verrà anche senza Veronica, se tu gli farai capire che l'Amore è grande e che Veronica lo perdona del male che lui le ha fatto. Millenni sono passati e millenni passeranno, ma i piani divini (il karma) non muteranno. Alfred ha molte bende da togliere per far emergere la sua Luce e solo l'Amore può aiutarlo. Solo la Luce è l'arma che dovrai usare, poiché è l'unica che lui teme."
Verso le 23,00 ero in negozio con Veronica e Gino. Mi ero organizzato collegando al telefono un registratore, Arrivò la telefonata di Alfred e Veronica andò a rispondere:
- Hallo, sono Veronica, come va? - disse la ragazza in inglese.
- Bene, molto bene - rispose Alfred.
- Ti amo! - disse Veronica

Breve audio di Veronica con Alfred
Clicca per ascoltare l'audio di Alfred Audio Veronica con Alfred - Alfred1. mp3 (990 Kb)

Alfred sospirò e si mise a fischiettare. Presi in mano il telefono e gli parlai:
- Tu già mi conosci. Cerca di tenere bene la linea. Ho ricevuto l'ordine dalla Luce di aiutarti. Non puoi restare attaccato alle cose materiali, comprendi? - dissi ad Alfred.
- Si - rispose.
- Hai una missione da portare a termine. Devi aiutare qualcuno... tu sai bene chi. - gli dissi .
- Perché? - rispose.
- Devi aiutare qualcuno. - dissi ad Alfred.
- Che cosa vuoi? - mi disse.
- Cosa puoi fare per me? - chiesi ad Alfred.
A questo punto si interruppe la comunicazione, poi mi richiamò al telefono e continuai a parlargli:
- La Luce mi ha detto che appartenevi ad una famiglia scozzese, è vero? -
- Solo il mio nome - rispose.
- Non puoi rimanere legato a quel vecchio castello! - dissi.
- Si , comprendo. - rispose.
- Devi risalire più in alto verso la Luce! Capisci quello che voglio dire? Tu già mi conosci, prova a guardare il mio spirito! - gli dissi.
Alfred rimase in silenzio per alcuni secondi, come se fosse venuto a scrutare bene la mia entità, poi emise un gemito di spavento e la comunicazione si interruppe. Quando ritornò, mi disse:
- Dimmi solo il nome, solo il nome. -

Breve audio telefonata con Alfred
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ALFRED
Immagine disegnata da una sensitiva inglese
Alfred uno Spirito sofferente che in vita era stato un nobile scozzese
Ha avuto la forza di infiltrarsi nella linea telefonica ed ho registrato le sue chiamate


Cadde nuovamente la linea e terminò il collegamento telefonico. Per tre giorni Alfred non si fece più sentire. Mi recai ad una trasmissione televisiva per parlare di cose spirituali e conobbi una signora sensitiva. Quando la signora tornò a casa. mi telefonò per raccontarmi che davanti alla sua auto aveva visto svolazzare, per tutto il viaggio, una grossa figura con la barba rossa. La signora ebbe un'apparizione di Alfred e rimase molto spaventata. Andai in seduta da questa signora. Alfred non aveva rispettato un appuntamento telefonico ed io ero un po' infastidito per questo motivo. Mi comunicò di aver avuto alcune difficoltà ad usare il telefono. Disse che intorno a lui vi erano come dei demoni che gli facevano da barriera. Gli risposi subito che il diavolo non esisteva e che quelli che vedeva erano solo forze basse, forme pensiero create da lui stesso durante la sua ultima incarnazione. Doveva annientarli usando la Luce e l'Amore! Gli promisi un raggio di Luce che avrebbe dovuto usare come arma per bucare quei palloni gonfiati. L'unico mio problema era quello di sgretolare le barriere egoistiche che egli stesso aveva costruito. Interpellai ancora la mia amica veggente per sapere quello che dovevo fare con Alfred.
"Alfred è assetato di Luce e si aggrappa a tutti pur di salire. Bisogna aiutarlo. In cambio Alfred potrà portare un aiuto per la tua missione spirituale e materiale. Dovrai chiedere il suo aiuto in nome della Luce, poiché è solo con questo nome che puoi comandare Alfred e solo a questo nome è obbligato a rispondere: "The light." Solo questo nome dovrà servire... only this name. Devi dargli tanta Luce e tanto Amore. Devi stare attento a non diventare suo debitore."
Il giorno dopo verso le 11 di sera. mi trovavo seduto in negozio e preso da un po' di sconforto mi venne da dire:
- Dio aiutami! -
Appena terminai la frase il telefono squillò. Andai a rispondere pensando che fosse quello spirito. Come d'abitudine, misi in moto il registratore. Non mi sbagliai mi aveva chiamato Alfred:
- Hallo! Hai ricevuto il mio aiuto? - dissi.
- Si - rispose.
- Come va adesso la tua esistenza? - chiesi.
- Meglio! - mi rispose.
Non mi preoccupai di dare risposta a quel famoso "only name", poiché il mio primo desiderio era quello di dare ad Alfred la forza per rompere le barriere di tenebre che lo tenevano ancora legato.
- Nel nome della Luce prendi la mia Luce. - gli dissi.
- Parla italiano - mi disse.
Udii arrivare al telefono tre colpi come di un martello, sembrava che venissero dall'oltre tomba. Subito dopo cadde la comunicazione. Vi erano interferenze di altre entità. Provai un fortissimo mal di testa ed una sensazione di svenimento, ma il mio pensiero rimase fermo come una roccia. Per sollecitare un immediato aiuto ad Alfred, chiesi l'intervento di un mio Spirito Guida. Suonò ancora il telefono ed io ripresi a parlare con Alfred:
- Mi senti? - gli dissi.
- Si - rispose.
- E' venuta una mia Guida a portarti aiuto? - chiesi.
- Si, sto molto meglio adesso. - rispose.
La comunicazione con Alfred terminò in questo modo e non ebbi più occasione di ascoltarlo. In seguito seppi che era riuscito a salire nella Luce e che si stava riposando, godendo di una certa beatitudine prima di rimettersi in contatto con me. Non so quando e come avverrà tutto questo, ma sono sicuro che un giorno lo farà. Per dargli più forza, ogni tanto gli mando un pensiero d'Amore.

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Le strane possessioni di Marinella

A Giugno del 1992 una mia conoscente di nome Serafina mi disse che c'era una sua amica che avrebbe voluto conoscermi. Poco tempo prima, Serafina era stata aiutata a togliersi dalla sofferenza in cui si trovava. La ragazza aveva raccontato alla sua amica Marinella di essere stata investita da un immenso calore, una sensazione di amore che le aveva riportato tanta serenità. Incuriosita da tutto questo, Marinella suggerì a Serafina che avrebbe voluto conoscermi, anche per vedere se era vera la sensazione che la sua amica diceva di provare interiormente. Così Serafina mi telefonò chiedendomi che avrebbe voluto incontrami e presentarmi la sua amica Marinella, la quale aveva bisogno di essere aiutata poiché stava vivendo qualcosa di molto particolare. Serafina non volle dire altro. Le due ragazze vennero a casa mia in un pomeriggio d'estate. Quando entrarono, si accomodarono subito nel salone. Serafina mi salutò amichevolmente con un abbraccio e poi, indicandomi la sua amica mi disse:
- Ti presento Marinella -
La ragazza venne verso di me con la mano destra tesa per stingere la mia come è consuetudine fare tra due persone che devono presentarsi. Mi venne spontaneo afferrare la sua mano con la mia sinistra; Marinella emise un forte rantolio e si accasciò sul pavimento, mentre io le tenevo sempre la mano. Poi iniziò a parlare con altra tonalità di voce chiedendo più volte di essere aiutata e dicendo:
- Aiutatemi, aiutatemi... ho tanta fame, datemi da mangiare. - ripeteva Marinella in uno stato di trance.
Mi rivolsi a Serafina e le dissi:
- Hai già visto queste cose? -
- Si è successo 20 giorni fa. - mi rispose - Marinella è caduta a terra mentre eravamo al bar con alcuni amici e si è messa a parlare stranamente. L'abbiamo portata in ospedale dove il dottore le ha praticato una iniezione di sedativo, dicendo che aveva avuto un attacco isterico -
Sempre tenendo la mano di Marinella, sollevai la ragazza e la adagiai sul divano. Quando si riprese le dissi:
- Tu sei una medium! -
- Lo sapevo che mi avresti detto questo, lo sapevo! - affermò spaventata.
- Non devi aver paura della medianità poiché è un dono - le dissi - solo che adesso sei una porta aperta per molte forze basse.
Come le accostai la mano in direzione del suo viso, Marinella barcollò nuovamente in uno stato di trance e si mise ad imprecare verso di me:
- Maledetto! Io ti odio… ti odio - mi urlò quella figura che le era entrata nel suo corpo.
- Ed io ti amo - dissi a quell'entità ( o forma pensiero che sia) - Però non puoi restare qui. Adesso devi lasciare il corpo di Marinella. -
Per farla tornare in sé le diedi uno schiaffo. Mentre parlavo con Serafina, Marinella prese ad ondeggiare ed ebbe nuovamente una trance. Questa volta si sollevò dal divano e poi cadde in ginocchio davanti a me. Si strinse alle mie gambe abbracciandole con forza e mi disse:
- Grazie che aiuti le mie figlie! -
Quella affermazione mi mise in imbarazzo. Non sapevo chi fosse a parlarmi e cosa volessero significare quelle parole. Poi la sollevai e Marinella tornò cosciente. Le portai qualcosa da bere e tutto si calmò. Dopo circa mezz'ora la ragazza era tornata alla completa normalità ed insieme alla sua amica Serafina mi salutarono e andarono via. Il giorno seguente Marinella mi telefonò dicendomi che voleva parlarmi. Doveva dirmi una cosa molto importante. La ragazza venne a trovarmi, ma quando si trovava davanti a me le mancava il coraggio di parlare. Così continuò per diversi giorni. Telefonava dicendo che voleva parlarmi ma poi non trovava le parole per farlo. Un giorno mentre stavo preparando la valigia per andare a Londra, arrivò Marinella. Entrò in casa e rimase appoggiata al muro del salone in silenzio. Io mi trovavo a pochi metri di distanza, intento a selezionare alcuni documenti che dovevo portare in Inghilterra. Finalmente si decise a parlarmi:
- Sai, volevo dirti che vorrei provare ad amarti - mi confessò con voce molto tenue.
- Bene! Fammi sentire il tuo amore. - le risposi -
Poi la guardai e le dissi che non sentivo arrivare niente verso di me. Allora aprii la mia mano destra indirizzandola verso di lei che si trovava a 4 metri di distanza e le mandai il mio pensiero d'amore. Marinella ebbe un forte sussulto come se fosse stata avvolta da un immenso calore. Rimase senza fiato come investita da una scarica di adrenalina.
- Questo è il mio amore. Se tu non ce l' hai, non lo puoi dare. - le dissi -
Allora mi avvicinai e la strinsi tra le mie braccia dicendole:
- Sono un uomo libero ed ho tanto amore da dare anche a colei che resterà al mio fianco. Se vuoi posso donarlo a te. -
E le diedi un bacio che provocò una vibrazione di elettricità tra i nostri due spiriti. Le dissi che la compagna della mia vita doveva essere una donna forte e in grado di produrre amore per suo conto. Marinella prese a frequentarmi quasi tutti i giorni anche nel negozio di antichità dei miei genitori. Si era innamorata. Però quando veniva da me si portava dietro qualche entità (o forma pensiero) che la compenetrava ed io me ne accorgevo all'istante. Cambiava atteggiamento e il suo sguardo diventava pieno di tensione e sprigionava una forma di risentimento verso di me. Stavo sempre in guardia e non facevo altro che respingere quelle forze che la compenetravano. Suggerii a Marinella di iniziare a leggere alcuni libri, tipo Autobiografia di uno Yogi di Paramahansa Yogananda, quelli del Cerchio Firenze 77 ed altri ancora. Una entità che la compenetrava in continuazione si faceva chiamare Anna. Questa diceva che in vita era stata bruciata viva, condannata dal tribunale ecclesiastico dell'epoca. Marinella mi raccontò che aveva avuto una brutta esperienza con un uomo, un sedicente maghetto che viaggiava in Ferrari svuotando i portafogli della gente. Dopo tale frequentazione iniziò ad accusare certe interferenze psichiche. Portai Marinella da un mio amico medium di nome Giacomo che, in uno stato di trance, rivelò molte cose su quella che si manifestava col nome di Anna. La stessa Marinella ebbe modo di provare più volte uno strano malessere che quell'entità le produceva quando la compenetrava.
- Sono stanca di queste continue intrusioni che mi lasciano senza forza. - mi disse Marinella dopo che l'entità di Anna la prese all'improvviso.
- Sei una porta aperta. - le risposi.
- Cosa devo fare? Aiutami tu. - mi disse.
- Devi imparare a chiuderti con una barriera di Luce. - le dissi.
In seguito ai miei ripetuti interventi, la possessione da parte di Anna si evidenziava sempre con meno violenza. Anna stessa si lamentava con me e mi insultava poiché disse che stavo rendendo Marinella più forte, tanto che Anna stessa faceva fatica a compenetrare il suo corpo. Comunque il fatto che mi destò un po' di perplessità fu quando Marinella, durante il nostro primo rapporto intimo, mentre eravamo ancora abbracciati, mi rivolse la parola con altra tonalità dicendo:
- Sono la nonna di Marinella. La ragazza non è ancora pronta. -
Poi ritornò ad essere normale. Insomma era una porta aperta. Arrivò veramente l'entità della nonna o il suo guscio astrale? Cosa voleva dire con quelle parole? E le altre entità o forme pensiero che la prendevano erano vere entità o fantasmi della mente creati dalla stessa Marinella? Tutto questo voleva dire che la ragazza stava vivendo un periodo particolare della sua vita con evidenti manifestazioni di possessione. Ciò che la moderna parapsicologia ed alcuni Maestri spirituali definiscono chiaramente "possessioni dei fantasmi della mente". Fantasmi che possono essere stati creati dalla stessa Marinella in questa attuale vita o in una passata incarnazione, con l'effetto boomerang che tali forme pensiero comportano in base alla legge del Karma, cioè quella di causa ed effetto che lei si portava appresso. Ricordo un giorno in cui lei venne a casa mia. Avevo aperto la porta/finestra che dà sul balcone rivolto verso Ovest. Il Sole iniziava a tramontare all'orizzonte mentre la sua sfera di Luce assumeva il caratteristico colore rosso/arancione. Mi rivolsi al disco solare con un pensiero amorevole per ringraziarlo della bella giornata trascorsa e, di rimando, il Sole mi investì con una immensa vibrazione del suo Amore che provocò una fortissima scarica di elettricità lungo tutto il mio corpo fisico. In quel momento Marinella, che si trovava dietro di me, cercò di abbracciarmi prendendomi alle spalle. Quando le sue braccia cercarono di avvolgermi, Marinella venne sbalzata all'indietro di circa 1 metro facendola barcollare e la ragazza emise un gemito di spavento che la fece rimanere senza respiro. Mi voltai e le dissi:
- Hai sentito anche tu quello che il Sole mi stava mandando? -
- Si, è stata una forte scarica - mi rispose tutta stupefatta mentre riprendeva fiato.
- La prima volta ha sconvolto anche me. Adesso ho fatto l'abitudine alla sua vibrazione spirituale. - le dissi, mentre la calmai stingendola tra le braccia.
Il fatto che la ragazza venne scaraventata all'indietro cosi violentemente dalla Luce Spirituale del Logos, mi fece pensare che lei fosse stata compenetrata dall'entità di Anna sempre pronta a succhiare energia per mantenere in vita il suo guscio astrale. In quel momento il Sole mi aveva inviato la sua Luce di protezione per respingere quelle entità grossolane che riuscivano a compenetrare Marinella. Ogni tanto facevamo qualche gita su un laghetto, a volte visitavamo qualche santuario. Fu quando la portai a Cascia nel santuario di Santa Rita, che accadde qualcosa di strano. Avevo con me la fotocamera Hasselblad e le scattai alcune fotografie a colori. Dopo la stampa delle foto mi accorsi che la pellicola era stata impressionata anche da diversi raggi di Luce che erano entrati all'interno. Non riuscivo a capire come poteva essersi verificata una cosa del genere. La fotocamera era in perfetto stato e non aveva mai dato segni di cedimento. Poi compresi che il mondo spirituale mi aveva inviato delle informazioni a riguardo di Marinella attraverso le foto che avevo scattato su di lei. In un ritratto a mezzo busto, sulla parte del suo petto di destra apparivano 2 capocchie di chiodi come se fossero infilati sul suo petto passando dal vestito. Dissi a Marinella di restare ferma perché avrei fatto il gesto di rimuovere questi due spilloni dal piano astrale. Iniziai a tirare il primo e lei emise un urlo di lamento poiché il mio gesto le procurava molto dolore, poi prosegui ad estrarre il secondo e lei ebbe la stessa smorfia di sofferenza.

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Marinella
Due capocchie di chiodi conficcati nel petto

In un'altra foto, il lato sinistro in basso era ricoperto da uno strano gioco di luci, come se fosse del fumo bianco. Visualizzando bene questa zona mi accorsi che vi era l'immagine di una donna con l'occhio che grondava lacrime. Di fianco a questa figura vi era il volto di un uomo pelato, un calvo con i capelli solo intorno alle orecchie e una barbetta lineare e sottile che partiva dalle basette sino ad arrivare al suo mento. Queste due immagini si sarebbero rivelate molto importanti nella vita di Marinella. La donna che piange raffigura l'entità di Anna che la compenetrava e l'uomo calvo con la barbetta raffigura quello che il destino le avrebbe fatto incontrare quale effetto karmico per riequilibrare la causa prodotta in una passata incarnazione vissuta in Cina.

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Marinella
Al centro la foto originale dove si possono scorgere le due figure come un Giano bifronte
A sinistra è in risalto solo il volto della donna con l'occhio che gronda lacrime.
A destra è in risalto il volto di un uomo calvo con la barbetta

Due giorni dopo decisi di andare in Inghilterra. Arrivato a Londra, andai a trovare una sensitiva che già conoscevo da tempo, la signora Vale Taylor, la quale era in grado di vedere le mie Guide Spirituali. Le mostrai una foto di Marinella e a tal proposito mi fece sapere:
- Aiutala ma poi allontanala poiché assorbe molta energia da te. Non farti coinvolgere più di tanto. Lei non ti ama... vuole solo un uomo. - e aggiunse: - Non permettere ad entità basse di avvicinarsi troppo a te. Chiudi la tua sfera di Luce per un po' di tempo e concentrati di più sul tuo lavoro e sul tuo benessere fisico.
Ci fu un breve momento di riflessione, poi le mie guide le diedero un messaggio che toccava una ragazza di nome Mara che mi era stata vicino:
- Riguardo a Mara... so che ti ha lasciato per andare con un altro uomo. Ora lei ha scoperto che lui non è come pensava che fosse. Non durerà. Mara ha il suo destino karmico da affrontare. Sento che non è neppure la donna per te. Lei ti contatterà più di una volta e proverà a ritornare da te. Non le permettere di venire a distruggerti. Lei vuole tornare solo a prendere energia per soddisfare il suo io egoistico e poi ti abbandonerà... come farà anche Marinella, la ragazza ritratta nella foto.

Tornai in Italia con le informazioni ricevute dalla sensitiva Vale Taylor nei riguardi di Marinella. La ragazza continuava a frequentarmi e decise di mettersi nuovamente a studiare per specializzarsi come infermiera. Quando la sua amica Serafina le diceva che non poteva restare legata a me e che sarebbe stato meglio che ognuno fosse andato per la propria strada, lei mi telefonava supplicandomi di non abbandonarla poiché non avrebbe avuto la forza per continuare a studiare. Così la frequentazione con Marinella andò avanti per diverso tempo. Nel 1995, per cercare di capire meglio la situazione che Marinella stava vivendo, la portai da una sensitiva. In mia presenza, la donna le disse:
- Adesso tu sei innamorata di lui e guai chi te lo tocca. Però devo dirti che per te in futuro ci sarà l'incontro con un uomo sposato che ti porterà un grosso guaio.... come un tradimento. Poi cosa farai? Ritornerai ancora da questo qui che hai adesso?-
Marinella le rispose:
- E si, beh mo' io vado a mettermi con uno sposato? Non sono mica scema -

Nel 2001 venne a trovarmi un'amica di Budapest che Marinella aveva già incontrato l'anno prima e si dimostrò favorevole al fatto che io potessi aiutarla nei giorni che sarebbe rimasta in Italia. Dissi a Marinella di rendersi disponibile alla sera per andare a cena noi tre insieme al ristorante. Non so cosa accadde nella mente di Marinella, ma la gelosia fece la sua parte. Si presentò tutte le sere dicendo che non poteva venire a cena poiché era occupata col lavoro. Così per ben tre volte dovetti rinunciare al ristorante e lasciai che la mia amica Andrea si adattasse a quello che era in tavola a casa di mia madre. Quando Andrea andò via, telefonai a Marinella per avvisarla che la mia amica era ripartita. Allora Marinella esplose con tutta la sua rabbia dicendomi:
- Adesso tieniti pronto tu per andare a cena quando uscirò col mio amico. Mo' vedi che ti succede! -
e riattaccò il telefono. Sentii come un leggero soffio andarsene via da me ed una voce che mi sussurrava:
- E' finita. -
Ero tranquillissimo e non provavo assolutamente alcun bisogno di cercare Marinella. Il mio stato d'animo era sereno e lasciai che la ragazza andasse per la strada che lei aveva scelto. E' lei che ha fatto la scelta di andarsene ed è lei che ha mosso una causa karmica. Trascorsero circa 3 anni quando ebbi modo di incontrarla per caso dove lavorava. Ci parlammo per 2 minuti, dopo di che tornai a svolgere la mia vita come se nulla fosse accaduto. Il mio amore per lei era ed è rimasto immutato. La mia serenità era ben salda ed il mio cuore era libero da qualsiasi motivazione egoistica nei suoi riguardi.

Tre mesi dopo ebbi modo di incontrare Serafina la quale mi salutò con molto calore e nel parlare di tante altre cose, volle sapere come mai io e Marinella ci eravamo lasciati.
- Chiedilo a lei... dopo tutto l'aiuto che ha ricevuto, neppure io ho capito cosa è successo - dissi.
Così le raccontai brevemente la vicenda dalla quale era scaturita la rabbia di Marinella, probabilmente generata dalla venuta della mia amica Andrea. Serafina colse l'occasione per dirmi che Marinella stava frequentando un uomo sposato, separato in casa. Mi tornò subito in mente quello che la sensitiva disse a Marinella sull'incontro con un uomo sposato. Pensai ad un matrimonio andato male per mancanza di amore, dove vi è stata anche la perdita di una figlia morta per Leucemia, insomma una coppia che si portava appresso un karma restrittivo.

Trascorsero altri due anni per un totale di 5 anni in piena serenità e tutto preso a svolgere il mio lavoro sul piano fisico, come le mie Guide spirituali mi avevano suggerito di fare. - Il Karma non fa sconti a nessuno (neppure agli acquariani) se non si raggiunge la piena coscienza di ciò che si è fatto e di ciò che si sta facendo. Nelle azioni che si fanno contano le intenzioni. Le inviai alcune cassette registrate sugli insegnamenti dei Maestri spirituali del Cerchio Firenze 77, soprattutto quella riguardante il karma, ma ho saputo che la madre le ha buttate subito nella spazzatura. Se qualcuno pensa che gli attuali insegnamenti provenienti dal mondo spirituale e trasmessi al "Cerchio Firenze 77" (pochi decenni fa) siano superati da pseudo dottrine del new-age o da pratiche di teorismo relativo promulgate da alcuni pensatori del XIX° secolo, venga pure a dire la sua verità portando risultati tangibili su come affrontare e superare un Karma doloroso messo in atto dal proprio "io egoistico" che di riflesso, per una legge di Causa ed Effetto, crea un tremendo contraccolpo in rapporto all'azione scaturita. Ad esempio, un pensiero di rabbia e di odio verso un altro essere umano crea un contraccolpo che, molte volte, si manifesta con uno sconvolgimento psichico e con evidenti casi di possessione.

Coral Polge parla
delle diverse frequenze spirituali

Clicca per ascoltare l'audio di Coral Polge Audio di Coral Polge - astral.mp3


I gusci dei defunti o anche le entità basse, hanno una loro frequenza vibrazionale e per farsi vedere o creare effetti fenomenici sul piano fisico (ovvero il nostro, quello degli incarnati) devono rallentare la loro frequenza e portarsi sulla vibrazione del mondo fisico, quello della materia. Certamente nei diversi piani astrali e mentali vi sono differenti piani di esistenza ed ognuno di questi ha una diversa vibrazione a sé stante che ne determina l'esistere in quella specifica zona. Ora, un individuo incarnato, con i suoi pensieri e il suo grado di evoluzione, può anche diventare un canale ricettivo per determinati fenomeni che accadono intorno a lui. Certamente qualcuno si può domandare, ma come si fa a sapere se in un medium arrivano i gusci oppure entità eccelse dai piani superiori? Le entità basse o gusci sono intorno a noi e si vitalizzano sfruttando energia anche da individui che pensano ed agiscono con lo stesso grado evolutivo che le stesse entità basse o gusci avevano quando erano in vita sul piano fisico. Queste forze non sono in grado di vibrare su un'alta frequenza e quindi non possono interferire con chi ha un pensiero molto elevato in rapporto al suo alto grado di evoluzione. Cercare di interferire con un individuo evoluto e, quindi, con i suoi pensieri di amore, per un guscio può significare come bruciarsi in un fuoco di Luce. In altri tempi per definire l'energia dell'Amore si diceva anche "Fuoco Cosmico". Una entità di Luce esistente nei piani superiori ha una frequenza vibrazionale molto elevata e quindi invisibile a tutti i piani di esistenza sottostanti che hanno delle frequenze vibrazionali molto più rallentate.

Un'amica che segue la teosofia e vorrebbe riscrivere "La Dottrina Segreta" in forma più elementare e alla portata di tutti, un bel giorno mi disse:
- Noi tutti, quando scendiamo a vivere sulla Terra, portiamo due cesti. In uno ci sono le mele e nell'altro le cipolle. Siccome tutti si mangiano prima le mele, alla fine bisogna mangiarsi le cipolle. -

A Marzo del 2007 passò a trovarmi una signora di nome Patricia che non vedevo da molto tempo. Leggendo i miei scritti sui fenomeni di possessione, la signora Patricia mi raccontò qualcosa che non conoscevo. Riguardava uno strano comportamento di Marinella avvenuto nel 1990, due anni prima che io conoscessi la ragazza. In quel periodo la signora Patricia frequentò un corso di "Dinamica Mentale". Un training con lo scopo di acquisire gli strumenti atti all'utilizzazione delle capacità mentali più recondite, ottenendo come risultato l'abilità di scaricare le tensioni accumulate durante il lavoro o in periodi particolari, utilizzando l'energia eventualmente dispersa per ottenere una maggiore consapevolezza del proprio vivere. A quel corso di "Dinamica Mentale" partecipò anche Marinella. Durante una sessione, Patricia ricorda benissimo che Marinella cadde a terra posseduta da una strana forza.
"Mentre si dimenava, si mise a parlare in modo strano dando segni di squilibrio mentale; poi cominciò a denudarsi, strappandosi le vesti di dosso. Venne soccorsa da alcuni dei presenti e riportata gradualmente ad uno stato di normalità. Tra i partecipanti al corso si creò subito un mormorio di voci e commenti poco edificanti nei riguardi di Marinella. Aveva dato spettacolo con atteggiamento da pazzoide. Insomma, era stata classificata subito come una matta. Una che mostrava disturbi funzionali del comportamento con evidenti sintomi di isteria."
Le parole dette da Patricia hanno avuto l'effetto di suscitare in me un forte senso di compassione per Marinella. Riflettendoci bene, mi sembra che il racconto di Patricia possa essere classificato come un fenomeno di possessione vissuto da Marinella in correlazione ai fantasmi creati dalla sua mente e, forse, anche a certi gusci astrali o entità che la perseguitavano e compenetravano già da tempo, prima ancora che io la incontrassi. Penso che tutto ciò non sia opera del caso ma che certe cose avvengano per una legge di causa ed effetto la quale determina tutti gli avvenimenti che ci capitano durante la nostra vita terrena. L'esperienza che Marinella sta vivendo fa parte del suo Karma restrittivo. Spero che riesca a prendere coscienza prima che le arrivi una pesante lezione karmica.

Il 23 Agosto 2023 mi è arrivata la notizia che la vita terrena di Marinella si è spenta all'età di 54 anni. Ho chiesto alla mia guida Giosuè di portarle un pensiero di Luce e di Amore per aiutarla a superare il trapasso.

Isteria
Il carattere isterico
Isteria e adolescenza

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L'isterico è colui che con la mente crea un castello.
Il pazzo è quello che ci abita.
Lo psichiatra è colui che riscuote l'affitto.


Lo spirito di un mongolo

Voglio raccontare anche questa storia di una esperienza paranormale vissuta personalmente con Andrea, la ragazza ungherese che frequentavo in quel determinato periodo. Andrea era una dottoressa in chimica proveniente da Budapest che incontrai in Italia.

In quel periodo l'Ungheria non faceva parte della Europa Unita. La ragazza aveva anche studiato danza classica e per sbarcare il lunario si era messa a fare la ballerina in un gruppo che faceva degli spettacoli anche all'estero. Quando la incontrai mi guardò sconvolta e a voce alta disse “ Ecco l'uomo.” Non immaginavo cosa volesse dire e chi l'avesse spinta a fare quell'affermazione. Provai tanto amore per Andrea e lei lo percepiva a tutti i livelli. Scaduto il contratto da ballerina rimase in Italia con me per circa 2 mesi. Una volta mentre dormivo nella mia stanza accadde qualcosa di molto particolare. Io dormivo nel mio letto mentre Andrea stava in un altro letto di fronte a mio. Tutto ad un tratto sono stato svegliato da un peso che premeva sul mio fianco destro, come se qualcuno si fosse seduto sulla sponda del letto nella zona corrispondente alla mia pancia. Mi accorsi che il letto pendeva a causa del peso che doveva sopportare. Nello stato di dormi veglia in cui mi trovavo, pensai che quel peso fosse provocato dal corpo di Andrea che era venuta a sedersi al mio fianco. La stanza era illuminata da una lampada che emetteva una tenue luce azzurra, aprii gli occhi lentamente e mi accorsi che la ragazza dormiva nel suo letto, allora sentii qualcuno che si stava sollevando dal mio letto, tanto è vero che lo stesso letto stava tornando in posizione orizzontale. Capii subito che vi era la presenza di una entità. Saltai prontamente dal letto e parlando a voce alta dissi: " Cosa sei venuto a fare? Qui non ci puoi stare." Sentendo la mia voce, Andrea si svegliò chiedendomi cosa fosse accaduto e con chi stavo parlando. Pensò che mi fossi rivolto a lei. La rassicurai e tornò a dormire. Il giorno seguente portai la ragazza da una mia amica che aveva il dono della veggenza e lei vide che a fianco della ragazza c'era la presenza di un antico guerriero mongolo.

Quando la veggente passò a descrivere l'aspetto di quel mongolo, la stessa ragazza mi confessò che a casa sua (a Budapest), lei lo aveva visto ben 4 volte seduto sulla sponda del suo letto, in fondo alla zona dei piedi. Non seppe mai darsi una spiegazione di quelle visioni che lei aveva avuto sempre al mattino presto, durante i suoi risvegli.Non me ne aveva mai parlato poiché non dava molto importanza a quell'avvenimento.Visto che questa entità spirituale era lì in nostra presenza, gli chiesi il motivo per il quale si era seduto sul mio letto. Tramite la sensitiva mi disse che voleva sapere cosa avevo di così importante che la ragazza ne era fortemente attratta. Usando il mio amore, proiettai verso questa entità un pensiero di Luce. La sensitiva vide che l'entità si coprì il volto poiché la Luce che gli avevo mandato era troppo forte e lo stava accecando. Quando si riprese da quel forte impatto, il mongolo spiegò che era legato ad Andrea da una passata incarnazione poiché era stata la sua donna. La vibrazione del mongolo era talmente bassa che riusciva a manifestarsi sul piano fisico facendo sentire la presenza del suo corpo astrale.
A quel punto gli dissi che non poteva rimanere legato in quel modo alla ragazza e che doveva rientrare nella Luce passando per quel famoso tunnel che è la porta di accesso verso il piano astrale superiore. La veggente vide arrivare un essere di Luce che prese il mongolo e lo portò via.

La crescita di Andrea

Arrivò il tempo per Andrea di tornare a Budapest. Dall'Ungheria mi telefonava spesso. Un giorno mi disse che si era iscritta ad un centro Yoga dove si recava a praticare la meditazione. Dopo una settimana mi arrivò una sua telefonata affettuosa:
- Ciao Darling, come stai? - chiese.
- Io benissimo e tu? - dissi.
- Bene, però mi manchi tanto - rispose.
In quel momento mi arrivò la voce di una delle mie Guide spirituali: “ Chiedile dell'altro uomo che sta frequentando.”
- Andrea parlami dell'uomo che frequenti adesso - dissi.
- Ah, si te lo volevo dire. E' un rumeno sposato che ho conosciuto al corso Yoga. Durante la meditazione di gruppo ho avuto una visione. Ho visto una enorme sfera di Luce sopra di me che mi trasmetteva tanto amore. Dissi al gruppo ciò che avevo visto roteare sopra di noi come un Sole luminoso e il rumeno mi rispose che quello era il suo amore che lui aveva creato espressamente per me -
La mia Guida tornò a dirmi che erano stati a letto insieme e che Andrea me lo voleva nascondere.
- Dimmi di quando siete stati a letto insieme - dissi.
- Abbiamo fatto amicizia ed è venuto a casa mia. Poi si è fatto tardi e non essendoci più mezzi di trasporto gli dissi che se voleva dormire da me doveva arrangiarsi sul mio letto. Io gli avevo parlato che avevo già il ragazzo. Però lui sembrava molto agitato e non riusciva a prendere sonno perché voleva fare sesso con me. Io gli ripetevo che avevo già un uomo in Italia. Così lui mi disse che ero diventata scema a sentirmi legata ad un uomo che era in un'altra nazione -
Sentivo che non voleva dirmi tutta la verità per paura di perdermi. La voce della mia Guida tornò a dirmi che, attraverso il rapporto avuto col rumeno, Andrea aveva disperso tutta la Luce che le era stata donata.
- La mia Guida mi sta dicendo tutto. Se il rumeno ti ha fatto credere che quella sfera di Luce era il suo amore che si proiettava su di te, una volta a casa tua dovevi chiedergli di proiettare ancora il suo amore verso di te e di farti rivedere quella sfera di Luce - le dissi.
- Ma lui ha detto che quello era il suo amore - mi rispose.
- Tu devi imparare a distinguere il vero dal falso, quella sfera di Luce è una delle mie Guide che era venuta a controllarti - le dissi.
La salutai e riagganciai il telefono. Il giorno dopo mi alzai molto sereno e mentre uscivo dalla mia stanza, passando davanti al lettino dove Andrea dormiva quando era con me, sentii una forte puzza di zolfo mista a quella di fogna. Quando mi spostavo di un passo, la puzza spariva completamente. Ho fatto molte prove, avanti e indietro, di fianco e di lato, ma della puzza non c'era più traccia. Come rientravo in quel determinato spazio che sul pavimento era rappresentato da una mattonella, tornava ad assediarmi quello schifoso odore di zolfo e di merda. Allora capii che c'era la presenza di una forma pensiero molto bassa che stava cercando di far presa per portarmi dolore. Mi concentrai e usando il comando dissi a quella strana presenza:
- Fuori da questa casa. Non mi appartieni, torna da dove sei partita -
La puzza abbandonò completamente casa mia senza lasciare alcuna traccia di essa. Dopo due giorni mi telefonò Andrea molto agitata.
- In casa mia c'è una forte puzza di zolfo e merda, cosa sta succedendo? - mi disse.
- Quella puzza era venuta qui da me e l'ho mandata via dicendo di tornare nel luogo da dove era partita. Se è venuta lì da te vuol dire che l'hai generata tu o il rumeno. Non sei forte abbastanza per me e non credo che potrai essere la compagna della mia vita. Mi dispiace Andrea, ma fatti aiutare dal rumeno, lui dice che ha tanto amore per te… oppure prega moltissimo e rivolgiti a Dio - le dissi e la salutai con tanto amore.
La ragazza usci dalla mia vita e si trasferì a New York per lavoro. Nello stesso tempo cominciò a frequentare un centro di meditazione dove un maestro Yoga le insegnava tutto. Ogni tanto mi scriveva una cartolina. Dopo alcuni anni tornò a Budapest e da lì mi avvisò che sarebbe venuta in Italia. Era contenta di rivedermi. Mi chiese di andare a letto insieme perché voleva avere un rapporto fisico con me. Le risposi che non c'era bisogno di avere un rapporto carnale. Senza toccarla, le accostai la mano verso il chakra emotivo e lei cominciò ad ansimare sino a raggiungere l'orgasmo in pochi secondi.
- Vedi come l'amore riesce a pervadere lo spirito riflettendosi su tutto il corpo fisico? - le dissi.
- Si, lo sento tantissimo - mi rispose.
- Però non sei destinata a stare al mio fianco, non sei diventata forte abbastanza - le dissi.
Dopo un paio di giorni doveva ripartire e ci salutammo con molto affetto. A distanza di anni, nel 2000, Andrea tornò in visita in Italia insieme a sua madre per una breve vacanza. Così ebbi modo di incontrarle entrambi presso l'albergo dove alloggiavano. In quel periodo io frequentavo una ragazza di nome Marinella la quale ebbe modo di fare anche lei la conoscenza di Andrea. Nel 2001 venne a trovarmi nuovamente. Avvisai Marinella la quale aveva già incontrato Andrea l'anno prima e si dimostrò favorevole al fatto che io potessi aiutarla nei tre giorni che sarebbe rimasta in Italia. Dissi a Marinella di rendersi disponibile alla sera per andare a cena noi tre insieme al ristorante. Non so cosa accadde nella mente di Marinella, ma la gelosia fece la sua parte. Si presentò tutte le sere dicendo che non poteva venire a cena poiché era occupata col lavoro. Così per ben tre volte dovetti rinunciare al ristorante e lasciai che Andrea si adattasse a quello che era in tavola a casa di mia madre. Quando Andrea andò via, telefonai a Marinella per avvisarla che la ragazza era partita. Allora Marinella esplose con tutta la sua rabbia dicendomi: “Adesso tieniti pronto tu per andare a cena quando uscirò col mio amico. Mo' vedi che ti succede!” e riattaccò il telefono. Sentii la voce della mia Guida sussurrarmi che con Marinella era finita. La presenza di Andrea aveva messo alla prova Marinella. Ancora una volta mi ritrovai da solo ma anche molto sereno. Dopo 20 giorni circa, Andrea mi chiamò al telefono da Budapest, dicendomi:
- Aiutami, ti prego aiutami … non ci vedo, sono diventata cieca! -
- Cosa è successo? - le chiesi.
Pensai che fosse stata investita da qualche sostanza chimica che lei era abituata a maneggiare nel laboratorio farmaceutico dove lavorava. Ma la sua cecità dipendeva da un fattore psichico. Andrea mi raccontò che aveva conosciuto un uomo col quale era andata a convivere. Poi Andrea scoprì che l'uomo era già sposato ed aveva anche dei figli. Litigarono e lui andò via di casa, abbandonandola. La delusione era stata così forte che Andrea aveva avuto un attacco isterico che le aveva provocato la cecità temporale.
- Ascoltami, chiudi gli occhi sono vicino a te. Adesso riapri gli occhi - le dissi.
- Grazie, grazie! Ho riacquistato la vista, ci vedo, adesso ci vedo! - mi rispose.
Mi ero proiettato verso di lei avvolgendola col mio Amore incondizionato. Era tornata molto serena e mi raccontò tutto del suo uomo. Dopo un mese mi chiamò al telefono chiedendomi di prenotarle un albergo a Roma perché sarebbe andata in vacanza con lui. Cioè con lo stesso uomo sposato che era tornato a vivere con lei, lasciando definitivamente la propria famiglia. Dopo Roma sarebbe passata da me per farmi conoscere questo uomo. Le prenotai l'albergo. Andrea andò a Roma ma non arrivò mai da me. Poi dall'Ungheria mi inviò una mail dove mi spiegava cosa le era successo quando lei e il suo uomo erano a Roma. Nel camminare verso la basilica di San Pietro il suo uomo cadde a terra facendo molta bava alla bocca e non riuscendo più a respirare. Lei pensò che avesse avuto un collasso anafilattico provocato da alcune noccioline che stava mangiano. Accorsero delle persone ad aiutarla. Lui era diventato cianotico e non respirava più. Lei gli pratico la respirazione bocca a bocca e poi arrivò l'ambulanza che lo ricoverò in ospedale. Il giorno dopo venne dimesso e i medici dissero ad Andrea che si trattava di un collasso dovuto al troppo stress che l'uomo accusava. In quei momenti terribili Andrea si rivolse a Dio chiedendo un aiuto e dicendo che lei era disposta a lasciarlo andare, purché si fosse salvato. Allora la chiamai al telefono.
- Ciao Andrea, adesso come sta il tuo uomo? - le chiesi.
- Adesso sta bene, ma che spavento quel giorno! - mi rispose.
- Non ti dimenticare la promessa fatta a Dio, perché tu sei ancora con lui - le dissi.
- Si lo so, ma lui non vuole che io lo lascio - mi rispose.
- E' una tua decisione Andrea, io non posso intervenire nelle tue decisioni e promesse fatte a Dio. Però so che lui ha già una famiglia e il suo primo dovere agli occhi di Dio è l'impegno che si è preso in passato di essere sposo, amante e padre - le dissi e la salutai.
Dopo breve tempo, mi trovai coinvolto in una sofferenza provocata dagli stimoli che mi provenivano da uno spirito aggressivo legato a Marinella. In quel particolare stato di tensione avevo molta percezione extra sensoriale, sentii che la madre di Andrea era moribonda. Chiamai la ragazza sul cellulare e mi disse che si trovava in ospedale con sua madre accanto, gravemente ricoverata. Si era spaventata moltissimo perché pensava di perderla. Volle sapere di me. Andrea seppe che stavo affrontando un mio momento particolare di dolore e mi salutò dicendomi che era sicura… ne sarei uscito da solo. Da allora non ho avuto più sue notizie.

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Il caso Elena e il fantasma di un defunto

Una mattina venne da me Paolo, un tassista che conoscevo da tempo e che vive nella mia città. Entrò nel negozio di antichità dei miei genitori e mi disse che era venuto a prendermi per portarmi da una donna che voleva conoscermi perché stava vivendo alcuni fenomeni paranormali. Mi resi disponibile e ci recammo nella città di Grottammare, distante 5 Km, dove si trovava Elena che gestiva un negozio di abbigliamento femminile. Elena era una giovane donna molto elegante ed attraente. Era stata anche fotomodella ed indossatrice di abiti.

Telescrittura di Elena guidata da un'entità.

Dopo le presentazioni si rivolse a me dicendomi che, in seguito alla morte di suo padre, lei stava sperimentando la “tele-scrittura” psichica. Una forza compenetrante le afferrava la mano e la spingeva a scrivere contro la sua stessa volontà. Mi spiegò che i messaggi ricevuti provenivano da suo padre e, a volte, da una sua amica che era morta di recente. Presi visione dei messaggi ricevuti ma erano scritti che non avevano alcun senso. Le chiesi di farmi vedere ciò che accadeva mentre procedeva a scrivere. Prese un foglio di carta ed iniziò con tracciare molti segni di spirali e poi a scrivere faticosamente con una brutta calligrafia. La fermai e le diedi un nuovo foglio di carta dove avevo tracciato a penna un bel triangolo equilatero.
- Prova adesso e dimmi cosa senti. -
Iniziò a scrivere più fluentemente frasi che cominciavano ad avere un senso nella totalità del discorso a cui si riferiva.
- Adesso la mano scorre benissimo e sento che è venuto lo spirito della mia amica. - mi rispose.
- Cosa è venuta a fare la tua amica qui da te? - le chiesi.
- Lei viene per aiutarmi, perché mi vuole bene. - rispose.

La scrittura di Elena era diventata più fluente.

Percepii che quella entità la stava portando in giro e si stava approfittando di Elena. Il dolore sofferto per la morte del padre aveva attratto a lei anche le sue forme pensiero che lei aveva prodotto nel corso degli anni e qualche guscio astrale. Molto probabilmente vi erano anche i fantasmi prodotti dalla sua mente. Sempre in presenza del tassista Paolo chiesi ad Elena:
- Sei sposata? -
- No, ma ho tre uomini diversi, uno dei quali è anche sposato. - mi disse.
- Come fai a mantenere queste tre relazioni? - chiesi.
- Io li ho mandati via, ma loro non possono fare a meno di me. Non so come liberarmene. - rispose.
Compresi che Elena era abituata a condurre una vita mondana legata all'ambiente della moda ed ai piaceri del corpo fisico. Desiderava essere corteggiata dagli uomini che lei utilizzava per i propri fini materiali e poi, quando aveva soddisfatto il suo ego, li abbandonava dietro la spinta di una forte repulsione. Stava vivendo una situazione che non le aveva portato il sentire dell'Amore spirituale che lei stava cercando.
- Ma tu li ami? - chiesi.
- Non lo so. - mi rispose.
- Forse nessuno di loro ti ha mai trasmesso la Luce dell'Amore. Se il mondo spirituale lo consentirà, adesso te la faranno provare. - le dissi.

Aprii la mano in direzione di Elena.

A circa due metri di distanza, in presenza di Paolo, aprii la mia mano in direzione di Elena e lei venne investita da una sorgente di energia che la fece rimanere senza fiato. Tremava e barcollava cercando di rimanere in piedi, per non perdere l'equilibrio.
- Oh mio Dio… come ti sento! Eh no, eh no… è troppo forte per me! Ah, se non ci fosse stato Paolo adesso mi sarei spogliata e avrei fatto l'amore con te. - rispose.
- Elena devi imparare a percepire la Luce dell'Amore prima con il tuo spirito e dopo con gli stimoli delle tue parti intime. Purtroppo si è fatto tardi e devo andare via. - le dissi.
Elena era dispiaciuta per la mia partenza, le specificai che dovevo andare da mia madre che era ricoverata in ospedale per aver subìto un piccolo intervento chirurgico.

Paolo mi riportò nella mia città.

Ci salutammo e Paolo mi riportò con il suo taxi nella mia città.
Paolo aveva visto tutto quello che era accaduto mentre eravamo nel negozio di abbigliamento di Elena.
Durante il tragitto di ritorno, Paolo volle dirmi qualcosa che non aveva mai raccontato ad altri, per non essere ritenuto un visionario.
Un giorno gli si avvicinò un signore che doveva dissotterrare le ossa di un suo defunto e trasferirle nel cimitero di Caserta.
Il carro funebre gli aveva chiesto una grossa cifra.
Allora si rivolse a Paolo, il quale si rese disponibile a farlo col suo taxi per la metà del prezzo richiesto.


La cassetta con le ossa del defunto.

Paolo prese la cassetta con le ossa del morto e la mise nel portabagagli della sua auto dicendo a quel signore che il giorno seguente sarebbe arrivato al cimitero di Caserta per consegnarla ai famigliari.
Paolo tornò a casa senza dire niente a sua moglie Luisa della cassetta che aveva nel portabagagli.
Però, disse a Luisa che al mattino presto doveva andare Napoli per fare una consegna e che gli avrebbe fatto piacere se anche lei fosse andata con lui.
- Domani andiamo a Napoli e ci prendiamo una vacanza di 2 giorni. Prepara una piccola valigia con alcuni indumenti per me e per te. - disse Paolo.


Paolo e Luisa viderero la figura di uno spirito.

Così mentre Paolo e sua moglie cominciarono a prendere dei panni da mettere in valigia Luisa si rivolse a Paolo tutta agitata e spaventata:
- Paolo… chi è quella figura? Chi è? -
Paolo si voltò e vide anche lui quella figura di un uomo anziano che svolazzava dentro alla sua camera da letto. Dopo 6 secondi la figura scomparve.
- Paolo hai visto anche tu quello che ho visto io? - chiese la moglie.
- Si, l' ho visto anch'io. - disse Paolo.
- Ma chi era? - chiese la moglie.
- Non lo so. - rispose Paolo.

La mattina partirono per Napoli prendendo l'autostrada. All'uscita del casello di Caserta, Paolo disse che doveva fare una deviazione per consegnare un pacco. Arrivarono al cimitero di Caserta dove i parenti stavano ad attendere le ossa del defunto. Avvenuta la consegna, Paolo riparti in direzione di Napoli per farsi la sua vacanza con la moglie.
- Paolo cosa hai consegnato al cimitero? - chiese la moglie.
- Ma niente di importante! - rispose Paolo.
- Non è vero, quella era una piccola bara! - disse la moglie.
- Sei un bugiardo, non devi fare più queste cose! - continuò la moglie con tono irritato.
Paolo terminò il suo racconto chiedendomi se l'apparizione di quella figura nella sua camera da letto poteva essere collegata al fatto che lui teneva le ossa del defunto nel bagagliaio della macchina.
- Non sto mentendo, lo abbiamo visto io e Luisa. Non abbiamo raccontato il fatto a nessuno perché altrimenti ci avrebbero presi per matti. - mi confidò.
Gli risposi dicendo che alcuni defunti e certi gusci astrali restano legati alle spoglie del loro corpo fisico, soprattutto quelli che hanno vissuto una vita materialistica legata ai piaceri del corpo fisico. Molto probabilmente, l'entità del defunto si stava preoccupando per tutto ciò che rimaneva del suo corpo fisico e voleva sapere cosa stavate facendo con le sue povere ossa.


Un cesto di rose rosse inviato da Elena.

Paolo era rimasto molto sconcertato per aver visto la scena in cui avevo emanato l'energia che aveva investito la sua cliente Elena.
- Ma come hai fatto a fare quello che hai fatto con Elena? - mi chiese.
- In queste cose non agisco mai da solo. Faccio da catalizzatore per la Luce che proviene dal mondo spirituale. Se in alto non aprono il rubinetto qui non arriva un bel niente. - gli risposi.
Poi salutai Paolo perché dovevo andare da mia madre. Quando arrivai in Ospedale trovai nella stanza un enorme cesto di vimini pieno di rose rosse che Elena aveva inviato a mia madre con un bigliettino dove le faceva gli auguri di guarigione e la ringraziava per aver messo al mondo un figlio come me. Aveva fatto tutto di corsa. Il locale di abbigliamento di Elena si trovava di fronte al negozio di fiori “Petali” e le era stato facile ordinare quelle rose. In ospedale presi il cesto e lo portai in fondo al corridoio dove c'era la statua della Madonna del soccorso e dissi col pensiero:
- Questi fiori te li manda Elena per ringraziarti. -
Nel pomeriggio passai a trovarla nel suo negozio ed era in compagnia di una sua amica alla quale regalai un mio libro. Con l'occasione ringraziai Elena per le sue rose ma non doveva fare una spesa del genere. Poi le dissi che quelle rose erano state inviate in cielo col pensiero, a nome di Elena, nelle mani della Madre Celeste, il lato femminile dell'Assoluto. Colei che di là non usa smalti colorati per unghie e rossetti vari, ma si lava con acqua e sapone. E di là... l'acqua e il sapone sono la Luce e l'Amore che la rendono bellissima e raggiante.

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La vedova e lo spirito di suo marito

Venni contattato da una signora di nome Anna che abitava nelle vicinanze di Giulianova in Abruzzo. Mi raccontò che stava vivendo dei fenomeni paranormali da quando era rimasta vedova. In famiglia vi erano un figlio di 12 anni e una bambina di 8 anni.

Suo marito si era suicidato gettandosi da un ponte dell'autostrada. Incontrai la signora e mi pregò di recarmi con lei nella sua casa dove avvenivano questi fenomeni. I figli erano a scuola e, quindi, avrei potuto visitare la casa senza arrecare fastidi ad altri. Percepii subito la presenza del marito che era morto. Tutte le fenomenologie erano da ricollegarsi alla presenza dell'entità del marito. Così decisi di approfondire meglio la situazione chiedendo alla donna il perché suo marito aveva compiuto quel fatale gesto. La signora mi rispose dicendo che non amava più suo marito da diverso tempo. Lui si disperava nel vederla uscire di casa per frequentare altri uomini. Quindi il suicidio era collegato al fatto che sua moglie lo tradiva. Dopo la morte del marito, in quella casa iniziarono i fenomeni paranormali, quali spostamenti di oggetti, accensione di luci, squilli del telefono e vari rumori con sbattimenti di porte. La signora era molto impaurita e un po' depressa per quella situazione. Lei non immaginava che suo marito arrivasse a togliersi la vita. Così mi chiese se era possibile far cessare quei fenomeni. Le risposi che tutto era collegato all'entità di suo marito e che lei doveva aiutarlo inviandogli tanto amore. Le promisi che avrei meditato bene su quello che dovevo fare e poi ci saremmo risentiti al telefono. Due giorni dopo la signora Anna mi invitò a pranzo in un ristorante vicino casa sua per farmi conoscere il figlio e la figlia. La bambina di nome Luisa aveva 8 anni e suo figlio Mario aveva 12 anni. Al ristorante vi erano molti tavoli già occupati dai clienti, così noi sedemmo ad un tavolo un po' in disparte dagli altri. Dopo che il cameriere prese l'ordinazione, la signora Anna mi disse che a sua figlia Luisa veniva il terrore ogni volta che passava davanti ad un monastero di clausura che si trova lungo la stada per andare a casa. Guardando negli occhi la piccola Luisa le presi la mano e subito la voce di una mia guida mi sussurrò:
- In un'altra vita lei è stata una suora di clausura. Venne rinchiusa in convento dai genitori. Lei non voleva farsi suora. Per questo motivo, ogni volta che vede o passa davanti ad un convento le torna il tormento di una esperienza già vissuta. -

Raccontai a Luisa quello che mi era stato suggerito e la rassicurai dicendole che non doveva temere più niente dai monasteri. Intanto giunse il cameriere col primo piatto e tutti iniziammo a mangiare. Ad un tratto il figlio Mario si rivolse alla mamma e le disse:
- Mamma, vicino al signor Walter c'è papà. Lo sto vedendo in piedi con la mano appoggiata sulla sua spalla. -
La signora Anna rimase sconvolta dal fatto che il figlio vedesse lo spirito di suo marito al ristorante mentre si pranzava alla presenza di tanta altra gente.
- Non vi preoccupate - dissi - se lui è qui lo ha mandato la Luce. -
Poi la signora Anna si rivolse al figlio dicendogli:
- Ma davvero vedi tuo padre? -
- Si mamma, lo sto vedendo benissimo come vedo te. - rispose il figlio Mario.
Allora mi rivolsi al giovane Mario e gli dissi:
- Tuo padre è qui perché desidera farvi sapere che ama ancora la sua famiglia. Non ha mai cessato di amare tutti voi. Vi sarà sempre vicino per cercare di aiutarvi. Si scusa con tutti voi per essersi tolto la vita e vi chiede perdono. I suoi doveri di padre li porterà avanti in spirito aiutando soprattutto i suoi figli. Ecco spiegata la presenza di certi fenomeni che accadevano in casa vostra.Voleva richiamare la vostra attenzione. -
Anch'io rimasi meravigliato della presenza di quella entità in pieno giorno al ristorante. Va anche detto che i disegni divini della Luce non hanno barriere di orario o di luoghi. Quello che viene fatto per amore trova sempre l'appoggio della Luce attraverso il mondo spirituale. Il ragazzo era molto felice di aver visto lo spirito di suo padre. Anche la piccola Luisa era contenta. La signora Anna era molto sorpresa di questo avvenimento e avrebbe voluto capire di più. Così nel pomeriggio trovammo il tempo di parlarne ancora senza la presenza dei figli. Lei si sentiva in colpa per la morte di suo marito. Le dissi che lui si era tolto la vita perché il dolore provocato dalla gelosia era straziante. Avrebbe dovuto superare tale prova ma non ha avuto la forza necessaria per farlo. La causa di tale dolore è sempre la conseguenza di un'azione. In questo caso la causa è stata mossa dalla signora Anna. Quindi per effetto karmico, la signora Anna dovrà subire la stessa sofferenza arrecata. Questa è la legge di causa ed effetto.

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Una entraîneuse somala

Nel periodo che facevo il reporter, mi capitò di lavorare a Perugia. Avevo appena finito il mio servizio e andai in albergo a dormire. Erano circa le 22,00 e non riuscivo a prendere sonno. Di colpo sentii una delle mie Guide che suggerì di alzarmi e di uscire: “ Vai al night” mi diceva la voce, “esci e vai al night perché devi aiutare una ragazza.” Mi alzai ed uscii dall'albergo. Al portiere chiesi se a Perugia c'erano dei locali notturni. Mi indicò due night clubs. Non sapevo in quale dei due andare. Rimasi un po' perplesso attendendo di sapere dalla mia Guida dove andare. Poi presi la decisione di recarmi in quello che il portiere dell'albergo mi aveva consigliato. Parcheggiai l'auto ed entrai nel night club. Aprendo la porta trovai sulla mia destra un signore alla cassa che mi fece pagare il biglietto d'ingresso che mi consentiva anche di ottenere una consumazione. A pochi metri davanti a me c'era il bancone del Bar e di lato un corridoio che portava nel salone dove c'era l'orchestra che suonava; c'era una pista da ballo e diversa gente seduta ai tavoli. Dall'illuminazione molto soffusa, riuscivo a scorgere anche diverse donne che svolgevano il compito di fare le intrattenitrici. Visto che mi trovavo vicino al Bar decisi di prendere qualcosa da bere. Ero in allerta, poiché mi aspettavo che la mia Guida si facesse sentire. Il barman mi disse che potevo accomodarmi nel salone dove di lì a poco ci sarebbe stato uno spettacolo. Dissi che per il momento restavo lì, poiché stavo aspettando un amico che doveva arrivare. Naturalmente mi riferivo alla mia Guida che ancora non si faceva sentire. Non sapevo cosa fare e sembravo impacciato; come un pesce fuori dall'acqua. Mentre sorseggiavo il mio drink arrivò una “entraîneuse” brasiliana e mi chiese di accenderle una sigaretta. Poi mi disse se le offrivo da bere. Risposi che stavo aspettando una persona e così lei andò via. Mi chiedevo cosa stava aspettando la mia Guida a farsi sentire… poi arrivò una “entraîneuse” somala. Una ragazza longilinea con un viso molto bello, come certe modelle fotografiche. Mi si avvicino e mi chiese una sigaretta. Poi mi disse se le offrivo qualcosa da bere. In quel preciso momento sentii la voce della mia Guida che mi disse: “ è lei la ragazza.” Le accesi la sigaretta e lei mi chiese come mi chiamavo, da dove venivo e che tipo di lavoro facevo. Risposi alle sue domande e poi lei aggiunse:
- Mi offri qualcosa da bere? -
Nuovamente tornò a parlarmi la Guida spirituale che continuava a ripetermi “ è lei la ragazza che devi aiutare.” Allora, ben sicuro della situazione le dissi:
- Ordina pure quello che vuoi -
Cominciò a bere il suo drink e tra un sorso e l'altro mi chiese:
- Andiamo a sederci in sala? Ti farò passare una serata molto felice -
- Tu vuoi far passare a me una serata felice con tutto quel dolore che hai dentro? - le dissi.
Rimase impietrita e, guardandomi con stupore, mi chiese:
- Perché si vede la sofferenza che ho? -
- No! Non si vede, ma si sente - le dissi.
Poi preso da una certa forza che mi veniva da dentro le aggiunsi:
- Quanto mi dai se ti tolgo il dolore? -
- Tutto quello che vuoi! Ti do tutto! - mi rispose angosciata e presa da uno stato di agitazione.
La guardai negli occhi e le tesi amorevolmente la mano sinistra, dicendole:
- Tutto questo è gratis… non devi pagare niente -
Mi afferrò la mano e sentì un immenso calore che le squarciò la pena che si portava dentro.
- Ti ha mandato San Gabriele, ti ha mandato San Gabriele! - mi rispose con le lacrime agli occhi.
Pensai che si riferisse a San Gabriele il monaco dell'addolorata e le chiesi se si trattava dello stesso monaco che si trova nel santuario in provincia di Teramo.
- No, Gabriele è un monaco somalo al quale sono molto devota e che prego sempre - rispose.
Arrivò nuovamente la voce della mia Guida a sussurrarmi che lei non doveva lavorare in quel posto ma che doveva fare l'indossatrice e la modella.
- Tu non dovresti stare qui, ma dovresti fare l'indossatrice di abiti - le dissi.
- Ma io faccio l'indossatrice. Soltanto che adesso il lavoro scarseggia e non so cosa altro fare per guadagnare dei soldi da inviare ai miei genitori che stanno soffrendo la fame - rispose.
Tornò nuovamente la mia Guida a sussurrarmi di dirle che le veniva concesso un anno di tempo.
- Va bene… il mondo spirituale ti concede un anno di tempo per fare ancora questo tipo di vita. Se entro un anno non cambierai direzione ti arriverà una enorme batosta. Ti ritornerà il dolore che ti è stato tolto e quello che ti sarai meritata col tuo stile di vita errato - le dissi.
La ragazza era tutta intimorita da quello che le avevo riferito. Stava vivendo anche una storia con un uomo sposato, conosciuto in un night club di un'altra città.
- Ti va di sederti in mia compagnia? Vorrei parlarti e dirti tante cose - mi chiese.
Cosi mi accomodai nella sala dove c'erano altre donne che stavano lavorando. Venne il cameriere e di conseguenza dovevo ordinare le consumazioni, così scelsi una bottiglia di champagne per avere maggiore tranquillità. La ragazza non voleva che spendessi molti soldi per stare lì con lei; del resto era lei che voleva parlarmi. Le dissi di non preoccuparsi per quello che spendevo; il buon Dio mi avrebbe ridato tutto in un altro modo. Parlò con me e le consigliai dove poter recarsi per fare il suo vero lavoro. Poi le diedi l'indirizzo di una signora veggente etiope, di nome Lella, dicendole che se avesse avuto dei problemi poteva contattarla a mio nome. Pagai il conto di 180 mila lire e la salutai. Nell'uscire dal night club, alzai lo sguardo al cielo e sussurrai: “ Bene prendete nota… mi dovete rimborsare 180.000 lire che ho speso.” Arrivai in albergo e mi feci una lunga dormita. Il giorno dopo ero tornato a svolgere la mia normale attività. Non avevo alcun interesse a ricercare le persone che avevo aiutato, Mi ricordavo spesso di ciò che in Inghilterra mi fu detto: “ Do good and disappear ” ovvero “ Fai del bene e scompari.” Mai avuto notizie di questa ragazza. Spero proprio che non le sia arrivata quella batosta e sia riuscita a sistemarsi con la sua vera professione.

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La venuta dei Maestri a Londra.

Un giorno le mie Guide mi suggerirono di tornare in Inghilterra. Presi l'aereo e arrivai a Londra. La mattina seguente mi recai presso la Spiritualist Association of Great Britain (S.A.GB.) e fissai un appuntamento con un sensitivo.
Si trattava di una consultazione della durata di 30 minuti. Quando venne il mio turno, andai in una stanza del primo piano dove c'era un medium anglo-pakistano con uno spiccato accento scozzese.
Mi accomodai su di una sedia e chiesi al sensitivo se mi faceva registrare tutto ciò che mi avrebbe detto durante la veggenza.
Il medium mi rispose che lui era contrario a concessioni del genere. Mi ero rassegnato a prendere degli appunti su un semplice foglio di carta. Dopo una breve preghiera, il sensitivo cominciò la sua veggenza ad occhi aperti. Di colpo esclamò:

- Tutti i Maestri sono qui intorno a te! (All Masters are here around you) -
- Quali Maestri? (Which Masters?) - chiesi.
- Tutti I Maestri - rispose con occhi meravigliati.
- Vuoi dire Gesù, Buddha, Krishna, Zoroastro ed altri? - gli chiesi ancora.
- Si! Sono tutti qui perché ti devono dire qualcosa di molto importante per quello che farai - mi rispose.
- Allora posso usare il registratore? - domandai.
- Si, prego, fai pure. Ti devono dire delle cose importanti quindi è meglio registrarle - rispose.

Così accesi il registratore. Intanto l'ambiente di quella stanza si era riempito di un enorme amore. Per come ci sentivamo bene, sembrava di stare in una stanza completamente ovattata. Io ed il sensitivo avevamo la stessa percezione che veniva completata da costante calore che ci investiva. Il medium cominciò a riferirmi quello che i Maestri gli dicevano. Si trattava di ciò che avrei dovuto fare in particolari situazioni che si sarebbero presentate in futuro.
- Mi fanno vedere che dalle tue mani esce una Luce che devi usare per aiutare molti che soffrono nello spirito - mi disse.
Mentre il medium mi descriveva tutto ciò che vedeva, il tempo passava inesorabilmente. Avevamo sforato i 35 minuti. In quell'istante qualcuno bussò alla porta e poi vidi entrare una signora.
- Scusatemi, pensavo che la stanza fosse libera - disse.
- Non ho ancora terminato, ti prego di attendere fuori - disse il medium.
Io mi alzai dicendo al sensitivo che poteva far accomodare la signora poiché non volevo rubarle parte del suo tempo. Avevo capito benissimo tutto quello che i Maestri mi avevano suggerito di fare. Così invitai la signora ad entrare. Mentre mi spostavo per cederle il posto dissi al medium:
- Hai sentito quanto amore hanno portato quei Maestri? -
- Si, è stato bellissimo - rispose.
- Questa stanza è ricolma di Luce e chiunque verrà qui adesso ne riceverà un giovamento - aggiunsi, mentre mi avviavo ad uscire.
Passando di fianco alla donna le sfiorai la mano con la mia e dissi:
- E questo vale anche per la signora qui presente -
Chiusi la porta e scesi al piano terra dove cominciai a guardare alcuni libri messi in vendita.

La scalinata interna della S.A.G.B.

Dopo mezz'ora arrivò la signora che aveva consultato il mio stesso medium. Scese la scalinata e mi venne incontro col sorriso sulle labbra:
- Sai, devo dirti una cosa. Quando sono entrata in quella stanza stavo soffrendo moltissimo. Come tu mi hai toccato la mano, il dolore è scomparso per sempre - mi disse.
- Per quale motivo stavi soffrendo? - le chiesi.
- Mio marito mi ha lasciato per andare con un'altra donna - rispose.
- Hai dei figli? - le chiesi.
- Si ho due bambini piccoli - mi disse.
- Adesso dedicati ai figli… sento che tuo marito potrebbe tornare. Con quell'altra donna lui ha un debito che ha fatto in una precedente vita e che deve da pagare -
Rimasi un attimo a guardarla e poi le aggiunsi:
- In questo momento come stai? -
- Benissimo, sono come rinata - mi rispose.
Le chiesi di poggiare la sua mano sopra alla mia e le dissi:
- Ecco, prendi ancora tanto amore. Ti servirà per i due bambini. Prendine più che puoi adesso, perché sono solo di passaggio e non potrai rivedermi -
Mentre le tenevo la mano, vidi la signora arrossire per ciò che stava provando dentro di sé.
- Ma tu non sei inglese? - mi chiese.
- No, in questa vita sono italiano e tra pochi giorni dovrò ripartire -
Il vuoto interiore provocatole dal dolore era svanito. Dal suo viso capii che voleva riempirsi ancora di più.
- Non ti vergognare! Prova ad abbracciarmi perché solo così ti sentirai stracolma - le dissi.
Mi strinse fortemente e rimanemmo abbracciati per un minuto circa. Quando la staccai da me stava barcollando.
- Adesso come va? - le dissi.
- Bene… dentro mi sento bruciare come un fuoco - rispose.
- Quando avrai bisogno rivolgiti a Dio. Se mi pensi, io ti sentirò -
Mi salutò ringraziandomi più di una volta e andò via. Non conosco il suo nome, né ricordo il suo viso. Più di una volta ho sentito il suo pensiero che mi cercava. Avevo davanti a me la sua immagine un po' offuscata, ma sapevo che era lei. Le ho mandato sempre la giusta forza per portare avanti la sua missione di mamma. Spero che i suoi bambini stiano bene e che suo marito sia tornato in casa anche per fare il padre.



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I fantasmi di Mountblank

Tempo fa lavoravo come reporter per un mensile. A quell'epoca una sensitiva mi disse che dovevo incontrare una donna con un nome particolare, difficile da pronunciare, e che avrei dovuto aiutarla. Ero stato mandato a fare un reportage su una Fiera che si teneva vicino Torino. Arrivai in città e presi alloggio in albergo. Contattai un mio amico che viveva da quelle parti e decidemmo di incontrarci in Fiera all'ora di pranzo. Nel salone del ristorante i tavoli erano tutti occupati. Tra questi vi era un tavolo dove aveva preso posto soltanto una donna. Il mio amico accennò a volersi sedere al tavolo di quella donna, sempre se a lei non arrecava alcun inconveniente. Io non ci volevo andare perché sentivo che c'era qualcosa che non era piacevole. Visto che non vi era altra possibilità di trovare un tavolo, mi feci trasportare dalle insistenze del mio amico Piero.
- Possiamo sederci qui con lei ? - chiese il mio amico.
- Certamente, accomodatevi pure - rispose la signora.
Poco dopo arrivò la cameriera a servirci. La signora lavorava presso uno stand della Fiera ed era in pausa per il pranzo. Vedendo tutte quelle apparecchiature fotografiche mi chiese cosa facevo. Così le dissi che lavoravo per un mensile di Roma e che ero lì per fare un servizio giornalistico. Mi presentai dicendole il mio nome e lei mi rispose:
- Mi chiamo Mountblank -
- Non ho capito bene, vuoi ripetere? - le chiesi.
- Mountblank - mi disse.
Allora mi ricordai della predizione fatta dalla mia amica veggente e percepii che quella donna stava soffrendo moltissimo.
- Dentro di te hai molto dolore - le dissi.
Poi le chiesi di prendere la mia mano e lei acconsentì. Nel toccarla vidi la donna stringere i denti ed irrigidirsi. Col pensiero stava dicendo che lei era molto forte e che io non potevo nulla su di lei. All'improvviso udii la voce della mia Guida che mi sussurrò: “Fatti raccontare quando lei vide uno spirito in casa”.
- Raccontami di quello spirito che hai visto in casa - le chiesi.
- E tu come fai a saperlo? - disse tutta intimorita.
- Me lo ha detto uno dei miei spiriti Guida, proprio in questo momento - le risposi.
Così, Mountblank cominciò il suo racconto:
- Sono sposata e mamma di un bambino di 7 anni. Mio marito è diventato molto strano e se la prende sempre con me e col figlio. Picchia il bambino in maniera brutale tanto che una volta mio figlio ha rischiato anche di morire. Un giorno ero molto triste e mi sono sdraiata a letto piangendo. All'improvviso, dal soffitto apparve una figura vestita di bianco che scendeva su di me. Presa dallo spavento provai ad urlare, ma non potevo. Quella figura cominciò a trasmettermi una intensa luce che mi diede molta serenità. Non provavo più alcun timore. Tutto questo accadeva mentre quello spirito si adagiò sopra di me accarezzando il mio viso. Provai un enorme amore, ma ero ancora paralizzata e non riuscivo a muovermi. Poi quella figura mi sorrise e si sollevò scomparendo. Appena mi ripresi da quella visione cominciai ad urlare con tutte le mie forze -
La mia Guida mi sussurrò di chiedere ancora a Mountblank l'esatta descrizione di quella figura vestita di bianco.
- Descrivi per bene quella figura… che aspetto aveva? - le chiesi.
Vedevo Mountblank che cercava di ricordare il volto di quello spirito mentre provava a balbettare qualcosa:
- I suoi capelli… erano un po' lunghi e bianchi - mi rispose.
- Aveva anche la barba? - le chiesi.
- No! Aveva un volto liscio e pulito. Somigliava a qualcuno che mi era familiare- rispose.
Mentre cercava di ricordare l'aspetto di quel viso, Mountblank muoveva lo sguardo nelle diverse direzioni cercando un indizio che le facesse catturare l'immagine di quella figura. Allora i suoi occhi si posarono su di me e cominciò a tremare con molto stupore.
- Eri tu! Eri tu, quella figura vestita di bianco - mi disse.
Rimasi sorpreso anch'io da quella risposta. Nella mia mente arrivarono delle informazioni che mi fecero vedere più lontano. In un'altra vita Mountblank era stata la mia compagna e adesso percepivo che si era messa in un brutto guaio. Mi alzai dalla sedia e con le due mani afferrai il bavero della sua giacca tirando Mountblank verso di me sino ad accostare il suo viso al mio.
- In una diversa incarnazione sei stata la mia donna - le dissi.
- Che cosa stai combinando in questa vita? - le chiesi con un forte senso di rabbia e delusione per qualcosa di sbagliato che lei si portava dentro.
Mountblank mi guardò intimorita e mi disse:
- Tra poco devo andare a fare un colloquio per un posto di lavoro, se mi accompagni ti racconterò tutto -
- Va bene, oggi mi prendo una pausa per dedicarmi a te - le dissi.
Terminammo di pranzare. Il mio amico aveva altri impegni e ci salutò molto sorpreso per tutto ciò che era avvenuto. Io e Mountblank ci avviammo a piedi verso l'indirizzo dove era attesa. Nel tragitto mi disse che suo marito era un uomo violento e che lei non si sentiva più amata. Lui continuava a maltrattarla e a picchiare il bambino. Un mese prima aveva acquistato un comò da un mobiliere che stava esponendo i suoi prodotti anche in quella Fiera. L'uomo portò personalmente il comò a casa di lei e, in quella occasione, Mountblank si abbandonò alle insistenti avances di quell'uomo. Ebbero diversi rapporti sessuali durante i quali Mountblank si illuse di aver trovato il vero amore. Purtroppo, il destino di Mountblank portava i segni di continue esperienze restrittive dovute al suo Karma. Il mobiliere non si fece più vedere e quando Mountblank veniva presa dallo sconforto della sua pessima vita coniugale, si ritrovò ad essere allontanata anche da quell'uomo. Altra sofferenza da aggiungere a quella che già suo marito le dava. Il suo Ego era molto provato dalla delusione avuta col mobiliere. Aveva necessità di poter trovare un lavoro per essere autosufficiente e poter dedicarsi al suo bambino. Era una donna che aveva molta rabbia verso gli uomini.
- Pure tu cosa vuoi da me? Voi uomini siete tutti uguali! - mi disse.
- Sono qui per aiutarti e sono diverso dagli altri… non a caso sapevo della tua visione - le risposi.
- Ma chi ti ha mandato? - mi chiese.
- Tu stessa hai chiesto aiuto a Dio per i tuoi guai. Il tuo bambino è un essere molto fragile e va amato. A forza di prenderlo a calci, schiaffi e pugni in testa, può diventare un ritardato mentale. Dio te lo potrebbe togliere in qualsiasi momento, ricordalo - le risposi.
- Alla vista del padre lui trema dalla paura. L'altro giorno è svenuto in classe - mi disse piangendo.
Povera Mountblank, mi faceva tanta pena. Arrivammo sul posto per il suo colloquio di lavoro e la misero alla prova diretta col computer. Mountblank era diplomata in quel settore e fece un'ottima impressione tanto che le offrirono subito il lavoro e avrebbe dovuto prendere servizio il giorno dopo. Però, lei era impegnata in uno stand della Fiera e il suo contratto sarebbe scaduto dopo 3 giorni. In quella ditta rimasero un po' delusi da questo fatto e, così, le dissero che avrebbero telefonato per farle sapere se la prendevano o meno anche dopo 3 giorni. Mountblank uscì tutta dispiaciuta. Era sicura che non l'avrebbero mai più chiamata.
- Non ti preoccupare. Guarda verso il Sole e chiedi a Dio, vedrai che ti aiuterà - le dissi.
Le presi la mano e lei sentì un immenso calore che le squarciò il dolore che aveva accumulato il suo Ego attraverso l'ultima delusione avuta col mobiliere. (Ubi Major minor cessat = dove è il maggiore, il minore cessa di essere)
- Scommettiamo un caffè che non mi chiamano ?- mi disse con un sorriso.
- Va bene un caffè. Poi me lo farai sapere - risposi.
Tornai insieme a lei verso il padiglione della Fiera e la salutai non dimenticando di ripeterle che avrebbe dovuto impegnarsi con tutto il suo amore per proteggere il bambino. Il giorno seguente mi svegliai non pensando più a quella faccenda e mi stavo preparando a ripartire. Mentre mi radevo la barba, arrivò la voce di una mia Guida che mi sussurrò insistentemente di passare a trovare Mountblank.
- Non ci vado. Ormai quello che dovevo fare l' ho fatto - dissi a voce alta.
Una volta in auto, tornò quella voce a sussurrarmi di andare in Fiera per vedere Mountblank. Più non volevo, più quella voce diventava insistente. Alla fine svoltai e tornai indietro dirigendomi in Fiera. Arrivai nello stand dove lavorava e Mountblank mi venne incontro tutta gioiosa.
- Hai vinto la scommessa, mi assumono anche dopo la Fiera - mi disse.
Andammo a prendere il caffè e, così, le lasciai il mio biglietto da visita in caso avesse avuto ancora bisogno di me. Passò circa un mese e ormai avevo dimenticato l'esistenza di Mountblank, quando ad un tratto, in piena notte, mi arriva una telefonata mentre dormivo.
- Sono Mountblank. Scusami se non ti ho chiamato prima. Il tuo biglietto da visita l'avevo strappato lo stesso giorno che sei partito. Dopo quel momento mi sono sentita in colpa e mi sembrava di impazzire. Ho cercato in tutti i modi di rintracciarti. Poi mi sono ricordata il nome della rivista per la quale lavoravi e così ho chiamato la redazione. Sono stati loro a darmi il tuo telefono di casa - mi disse.
- Cosa ti succede che mi chiami a mezzanotte? - le chiesi.
- Nulla di grave, tutto va bene, anche il lavoro. Volevo sapere perché tu mi ami? - mi chiese.
- Sono felice nel sapere che stai bene. L'amore che ti è stato dato è perché non devi fare più certi sbagli. E devi dedicarti al bambino rendendolo felice e gioioso - le risposi.
Mountblank mi disse che avrebbe voluto incontrarmi ancora anche per farmi conoscere sua sorella che stava vivendo una situazione particolare in cui io potevo esserle di aiuto. Si trattava di alcuni fenomeni che sua sorella aveva e non si rendeva conto da dove potessero venire o se era lei stessa a provocarli. Per quelle cose non c'era bisogno che fossi andato di persona poiché mi poteva raccontare tutto al telefono. Così il giorno dopo mi richiamò dicendomi che sua sorella Rosa stava arrivando lì da lei per parlare con me. Mentre conversavo con Mountblank, volli sapere cosa affliggeva sua sorella.
- In questi ultimi tempi è molto triste perché è stata lasciata dal suo ragazzo - mi disse.
- Tutti quelli che incontra, dopo un po', se ne vanno via senza motivo - aggiunse.
- Molto probabilmente, deve averlo fatto anche lei in un'altra vita. Conquistava qualcuno, lo usava e poi lo mollava per un altro uomo - le risposi.
Suonò il campanello e Mountblank andò ad aprire la porta per far entrare sua sorella che sembrava molto spaventata. Le diede in mano il telefono e Rosa mi parlò con un forte senso di agitazione:
- Mentre ero in ascensore per venire qui, mi è apparso un uomo che mi guardava con rabbia e voleva aggredirmi - mi disse.
Immediatamente la rassicurai dicendole di non temere. Poi le suggerii di visualizzare ancora quello spirito che le era apparso in ascensore. Le dissi di pensarlo e Rosa lo vide apparire.
- Questa entità non ha pace e ti sta addosso. Era legata a te da un'altra vita dove tu lo hai abbandonato facendolo soffrire - le dissi.
- Cosa devo fare? - mi chiese.
- Pensalo e mandagli il tuo amore. Solo così potrai placarlo e fargli ritrovare il tunnel che lo riporterà verso la Luce - le dissi.
Poi Rosa mi salutò e passò il telefono a Mountblank che mi disse di aver provato un forte calore che le avvolgeva tutto il suo corpo. Salutai anche lei ricordandole di dedicarsi al suo bambino con lo stesso amore che l'aveva avvolta in questo momento.

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Quelli che sperimentano la morte

Quando si muore dove si va? E' una domanda da un miliardo. Vi sono altre domande che la mente si pone. Un giorno chiesi ad un prete perché esistevo. Mi rispose dicendo:
- Figliolo questo è uno dei più grossi misteri della Vita, solo Dio lo sa! -
- Ma quando morirò dove andrò?- chiesi nuovamente al prete, che rispose:
- Se avrai creduto in Cristo andrai in paradiso, altrimenti ti toccherà l'inferno o il purgatorio. -
Poveri buddisti. poveri induisti, poveri islamici dove andranno a finire? Non voglio neppure pensare agli indiani americani che esistevano prima che Cristoforo Colombo scoprisse quelle terre. Se poi ci rifletto meglio mi vengono in mente gli antichi romani ed i greci. Giulio Cesare o Platone dove sono andati a finire se Gesù Cristo non era ancora sceso in terra? Nel limbo come si fa con il computer quando si vuole salvare qualcosa che si può riutilizzare? Allora, se l'energia spirituale di un'anima può essere riutilizzata vuoi dire che si torna a rinascere. E l'aborigeno australiano di mille anni fa cosa ha trovato dopo la morte? Forse Giulio Cesare e Platone hanno incontrato gli Dei dell'Olimpo? Forse Aquila Bianca è stato accolto da Manitù e il Buddista da Buddha? E perché no? Non sono forse espressioni di Dio o di come uno lo immagina. Naturalmente ogni Chiesa predica che la sua dottrina è la migliore. Così fa l'oste e per vendere il suo vino dice che è il migliore. Per l'oltre tomba, c'è chi ti promette la vita eterna in Rolls Royce e chi la resurrezione della carne come i testimoni di Geova. Ve lo immaginate questo pianeta già sovraffollato doversi accollare tutti i risorti dall'epoca delle caverne sino al giorno del giudizio? Beh no!. Ma i testimoni di Geova si difendono dicendo che sulla Terra rimarranno soltanto 144.000 e tutti di loro. Mi sembra che sia un misero numero considerato che loro stessi sono oltre 6 milioni. Questo vuol dire che gli altri testimoni non sono ben graditi a JHVH (Geova). Ma i veri testrimoni di Dio sono quelli che sperimentano direttamente la morte entrando nel famoso tunnel dove trovano la Luce ad accoglierli e poi ritornano a vivere dopo 10-15 minuti di coma profondo. Tutti descrivono le stesse cose: Una sorgente di Luce che li accoglie con intenso Amore; la visione del piano astrale, di quello mentale e akasico e via dicendo. Nessuno di loro ha mai incontrato il diavolo con le corna, perché non esiste. Anche l'ateo che sperimenta la morte apparente, tornando in vita dice di aver visto se stesso esistere in un'altra dimensione. Tra i tanti libri in cui si raccontano le esperienze di morte apparente, ve ne è uno che personalmente ritengo essere un capolavoro di verità e saggezza: "Vi racconto la mia morte" di Stefan Von Jankovich, edizioni Mediterranee, in cui l'autore stesso racconta quello che gli è capitato durante la sua morte apparente provocata da un incidente stradale. Jankovich definisce la sua morte "la più bella esperienza della sua vita." Esistono poi altri testimoni della verità che vivono in mezzo alla gente comune ma sono grandi iniziati in contatto con lo spirito Supremo che elargisce loro la più alta conoscenza per trasmetterla agli altri fratelli che ancora non riescono a ritrovare la strada per la risalita verso la Luce. Questi iniziati possono trovarsi a portare un certo grado di evoluzione a seconda delle diverse razze umane. La conoscenza va data per gradi come avviene nell'istruzione scolastica di un bambino attraverso le classi elementari, le medie, il liceo, l'università. La migliore conoscenza è quella che si scopre e si sperimenta personalmente. Nessuno potrà capire il dolore o la gioia di una altra persona se non la prova direttamente nel suo intimo. Nel congresso di parapsicologia a Camerino nel 1988 presi la parola per portare una testimonianza che acquietasse gli animi disturbati da un signore che contestava le voci registrate dei defunti. Una signora aveva avuto la sventura di perdere in un incidente i suoi due figli ed il marito. Una donna che avrebbe voluto porre fine alla sua stessa esistenza se non le fossero pervenuti, con l'utilizzo di un semplice registratore portatile, alcuni messaggi ben nitidi dove il marito e i suoi due figli la rassicuravano dicendole che quello che era successo faceva parte del loro destino e che la stessa sofferenza della donna era un effetto del Karma che lei stessa doveva subire. Il contestatore basava la sua tesi sul fatto che la sofferenza della signora sarebbe stata la causa con la quale il suo stesso subconscio avrebbe inciso le voci dei suoi cari sul registratore per una forma di appagamento del proprio io egoistico. La presunta tesi di un singolo congressista interruppe l'armonia tra i presenti in sala, i quali reagirono in maniera poco costruttiva intimando al contestatore di starsene zitto e di ascoltare i nastri incisi. Si scatenò un vero putiferio con grossi schiamazzi e volarono anche delle parolacce. In quel preciso momento fui investito dalla voce di una mia guida spirituale che mi impose di alzarmi e di andare al banco dei relatori e prendere il microfono per calmare l'ambiente e portare le mie prove. Il professor Raul Bocci, l'organizzatore del congresso acconsentì ed io iniziai a parlare spinto da una forza che mi sussurrava tutto quello che dovevo dire. Dopo essermi presentato iniziai un breve discorso:
"Appartengo ad un gruppo che si interessa di parapsicologia da molti anni. Il nostro centro era nelle Marche ed eravamo in contatto col gruppo di Camerino attraverso il suo fondatore, lo scomparso Prof. Stoppoloni. Risiedo in Gran Bretagna da diversi anni ed ho avuto modo di frequentare molti centri inglesi di ricerche metapsichiche. Ho sperimentato personalmente diversi fenomeni paranormali. Vorrei rivolgermi a quel signore che tanto contestava le registrazioni con magnetofono delle voci dei parenti della signora. Ammesso e non concesso che le voci siano una creazione del subconscio della stessa signora in preda al dolore, vorrei sapere da quel gentiluomo se le telefonate che io ricevo da alcune entità spirituali sono anch'esse frutto del subconscio. Non sono in preda ad alcun dolore che possa mettere in atto uno stato di tensione! Ciò che ha vissuto la signora è esclusivamente una sua esperienza paranormale. Noi tutti, oggi, ne prendiamo atto, ma è la sua esperienza e doveva avvenire così. Quando lei, caro signore, vorrà sperimentare quello che la signora ha vissuto e sta vivendo, forse dovrà perdere anche lei alcune persone care della sua famiglia! Ad ognuno il suo Karma. Gli avvenimenti paranormali che io stesso ho vissuto e vivo, servono esclusivamente per la mia esperienza e per la mia stessa evoluzione. Agli altri posso fornire un resoconto e fare ascoltare le registrazioni, ma non sono in grado di ripetere il fenomeno, anche perché, quando accadono, non so neppure cosa avverrà. Le comunicazioni degli spiriti (di entità o gusci astrali) con i quali ho conversato al telefono e che ho registrato in presenza di testimoni occasionali, accadevano nei momenti più impensati e per me ( soggettivamente) sono la prova che non stavo parlando col mio subconscio. Voi tutti siete qui in questo congresso alla ricerca di qualcosa: della verità! Dovete considerare e mai dimenticare che da un momento all'altro possiamo lasciare la vita terrena. Ognuno di noi è quello che è ed è il risultato di ciò che fu… e quello che uno è scappa fuori prima o poi! Scopo della vita è di apprendere che cosa è l'Amore Cosmico e non quello egoistico che porta al dolore. L'evoluzione dell'uomo prevede che egli diventi un essere divino, un messaggero di Luce, un Angelo. Per la sua stessa evoluzione, l'uomo deve imparare a controllare il lato oscuro che è dentro di lui. Bisogna tenere presente che stiamo vivendo nel piano fisico della dualità, dove le due forze (negativo e positivo o meglio attivo e passivo) si contrastano ed invece devono essere in perfetto equilibrio per far scaturire tutto ciò che è Luce. La Luce è il carburante che fa spostare un'entità da un cosmo all'altro in quel famoso regno dei cieli che è l'Universo. La Luce è Amore. Ecco cosa va fatto, mettere in evidenza quella Luce che noi tutti portiamo dentro perché essa è cosa buona per noi stessi e per gli altri. Dove esiste una sorgente di Luce, le anime bisognose si dissetano e risplendono con colori puri imparando a ritrovare l'armonia del loro essere superiore."

Terminai qui il piccolo intervento congressuale a Camerino e mi allontanai dal podio. Si avvicinò una ragazza bruna sui 25 anni e mi disse che aveva urgente bisogno di parlarmi. Aveva subìto un incidente stradale passando allo stato di morte apparente. Era entrata nel tunnel dove aveva incontrato la Luce che la respingeva dicendole che doveva tornare indietro perché non era ancora arrivato il suo tempo. Dopo aver narrato il fatto, mi chiese:
- Adesso, cosa devo fare? -
Rimasi un po' impacciato, poi sentii la voce di un Maestro che mi diceva di chiederle se in quella esperienza di morte aveva visto all'interno del tunnel anche un triangolo luminoso.
- Quale triangolo? - mi disse.
- Uno come questo! - le risposi mostrandole un medaglione dove era inciso un ologramma a forma di triangolo.

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Medaglione con Triangolo Olografico


La ragazza mi guardò con stupore e poi mi disse:
- Anche il mio ex fidanzato portava al collo lo stesso simbolo -
- Dove sta il tuo fidanzato adesso? - le domandai.
- L' ho lasciato perché non mi andava più. Mi parlava della Luce e di Dio e si interessava delle tue stesse cose. - mi disse.

- Quel ragazzo è uno che ti ama veramente ma tu non hai apprezzato il suo Amore. L' hai persino deriso su ciò che ti diceva! Adesso il Karma ti ha fatto sperimentare direttamente, attraverso il coma, quello che non hai mai accettato: l'esistenza di Dio. - le risposi, mentre la ragazza sembrava essere scossa.

- E' vero. Sono stata una che non credeva in Dio, ma adesso che devo fare? - mi chiese ancora una volta.

- Ama chi ti ama ed impara ad amare te stessa e quella Luce che hai visto alla fine del tunnel. Se ti è possibile, torna da quel ragazzo non solo per prendere ma anche per donare. Egli ti può insegnare a trovare quello che tu stai ricercando. - le risposi.

Andò via un po' indispettita perché le avevo toccato la ferita che le produceva dolore. Era ancora confusa dall'esperienza che le era capitata. Il Karma le aveva dato una lezione per svegliarla da una vita priva di significato e che si stava cristallizzando. Toccava a lei ricercare la Verità perché deve essere una sua conquista. A volte si può indicare la Via ma nessuno può percorrerla per l'altro. Sono consapevole di averle consigliato di tornare dal suo ex fidanzato perché la voce della mia Guida così mi suggeriva di dire. Bisogna stare attenti a non considerare gli altri come un bastone di appoggio per superare ed appagare il proprio io egoistico. Appropriarsi dell'altro per i propri fini non è Amore.. Una volta appagato il desiderio crolla il desiderio stesso e si passa alla repulsione. In questo modo, nei rapporti con chi ci ama veramente possiamo essere portatori di dolore. Chi ama altruisticamente sopporta tutto e trova sempre la forza per risalire dal dolore. Chi è spinto da motivazioni egotistiche finisce sempre per cadere nel dolore e sprofondare nella sofferenza. Un Maestro disse: "La sofferenza di molti non è altro che la cristallizzazione del dolore per troppo egoismo." Cristallizzazione vuol significare che l'individuo si ostina sulle sue posizioni subendo una lezione karmica di dolore continuo che lo dovrebbe portare alla comprensione. Quando nell'individuo c'è troppa spinta egoistica che non gli consente di comprendere la lezione karmica, il dolore diventa sofferenza che può produrre gravi danni nella psiche e nel fisico, sino a raggiungere la lezione finale che avviene con la fase terminale del corpo ovvero la morte fisica. Dice Gesù:
"Il tempio (il corpo fisico) non è fatto di pietra e fin tanto che Dio vi dimorerà, nessuno potrà distruggerlo."
La vita ha lo scopo di insegnare a prendere coscienza di come si deve sviluppare l'Amore e di come si può amare il proprio nemico senza soffrire e rimanendo in uno stato di beatitudine. Sulla Terra l'attrazione viene scambiata per amore. Quando l'attrazione si trasforma in repulsione l'individuo passa dall'amore all'odio. Quante coppie si sono separate creando intorno a loro una vita alquanto squallida. Si cerca sempre il chiodo che scaccia l'altro chiodo. Si cerca qualcuno che sia disponibile ad amarci per riempire il vuoto interiore e quando non serve più allo scopo lo si butta via come un fazzolettino di carta usato. Questo non è amore! Chi fa così è soltanto un egoista che non troverà mai pace, anche se apparentemente sembra che il suo ego si sia calmato. Il problema resta nel subconscio e prima o poi riemergerà con più violenza. Il vero Amore si chiama Amore perché è Amore e sarà sempre Amore. L'Amore è infinito perché è Dio! E' l'Amore che dà vita a tutto l'Universo. La donna ha un ruolo molto importante nella vita ma è l'essere che cade facilmente sotto gli stimoli degli influssi ambientali. La femmina essendo di natura lunare è molto ricettiva e sensitiva sul piano fisico. E' l'essere che in uno stato di alterazione di coscienza provocata dal dolore riesce a vedere le forme pensiero del mondo astrale ed anche molte entità spirituali. La donna che rimane incinta, all'atto della creazione incorpora nel suo grembo l'entità spirituale che dovrà nascere tramite la fecondazione della materia. Anime già adulte o in fase di crescita si reincarnano per una nuova esperienza di vita e la femmina ha il compito di incorporarle, di farle nascere e di amarle come figli. A volte queste madri subiscono lo straziante dolore causato dalla morte dei figli. Si tratta di effetti karmici dovuti a passate vite dove esisteva una situazione di inimicizia verso gli stessi individui che Dio fa nascere come figli per insegnare ad amare anche i propri nemici. Queste verità non sono riportate sui testi delle religioni dogmatiche. Là dove l'evoluzione spirituale dell'Amore è ancora a un livello inferiore, la femmina viene compenetrata da anime meno adulte ed anche da forme pensiero che vogliono vitalizzarsi tramite la materia. Si può dire che la donna è una medium di madre natura. Essa è il lato passivo ed il maschio il lato attivo. La donna riesce a captare immediatamente quale tipo di uomo le trasmette energia d'Amore. Essa si riempie nel plesso solare di calore che la toglie da uno stato di vuoto. Quando il maschio le trasmette questo amore, la donna si riempie di energia che la rende più bella e luminosa. Chi è innamorato però non ama, ma desidera col proprio io egoistico, affascinato dagli stimoli sessuali che gli vengono sollecitati da colui o colei che trasmette amore. Si esige un salto di qualità! Superare l'ostacolo del proprio io egoistico e prendere coscienza che il vero Amore è quello che proviene da Dio e risiede nei cuori che si aprono alla Luce dello Spirito.

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Aiutare chi soffre a prendere coscienza

Certamente quelle citate sono esperienze soggettive, ma non specificatamente per me, lo sono molto di più per le persone che hanno subìto queste esperienze. E penso che queste persone vadano aiutate, perché sono nostri fratelli e sorelle. Ma non solo aiutate a togliersi da quello stato in cui sono cadute (anche per un effetto karmico), ma aiutate a fare un salto di qualità che le indirizzino a ricercare il loro vero essere, comprendendo e cambiando il loro atteggiamento e comportamento nel modo di vivere e di pensare egoisticamente. Certo che per parlare di larve, gusci astrali e entità basse (o anche fantasmi della mente) che possono recare effetti condizionanti e anche devastanti per chi li subisce, bisogna avere una piena conoscenza di cosa sta accadendo. Gesù guarì l'indemoniato (come venivano chiamati all'epoca) con l'amore e l'imposizione delle mani sul corpo fisico dell'individuo colpito, che ovviamente, stava vivendo una sua esperienza soggettiva. Gesù guarì anche l'epilettico; i suoi discepoli avevano anche essi il dono di praticare simili miracoli (come venivano e sono definiti ancora oggi dalla gente e dalla cultura ecclesiastica). E' scritto:
" Queste cose le potete fare anche voi e ne farete molte di più poiché io vado al Padre e ciò che chiederete nel mio nome Egli lo farà. "
Sono consapevole che quanto viene detto nei riguardi dei gusci o entità basse tocca un argomento molto complesso nel poter dare una spiegazione a chi sta vivendo una esperienza collegata alla possessione di queste forze. Nel testo del Cerchio Firenze 77, sulla Ragione del Dolore si legge:
" Chi patisce non intende ragioni, se non quella che può dare termine al suo soffrire. Ed è giusto che sia così. Ma nell'ora della disperazione, quando senti di non farcela con le tue sole forze e ti volgi attorno, forse senza speranza, quanta gioia e sollievo ti dà la mano di chi ti aiuta! Ebbene, se ti sembra bello e giusto avere trovato soccorso, perché tu pure non soccorri?"
Ora, il soccorrere, l'aiutare gli altri, è certamente un fatto soggettivo ed ognuno, nel farlo, utilizza le proprie facoltà in correlazione al suo grado di evoluzione spirituale. Ma ciò non toglie che tutti dobbiamo farlo per il bene degli altri che, in fin dei conti, siamo noi stessi in un Tutt'Uno. Un fraterno abbraccio di Amore a tutti.

(L'identità dei protagonisti è coperta dalla privacy - I nomi citati sono puramente fittizi )


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Dai Maestri del Cerchio Firenze 77

Breve audio sul vero Amore
Clicca per ascoltare l'audio di Dali Breve Audio di Dali - Amore. mp3 (1,82 Mb)

 

L'AMORE

... Se Il vostro amore non conosce condizioni, dubbi, tepidezze; se amate senza essere riamati, 

se quell'amore vi rende costantemente felici, paghi; 

se ininterrottamente vi dà la pienezza, 

se trovate la felicità solo nella felicità degli amati, 

se date prima ancora che vi sia richiesto, 

e se l'amare è il solo compenso che gioiosamente vi ripaga di ogni fatica, di ogni sacrificio per gli amati, 

voi siete fra quelli che possono lontanamente immaginare cosa sia l'amore divino, 

quell'amore che a ognuno così parla:

 

Figlio mio, più che amare e suscitare l'amore, voglio che tu sia l'amore stesso .

Così, se è l'amore materno che può avviare un tale miracolo, ti farò madre ed io sarò tuo figlio.

Se è l'amore sensuale, allora non mi scandalizzerò ad esserti amante.

Se sarà l'amicizia a potere tanto, io sarò il tuo fedele amico.

Ma se sarà l'amore agli altri, anonimi, allora in ognuno di essi mi vedrai quale veramente io sono e comprenderai, essendolo tu stesso, l'essenza del vero amore.

 

                                                                                                                                  DALI

 

Scarica il brano completo su Sessualità e Amore
Clicca per scaricare il brano su Sessualità e AmoreSessualità e Amore- Dali - (Zip 18,3 MB) dal sito Cerchio Firenze 77


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(la nostra dimora)
in italiano
è un film molto interessante e penso che
possa portare a tante riflessioni



Clicca la foto per vedere il film in italiano

oppure scarica il film originale con sottotitoli in italiano


NOSSO LAR

E' la storia di un medico e della sua odissea nel mondo spirituale dopo la sua morte. Basato sul libro omonimo del medium brasiliano Francisco Cândido Xavier, noto come Chico Xavier. La prima edizione inglese del libro è stata pubblicata nel 1944. Il film narra la storia del medico André Luiz che muore improvvisamente e, attraverso il medium Chico Xavier, racconta come è avvenuto il suo passaggio verso l'aldilà, nel quale è incluso il tempo trascorso nel basso livello astrale di purificazione del pensiero chiamato "Umbral". Come dice lo stesso André Luiz, è una sorta di purgatorio per prendere coscienza di ciò che si è fatto, inquanto la sua vita terrena venne vissuta in parte egoisticamente. Ma alla fine il dottor André si mette a pregare per chiedere un aiuto divino. Ad un tratto arrivano i soccorritori astrali per assisterlo e portarlo ad un livello superiore di esistenza spirituale, a "Nosso Lar" (la nostra dimora).

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